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LA POLITICA

Politico non ci s’inventa, ma ci si diventa con la passione, la cultura, le idee, la lotta per la pace, la giustizia, la libertà, l’amore per il territorio. Solo così si ha possibilità di analizzare la realtà che viviamo, non importa se vicina o lontana. Solo così si ha la possibilità di capire la causa degli effetti che ci piovono addosso e avere idee giuste su come affrontarli per risolvere la situazione. Tutto questo per essere attori, anche quando non protagonisti, però in grado di animare la realtà per controllala e non subirla. Per non dare spazio all’indifferenza, che, come l’ipocrisia, non è un delitto, comunque, però, un atteggiamento che fa male alla chiarezza di una situazione, alla verità. Ho conosciuto donne e uomini che hanno fatto e continuano a fare politica da una vita ed a vivere esperienze come un tempo, purtroppo sempre più lontano, quando a supporto della politica c’era la cultura. A proposito della cultura c’erano partiti, come quello democristiano, che aveva n...

Finita è la festa

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di NICOLA PICCHIONE Abbiamo festeggiato con entusiasmo e gratitudine il 25 aprile convincendo finanche i filofascisti ad unirsi alle celebrazioni. Tutti antifascisti a cantare Bella ciao. Lasciato a casa il busto del Duce, chiarito che chi voleva una Europa libera ci voleva assoggettare ai comunisti sovietici e che in via Rasella non furono uccisi nazisti ma anziani semi-pensionati suonatori, abbiamo ribadito l'amore per la Patria, la Famiglia e Dio (anche in omaggio al Papa morto). Abbiamo aggiunto la fede in una Ucraina libera e vittoriosa, abbiamo evitato ogni riferimento alla strage di Gaza ma solo perché in un giorno di festa è meglio non parlare di stragi da parte di un governo amico e democratico. Ci siamo lasciati con l'animo in pace, più democratici di prima. Un diavoletto mi ha ricordato un vecchio detto: finita la festa, gabbato lo santo. La democrazia l'abbiamo veramente avuta da chi ha combattuto contro i nazifascisti e ci sono state consegnate le leggi che la...
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di Umberto Berardo Apprendere la morte di papa Francesco avvenuta lunedì di pasquetta alle ore 7,35 ha provocato in me una tristezza infinita. Non nascondo di aver pianto. Ho molto amato questo Papa e chi segue le riflessioni che ogni tanto rendo pubbliche sa tutta la stima che ho manifestato sempre per lui. Credo che la figura di Francesco non sia appartenuta solo ai cristiani, ma abbia entusiasmato tutti quelli che sono impegnati nella difesa dei diritti umani nel mondo. Nella Chiesa ha rappresentato un soffio di freschezza e di grande umanità. Ci ha riportato ai fondamenti del Kerigma maturando la nostra fede tante volte incerta o evanescente, ma è stato anche una voce cristallina che si è sempre levata con forza in questa nostra società che purtroppo sempre più spesso è crollata nelle certezze e nei valori sotto il peso dell’egocentrismo o peggio ancora della barbarie. Di fronte alla volontà di potenza, di sopraffazione, di umiliazione e addirittura perfino di annientamento dell’...

80 anni fa la liberazione. W il 25 Aprile sempre

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Il giorno che si ripete da 80 anni con La Festa della Liberazione, che, quest’anno, capita nel mezzo di una settimana che vede il mondo piangere il Papa dei poveri e della Pace, Francesco. Una settimana di lutto per tutti quelli che hanno vissuto il pontificato di Francesco come insegnamento importante per capire la causa dei tanti effetti, che sono alla base delle paure che, da tempo, vive l’umanità. Una settimana di lutto per la Terra, che soffre per la sua natura depredata e distrutta dalla globalizzazione nelle mani di un sistema, il neoliberismo delle banche e delle multinazionali, che non ha il senso del limite e del finito. Il sistema che si alimenta di “consumismo” e che è la causa anche di questa terza guerra mondiale, “ a pezzi”, come l’ha definita ripetutamente Papa Francesco. In una nostra precedente nota, pubblicata sul numero di Aprile 2025 del mensile “la Fonte”con il titolo “pazzi criminali”, riprendevamo le parole di Papa Francesco, inviate dall’ospedale Gemelli, a...

Pane, olio, vino

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OINOS VIVERE DI VINO - NUMERO SPECIALE PER IL vINITALY 2025 Tre compagni che da oltre seimila anni, dopo averlo attraversato in lundo e in largo, raccontano il Mediterraneo, un’area vasta (2, 51 milioni di Km²) di mari e di terre, di laghi e di fiumi, abitata da 450 milioni di persone espressione di uno stile di vita, che, dalla seconda metà del secolo scorso, è Dieta Mediterranea. Essere, da sette anni, sul podio più alto delle 60 diete più conosciute al mondo, non è più un vantaggio, ma una rovina per tutto ciò che rappresenta e produce il Mediterraneo, Per questo suo stile di vita, è il luogo che non piace alle multinazionali, e il vino, quello degno di questo nome, maltrattato da bevande dealcolate e no alcol che utilizzano a sproposito il suo nome, è, di nuovo, sotto attacco. E lo è proprio perché è quello che rappresenta di più il territorio e lo racconta con la sua ricca biodiversità. Solo in Italia ben 528 vini Dop e Igp, le indicazioni geografiche riconosciute, espressi...

Giornata mondiale della Terra

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Ieri, appena ascoltatala notizia per radio, ho subito commentato, dopo la grande commozione, "è la terra che si veste a lutto per la morte del Santo Padre che, in questi dui anni di pontificato, l'ha amata, predicata, difesa fino all'ultimo suo respiro". E' questo suo amore tanta parte dell'amore che il mondo gli ha riserbvato ovunuque è andato. Dio onnipotente che sei presente in tutto l’universo e nella più piccola delle tue creature, Tu che circondi con la tua tenerezza tutto quanto esiste, riversa in noi la forza del tuo amore affinché ci prendiamo cura della vita e della bellezza. Inondaci di pace, perché viviamo come fratelli e sorelle senza nuocere a nessuno. O Dio dei poveri, aiutaci a riscattare gli abbandonati e i dimenticati di questa terra che tanto valgono ai tuoi occhi. Risana la nostra vita, finchè proteggiamo il mondo e mo lo deprediamo. affichè seminiamo bellezzza e non inquinamento e distruzione Tocca i cuori di quanti...

No all'agricoltura industrializzata, no agli oliveti superintensivi

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Sono ideologicamente schierato contro la modernità che sta mettendo in dubbio il domani, anche quella espressa dagli oliveti superintensivi. Oliveti che sono una parte della crisi della nostra olivicoltura, partita negli ultimi decenni del secondo millennio e poi proseguita fino ai nostri giorni. Altre ragioni concorrono alla crisi del comparto dell’agricoltura italiana, che ha sempre visto le Regioni de nostro meridione e le isole primeggiare in fatto di estensione e quantità di produzione. Il sud e le isole con le aree interne e marginali, le più colpite dall’abbandono degli olivetii, che è, anche e soprattutto, abbandono della piccola azienda familiare. Una questione atavica qual è quella meridionale, che invece di essere risolta si è aggravata con le innovazioni a la modernità dello sviluppo. Quello che ha privilegiato il centro nord e, per quanto riguarda l’agricoltura – anche per le scelte dell’Ue e dei nostri governi - quella è diventata agricoltura industriale. L’agricoltura...