I CONTADINI DI BONEFRO
Ricordi e impressioni di un tempo lontano di Nicola Picchione Andavano lentamente, appesantiti dalla fatica. Erano seri, senza sorrisi. I loro pensieri avevano mille anni, passavano quasi immutati da padre in figlio come pesante eredità, accorciavano il loro sonno e la loro vita. Raramente si permettevano il lusso di esprimere felicità. Bestemmiavano e le bestemmie salivano al cielo come preghiere. Se la prendevano col padreterno, con i santi, con la moglie, con i figli, con l'asino. Erano suoi padroni la terra col suo peso fangoso e il cielo capriccioso, sordo ai desideri del contadino. Povera e stanca la terra, sfruttata dalle semine continue, alimentata da poco costoso concime, dilavata dalle piogge, continuamente rivoltata come la stoffa dei cappotti. Una lotta senza fine, quella del contadino. Contro il tempo, contro le innumerevoli vite vegetali e animali che gli contendono nei campi i frutti della sua fatica. Contro il commerciante che passava t