Quando si gioca con i ragazzi... a farli male
di Vincenzo Di Sabato
"Si preparano giorni luminosi per quanti hanno saldezza d'animo, bellezze di ideali, fermezze di propositi. Bisogna credere che il mondo va verso un destino migliore". E' il sollievo di Francesco Jovine palesato nel 1942 in "Signora Ava" riportato dalla Edizione Donzelli a pag. 135.
Per quelli invece di tarda età - come me - ci pensò Albert Schweitzer, mezzo tedesco e mezzo francese. Teologo, medico, musicista. Amico di Einstain. Fu un visionario, un testimone e profeta dei valori giovanili. Credette e propugnò l'idealismo, l'entusiasmo e le passioni e le inclinazioni dei giovani. E, a se stesso ed ai vecchi ed ai maturi di allora e ai sopravvissuti di adesso, egli rifila la seguente rampogna:
"Le cose importanti - dopo aver varcato quella inesorabile soglia estrema - saranno solo le tracce d'amore praticate alla gioventù. Son quelle che avremo lasciate durante la vita: le nostre voci pulite e oneste, le nostre attenzioni rivolte agli spiriti sensibili, smaniosi di rivelare ed esaltare la propria individualità".
Son queste anche le brillanti intuizioni coltivate ed esercitate dalla Società Sportiva di Guardialfiera cui mi piace rivolgere lode e ammirazione. Tornano, insomma, magicamente i "giorni luminosi" cantati dal nostro romanziere.
Com'è bello sarebbe se il prodigio accadesse pure altrove dove, talvolta, vengono asfissiate le aspirazioni supreme: ragazzi delusi, traditi, derisi, soffocati e impediti a svelare i propri talenti..Hegel dimostrava all'umanità che "nulla di grande o di umile nel mondo è stato fatto senza la possibilità di farlo".
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