Ucraina: il cesio nel latte è cinque volte oltre i limiti di sicurezza
da Qualeformaggio dell'11 giugno 2018
A stabilirlo è uno studio svolto dai ricercatori del Greenpeace Research Laboratories presso la Exeter University, in Gran Bretagna, e dagli scienziati dell’Ukrainian Institute of Agricultural Radiology, che hanno raccolto e analizzato decine di campioni di latte raccolti in un raggio di 225 chilometri dalla centrale nucleare.
«Molte persone in quel territorio hanno ancora le mucche per il latte, e bambini sono i principali consumatori di quel prodotto», ha aggiunto la ricercatrice, che ha proseguito sottolineando che «il livello di contaminazione del suolo nelle aree studiate non è estremamente elevato, ma nonostante questo il cesio radioattivo continua ad accumularsi nel latte e in altri alimenti».
«I residenti di questi villaggi», ha aggiunto la Dr.ssa Labunska, «sono cronicamente esposti alla radioattività che presenta elevati rischi per la salute, soprattutto per i bambini».
Tali misure comprendono la somministrazione di un legante di cesio (denominato Ferrocyn) da somministrare alle vacche, la fecondazione non organica ma minerale degli orti e l'alimentazione di suini con foraggi importati.
Curiosi di capire quale diffusione abbiano i prodotti agricoli ucraini, siamo andati alla ricerca di notizie sul latte là prodotto. Le evidenze sono alla portata di tutti: il latte di quello Stato viene comunemente esportato attraverso canali più o meno ufficiali (leggi qui e qui). Nelle complicate triangolazioni di latti esistenti sul mercato internazionale non è dato sapere se un latte proveniente dalla Germania, ad esempio, non sia arrivato là da altri Paesi. Riflessioni ulteriori rispetto a quelle già abbondantemente fatte sin qui, che portano ancora una volta a preferire i prodotti locali.
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