Nel Molise fra "le nostre genti" _____

 


di Vincenzo Di Sabato

08:02 (1 ora fa)
a Ccn: me
Don Stefano Lamera, un rivoluzionario di Dio - Apostolo 
,
Giunse con quel vento di libertà che scuote perfino gli animi più forti e che placale inquietudini più deprimenti. La Bibbia, del resto, è un libro pieno di vento e di strade. Cosicché don Stefano Lamera - fedele al Testo Sacro - rintracciò un qualche vento favorevole e anche una buona strada per accedere in Terra di Molise. E così avvenne a metà degli anni '70, quando mise piede per la prima volta nel Santuario di Castelpetroso per la solennità dell'Ascensione. Ricorreva in quel giorno anche la "Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali". E, modellandosi all' "Apostolo delle Genti", incominciò a comunicare, pure alle nostre genti, speranza e fiducia.

          "Paolino" - successore di don Alberione, originario di Bariano (Bg) - è stato un rivoluzionario di Dio, un giramondo benché fisicamente minorato. Una personalità di spicco, apostolo dei preti e riferimento per la spiritualità coniugale, essendo stato <Delegato" per gli Istituti "Gesù Sacerdote" e "Santa Famiglia". Ha scatenato  subito la sua frenesia per vivere il Vangelo di Cristo: "Via, Verità e Vita". Intraprende (nelle zone pastorali di Trivento, Montefalcone, Palata. Termoli, Campobasso) un'opera di promozione e provocazioni tutte profumate di libertà. Incomincia, ponendosi in ascolto. Fin da quel tempo l'abbiamo visto appigliato alla sofferenza come segno di predilezione divina. Considerava "un dono" la deformazione del suo corpo perché l'aiutava a scavalcare la tentazione di primeggiare. E la ironizzò così a mons. Antonio Cerrone, Vicario Generale di Trivento: "povero don Lamera se non avesse questa gobba!".

          Tutto fuoco nello zelo. Instancabile camminatore, di temperamento esuberante, volitivo, dominatore.Si abbandona ad ogni impulso e a  valersi d'ogni mezzo per  trascinare, predicare, dialogare, confessare,  pregare, peregrinare. Quante volte il Molise è stato con lui a Loudes!

          Tralascio molti altri suoi meriti e divulgo invece un eccitante scadenzario storico di offensive o difensive della Chiesa, sorprendentemente avvenute, a ritmi secolari, ma tutte caratterizzati dal numero "17" nella progressione numerica degli anni. 

          Con l'ausilio di don Elio cerco di evocare l'eloquio inquietante di don Lamera sillabato durante un corso di Esercizi Spirituali a Canneto di Roccavivara:

          Anno 1517 - Lutero: "Dio sì; Cristo sì: Chiesa no".
          Anno 1717 - Massoneria: "Dio sì, Cristo no, Chiesa no".
          Anno 1817 - Liberalismo: "Dio sì, Cristo sì, Chiesa no"
          Anno 1917 - Marxismo: "Dio no, Cristo no, Chiesa no".

          Nello stesso anno però, rimarca don Lamera, sopravviene Maria a Fatima a risistemare le cose così: "Dio sì, Cristo sì, Chiesa sì".
          E, proprio a Fatima, Giovanni Paolo II, consacrerà la Russia ed il Genere Umano, a Maria Immacolata

                    Don Stefano Lamerà, migrerà nella Città Futura, domenica 1° giugno 1997, Solennità del Corpus Domini e, a Guardialfiera, festa di San Gaudenzio Martire, patrono della Città e probabile architetto del Colosseo a Roma.

Commenti

Post popolari in questo blog

La Biodiversità, valore e risorsa da preservare

La tavola di San Giuseppe