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da ZACCeBELINA

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                               di Ro Marcenaro RENZI MAI Zacc – ma perché Renzi non fa le primarie con il centro destra?   Bèlina– ha paura di vincere

Ad esempio l'emigrazione dal Sud

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      23 ottobre 2012 - greenreport   Isidoro Malvarosa   "Sono i peggiori ad andare via. Quelli che non riescono a trovare un'occupazione, i contadini, i terzo e quartogeniti." Era questo, in soldoni, il cliché della prima emigrazione interna italiana . Si trattava principalmente di giovani del Sud Italia che, non trovando occupazione nelle regioni d'origine, andavano ad ingrossare le fila delle neonate industrie settentrionali. Inoccupati che diventavano, quasi tutti, operai. A Milano, a Genova, a Torino. Erano gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento. L'assistenzialismo statale nei confronti delle regioni meridionali completava un triangolo che faceva del Sud, al contempo, serbatoio di manodopera e principale mercato dei prodotti settentrionali. Investimenti infrastrutturali e un Terziario smoderatamente sovradimensionato. Un gap, soprattutto in termini di servizi, che non si è mai realmente colmato. Un isolamento geografico, specie di Calabri

IL MOLISE NELL'ERA DELLA CONOSCENZA

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Ieri a Larino c'è stato un incontro Molise-Croazia che, come ben sottolinea Mignogna con l'articolo poco fa postato su questo blog, è stato davvero interessante. Riporto il commento che ho lasciato su Linkedin ai componenti del gruppo "manager di origine molisana" di cui mi onoro di far parte. Avv. Mario Ialenti, responsabile comitato regioni dell'Aadriatico e Prof. Rossano Pazzagli   Un intervento magistrale quello del prof. Rossano Pazzagli dell'Università del Molise che ha spiegato il territorio con tutti i suoi valori e le sue risorse ed ha precisato il tipo di turismo adatto al Molise. Un turismo adatto alle opportunità che il Molise offre, cioè in grado di non aggravare il processo di degrado del territorio stesso nel momento in cui la crisi ha segnato il fallimento del sistema e la necessità di ripartire da quello che uno ha. Ed il Molise, lo dico io che sono intervenuto per parlare ddi qualità, ha molto da offrire del suo "glocale" a

Ambiente, cultura e territorio al centro dello sviluppo del Molise e della Croazia

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Rimettere al centro dello sviluppo i cittadini e il territorio, questi i punti cardine del convegno “MAD PATHS” organizzato a Larino dai soggetti, soprattutto Comuni e Unioni dei Comuni, che hanno aderito al programma IPA ADRIATICO. Ripartire dalle produzioni locali di qualità, per rilanciare l’economia del Molise e della Croazia. Un progetto ambizioso, ma con tutte le carte in regola per poter essere zzato. Michele Mignogna Studiosi, esperti e produttori a confronto su un nuovo modello di sviluppo che rilanci le economie del Molise e della Croazia, si sono confrontati in un convegno a Larino. Il progetto che rientra nel più ampio e ambizioso programma “IPA Adriatico”, vuole rappresentare un nuovo volano per le produzioni locali e non solo, anche la cultura e il turismo, dovranno occupare ruoli di primo piano. Il Programma di Cooperazione transfrontaliero IPA-Adriatico rappresenta la continuazione del Programma transfrontaliero adriatico 2000-2006, pur avendo una diversa conno

da ZACC e BELINA

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i disegni sono di Ro Marcenaro   MINESTRONE Zacc - Noi siamo di sinistra perché non abbiamo paura del futuro. Parola di Renzi   Belina –Anche lui di sinistra? Ora si spiega perché è diventata un minestrone! POPULISTI O PIAZZISTI? ZACC – per me è la stessa cosa   BELINA– Anche per me. IL RITORNO Zacc - Per Der Spiegel Berlusconi è diventato “un piccolo uomo minuscolo” Bèlina– già polvere?      

ESPLOSIONE DI GIOIA PER L'OLIO DI FLORA

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Ecco cosa succede a chi assaggia l'Olio di Flora.   Il caro amico Paolo Moglia, proprietario di un famoso ristorante italiano"ATTIMO" a Tallinn, la capitale dell'Estonia, dove i piatti di pasta sono de "La Molisana" e l'olio di Larino, appunto "L'Olio di Flora" de La Casa del Vento, non è riuscito a frenare la sua gioia di fronte all'olio 2012 appena franto e subito a condire una fetta di buon pane. Olio particolarmente gradito dalla sua clientela e, anche, dalle sue bellissime modelle del Team "Top Models". "La verità è po' bugia come la bugia è un po' verità" è quello che dico sempre quando tolgo i freni alla fantasia.

L'ASSAGGIO DELL'OLIO DI FLORA RACCOLTA 2012

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  Questa mattina, domenica 21 di un ottobre ancora pieno di sole, ho finito di raccontare, agli amici su facebook, le sensazioni dell’assaggio di ieri sera, il primo, dell'Olio di Flora raccolta 2012, fatto nei modi che più mi piacciono e che non hanno niente del panel test che, so bene, è una cosa seria. L’ho raccontato così: prima l'olfatto e poi il sapore con una mezza fetta di pane di D'Aversa di Cercemaggiore, che mi ha rip ortato lontano nel tempo quando il pane era, del poco sano cibo, l’elemento fondamentale, e, comunque, il più buono. C'è da dire che non è possibile dare un giudizio sui caratteri organolettici di un olio appena uscito dal separatore e, come tale, ancora traumatizzato dalla frangitura delle sue "Gentile di Larino" olive. Si può, però, raccontare, come cerco di fare io con questa nota, la sensazione di un'emozione e cioè di un olio delicato, rotondo che esaltava il pane prima citato. Buono, appagante, benefattore di risto