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PREMIO MOLISE

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I eri sera l’ Auditorium di Isernia era pieno e attento a seguire la cerimonia della consegna del “ Premio Molise – I migliori meritano un premio”.   Il successo di questa prima edizione fa pensare che il Molise sentiva il bisogno di dedicarsi un premio e, così, premiare i molisani che, in vari campi, hanno espresso impegno e passione. Essere stato scelto è stata per me una gioia e, oggi, far parte di una bella compagnia come quella composta dai molisani ieri premiati, è per me un grande onore. Sta qui la mia gratitudine agli organizzatori del Premio Molise ed alla giuria che, per la categoria Agricoltura , ha indicato me. Il pensiero ai miei cari, e, dopo la stretta di mano al Sindaco di Isernia, Dr. Apollonio, che mi ha consegnato il premio -  la mia dedica a tutti i molisani e l’orgoglio di sentirsi tali, in particolare i giovani; al mondo dell’agricoltura ed ai suoi protagonisti, produttori di bellezza con gli stupendi paesaggi , che il Molise offre, e, di cibo , l

La guida Michelin 2018 - "Da Nadia" conferma la sua stella

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22 stelle Michelin in più dello scorso anno confermano l'Italia al secondo posto dopo la Francia. In più una tre stelle (il massimo riconoscimento); tre due stelle e ben 22 una stella. Il Molise non ha avuto nemmeno una delle 356 stelle riportate nella guida e questo dispiace. Voglio pensare che i giurati accreditati dalla guida sono quelli che credono che "il Molise non esiste". La nostra regione si consola con un'artista della ristorazione, Nadia Vincenzi, molisana d'elezione dopo il suo trasferimento, quando aveva dieci anni, con tutta la famiglia nella nostra regione. Una famiglia di ristoratori, con il fratello, il nostro bravissimo Bobo, ristorante "Ribo" di Guglionesi". Nadia e il suo ristorante "Da Nadia", aperto da poco a Castrezzato, dopo Erbusco, sempre nel cuore della Franciacorta, in provincia di Brescia, Le nostre congratulazioni a Nadia che conosce bene e ama i buoni prodotti molisani.

La nazionale di calcio è la crisi del Paese

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di Umberto Berardo   Gli italiani sono realmente un popolo strano. Abbiamo problemi davvero macroscopici che attanagliano il Paese come quelli della mancanza di lavoro per tanti, una povertà che morde le viscere di milioni di persone, privilegi che scandalizzano, corruzione e malaffare in ogni angolo del territorio nazionale, malavita organizzata che sembra ormai l'antistato, servizi pubblici alla deriva come quello sanitario, ma le folle in piazza a rivendicare diritti non ci sono e poche risultano le voci che si muovono anche sul piano politico e su quello della comunicazione. Viceversa la nazionale italiana di calcio non si qualifica ai mondiali di Russia del 2018 e, dopo la seconda partita con la Svezia di lunedì 13 novembre, i social network e le prime pagine dei giornali si riempiono non di analisi sensate e razionali, ma solo di delusione per la mancata attesa di gare calcistiche che per tanti sono il più grande dei circenses di cui si accontentavano già gli

Senza lavoro non c’è dignità  

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di Umberto Berardo   Si è tenuta a Cagliari da giovedì 26 a domenica 29 ottobre 2017 la 48ª settimana sociale dei cattolici italiani sul tema: “il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo, solidale.” Purtroppo quattro giorni di lavoro sinodale di mille delegati delle diocesi italiane su una questione tra le più dibattute in questo momento non hanno avuto alcuno spazio tra i fatti posti all'attenzione dell'opinione pubblica dai mass-media. I documenti del meeting sicuramente pongono agli italiani questioni importanti su cui riflettere. Intanto, al di là di un neoliberismo tutto incentrato sulla crescita, i consumi ed il profitto, mettere il lavoro al centro dell'attenzione significa indirizzare l'impegno comune verso la costruzione di una società che, come ha scritto papa Francesco, sappia capire come “La dignità del lavoro è la condizione per creare lavoro buono: bisogna perciò difenderla e promuoverla”. La settimana sociale ha colto inta

IL MOLISE DEL VINO E UN SUO GRANDE PERSONAGGIO, LUIGI DI MAJO

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                 IN EDICOLA IL N° 2I DELLA BELLA RIVISTA "OINOS-VIVEREDIVINO"

Il mondo del vino rinuncia alla cultura

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L'Italia, ormai, arranca e ha la vista sempre più corta. Guarda ai guadagni facili e non alle strategie di lungo periodo. Chiusa l'Enoteca italiana chi farà cultura del vino? L'esaurimento della spinta propulsiva non giustifica la sua chiusura. Basta guardare alla Francia che ha rafforzato la sua Sopexa, l’agenzia nazionale di comunicazione e marketing. Le riflessioni di Pasquale Di Lena Le porte dell’Ente Nazionale Mostra Vini e della sua Enoteca Italiana di Siena sono ormai sbarrate e - ce lo dobbiamo augurare - solo per poco, visto il bisogno che c’è di strumenti e strutture atte alla promozione e valorizzazione del sistema Italia nel campo del’enogastronomia e delle eccellenze dop e igp.. Una storia, partita 84 anni fa, con le biennali dei Vini Tipici e di Pregio nella Fortezza medicea e, poi, nel 1960, con l’apertura di una mostra denominata “Enoteca Italica Permanente”, ricavata negli ambienti del Bastione S. Filippo della Fortezza, sopra citata, della città de

Un maestro di ragioneria moderna ed applicata

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di Franco Cianci   Francesco Della Penna nacque a Vasto il 26 luglio 1886 da Giulia Cianci, sorella di Giuseppe Cianci . Era molto legato allo zio Giuseppe e ai suoi nove cugini, nati da Giuseppe e da Cieri Lucia. Una vera e propria gloria per la città di Vasto   (Vasto era, ed è, una bellissima città prospettata verso l’oriente, con una spettacolare vista, su un golfo); Francesco nacque in una palazzina a tre piani bianca, sotto il Superbo Castello Davalos (distrutto dai Longobardi , fu ricostruito nell'attuale aspetto medievale, divenendo una importante roccaforte durante la breve signoria dei Caldora e in età aragonese , fino alla proclamazione della breve Repubblica Vastese nel 1799 , dopo il dominio secolare della famiglia D'Avalos )   oggi destinato a musei con un abbagliante terrazzo sul mare, centro di manifestazioni teatrali e museali di ogni genere. La città era molto importante, avendo dato i natali a personaggi come Dante e Gabriele Rossetti (poeti ec