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Un Parco Culturale Diocesano

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pasqualedilenainforma Molise - Da "il Monte" di Larino alla piana del Biferno, Gugionesi e il mare di Petacciato C’è chi pensa all’abbandono dei piccoli borghi e paesi sparsi sui territori dell’Abruzzo e del Molise e trova, non la soluzione, ma una delle tante strade possibili per ridare voce a realtà che ci appartengono, sono parti del nostro vissuto e della nostra storia, tesori di risorse e di valori, che sono oggi di grande interesse e attualità perché in grado di raccontare e far vivere esperienze a un pellegrino che ne ha bisogno, non pago delle sole immagini che è in grado (in abbondanza) di offrire la tecnologia e gli strumenti a disposizione. C’è la Consulta regionale pastorale del Turismo, sport,   tempo libero, beni culturali e pellegrinaggi, presieduta da Mons. Michele Fusco , Vescovo delegato CEAM, con l’avv. Mario Ialenti , direttore regionale diocesi Campobasso –Bojano, che, nel suo ultimo incontro di qualche giorno fa   a Chieti , ha   affr

IL TEMPO PASSA LA PASSIONE RESTA

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Lontano  di Pasquale Di Lena Il tempo, con il passar del tempo, scarta tutto ciò che per te non ha più significato. L’ha avuto per un attimo o anche per più o meno tempo, ma poi è passato e nulla è rimasto.  Neanche nella memoria che, quale contenitore limitato, ha bisogno di liberare spazio da ciò che non serve più se vuol far posto a nuovi interessi, nuove passioni. Ho trovato, non l’avevo mai vista prima, una foto piccola di me ancora bambino, con mia sorella dentro il suo cappotto che sembrava fatto di piume di qualche uccello strano e con il fazzoletto in testa come una donna già matura, mia zia Linda, che delle zie è sempre stata la più alta,  quella che, in quel tempo, ci ha più coccolati.  Avevo i pantaloni alla zuave, un maglioncino, non più nero per il lutto di mio padre, ma comunque scuro,   e una sciarpa che mi copriva il collo, scendeva sul petto e dietro le spalle. Ero un bambino elegante che aveva un sorriso scanzonato come a dire “lo sarò   elegante ancora

8 Marzo, il ricordo di G. Barbieri e della sua fondazione (1871), a Larino, della Società Italiana per l’Emancipazione della Donna

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di Pasquale Di Lena E’ una strana coincidenza quella di avere alla vigilia della grande Festa della Donna, l’8 Marzo, un documento interessante che parla di un larinese illustre, vissuto nella città frentana nella metà del XVIII secolo, Giuseppe Barbieri, fondatore (1871), in Larino, della Società Italiana per l’Emancipazione della Donna.  Il documento me l’ha portato, insieme ad altri non meno   interessanti, Domenico Lanese (Mencucce), l’autore del DIZIONARIO - Il Dialetto Sammartinese del XX Secolo (Edizioni Lagrandeonda) , una ricerca e una descrizione minuziosa di parole dialettali, molte delle quali conosciute solo dalle persone anziane,   ma che hanno il gran merito di raccontare un territorio, quello di San Martino in Pensilis, la storia e la cultura, con i suoi profumi e i suoi suoni, i suoi paesaggi e le sue tradizioni. La Biografia di Giuseppe Barbieri – un documento estratto dal Giornale La Scena, anno VIII, curato da V.E. Dal Torso, stampato per lo stabilimento tip

Le primarie per la segreteria del PD

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di Umberto Berardo   Il dibattito sui social relativo alla partecipazione o meno alle primarie del PD per l'elezione della segreteria nazionale e di quelle regionali ha appassionato quanti si sentono attenti alle vicende politiche del nostro Paese. Taluni hanno considerato utile essere presenti a tale consultazione elettorale perché l'hanno vista ancora come uno strumento di democrazia diretta interno ad un partito politico; altri hanno ritenuto tale voto un segnale di contrasto alle politiche inaccettabili del governo giallo-verde; c'è stato pure chi, pur non riconoscendosi nel PD, ha votato vedendo nella scelta un argine alla deriva sovranista, classista, xenofoba e separatista che sembra ormai fare breccia come un tarlo nella mente di molti italiani.    C'è al contrario chi non ha ritenuto opportuno partecipare alle primarie nel timore fondato di costruire un supporto e una patente di sinistra a una forza politica considerata invece borghese, neoliberista ed

Un applauso a Greenpeace e a quanti dicono basta alle aziende che inquinano, distruggono mari e foreste

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Riporto l’email che è arrivato sul mio computer di GREENPEACE:   a seguito della pressione di milioni di persone in tutto il mondo (tra cui anche te, grazie!), alcune aziende hanno iniziato a riconoscere la loro responsabilità nella crisi ambientale dell’inquinamento da plastica. Una buona notizia? Non del tutto... Nessuna ha obiettivi concreti di riduzione della produzione di imballaggi e di investimento in sistemi di consegna alternativi. Di fatto, aziende come Nestlè, Unilever, Coca-Cola, Ferrero e San Benedetto continuano a nutrire l’orribile mostro di plastica che hanno creato e che sta divorando il mare. Una brutta notizia? Sì, ma c’è ancora speranza ed è quella dell’entrata in azione delle navi di Grenpeace. Mi piacerebbe leggere la rinuncia di migliaia e migliaia di consumatori che smettono di bere e nutrirsi dei prodotti di questa aziende, scrivendo   alle relative aziende “non beviamo più la tua acqua o la tua bibita; non mangiamo più i tuoi prodotti, la tua N

Onore a La Molisana e alle sue farine

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Di 13 marche di farine trovate al supermercato (La Molisana, Barilla, Garofalo, Coop, Authan, Carrefour, Lidl, Eurospin, Esselunga, Frumenta, La Prova del Cuoco, Molino Spadoni, Lo Conte farine magiche Manitoba), solo due, La Molisana ed Esselunga , sono risultate prive di qualsiasi residuo del potente pesticida Gifosate, detto, non a caso, “Seccatutto”. Una bella notizia, pubblicata due giorni fa da @GreenMe, per i consumatori, ma, anche, per il Molise, che ha ne La Molisana una delle sue più importanti aziende nel campo delle farine e della pasta fra le più note in Italia e nel mondo. Se è vero che "mangiare è un atto agricolo", bisogna dire che      La Molisana ha a cuore un'agricoltura senza la chimica,  biologica, e, con essa, un territorio sostenibile. I nostri complimenti alla grande azienda di Campobasso.

La scuola italiana e le possibili ridefinizioni strutturali e metodologiche

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di Umberto Berardo C'è chi sostiene che il sistema scolastico italiano è tra i migliori al mondo, ma ci sono altre opinioni come quella di Paolo Crepet il quale   in una dichiarazione al vetriolo afferma che il livello dell'istruzione da noi è talmente scaduto al punto che " al giorno d'oggi basta respirare per essere promossi " ; taluni addirittura asseriscono che l'appiattimento nelle valutazioni degli studenti starebbe eliminando il merito al punto che perfino l'università in tante sedi rischia di diventare un "laureificio" non in grado più di trasmettere e costruire sapere né di formare competenze, creatività e spirito critico. Per vedere dove si trova la verità in merito proviamo a osservare la realtà così come si manifesta. Che le riforme del sistema scolastico italiano realizzate nel corso degli anni abbiano prodotto un miglioramento del diritto allo studio con l'estensione dell'obbligo appare un dato difficilmente