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Il pallone si è bucato

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di Umberto Berardo Il calcio ha origini antiche, nasce come un gioco ed ha costituito sempre uno degli elementi di distensione e di divertimento più validi che siano stati inventati; nella sua versione moderna poi inizia in Inghilterra nel 1863. La sua funzione lo ha reso un fenomeno diffusissimo di natura sociale e culturale legato prevalentemente alla sua pratica sistematica che ha permesso ovunque di vivere relazioni ed emozioni non solo tra i giocatori ma anche tra questi e gli spettatori a bordo campo. Per tantissimi anni, pur con le regole codificate, si è svolto in libertà assoluta finché non si è strutturato a livello di federazioni e campionati locali, nazionali e internazionali. Quando poi si è passati dal livello dilettantistico a quello professionistico il calcio ha perso progressivamente la bellezza dell’originalità della sua funzione di svago ed appunto di sport come talora purtroppo della stessa imprevedibilità del risultato finale di una partita. Un gioco praticato da

25 aprile 2021: non solo memoria ma disegno del futuro

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Nel secondo anno della pandemia la Festa della Liberazione sia non solo celebrazione ma impegno per una rinascita come nel 1945 dopo la catastrofe della guerra e del regime fascista.--------------------------------------------------------------Angelo d'Orsi MicroMega Con una mestizia più grave di quella dell’aprile 2020, anno primo della pandemia, ci apprestiamo a celebrare la festa della Liberazione, in questo anno secondo. En attendant Godot: la scomparsa del Coronavirus, il vaccino o i vaccini salvatutto, l’estinguersi della Covid-19, e ancor di più, un mondo nuovo post-pandemico. Ma con i fondati timori (per me personalmente assai più che timori) che ci illudiamo quando ripetiamo: “Nulla sarà più come prima”. I cambi di governo a cui abbiamo assistito, tutto sommato inerti e silenti, dal 2018 in avanti, hanno mostrato impietosamente il livello degradato, e degradante per il Paese tutto, del ceto politico, ormai dominato in modo generale, e direi assoluto, dall’opportunismo

La Fortezza Medicea di Siena diventa la Fortezza del Cibo italiano

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di Pasquale Di Lena - TEATRONATURALE Editoriali Il progetto prevede una struttura espositiva e di degustazione, non solo, anche e soprattutto un centro di elaborazione e attuazione delle strategie di marketing del nostro cibo e dei territori collegati Nel 2014, con il Sen. Riccardo Margheriti e l’on. Flavio Tattarini, due dei tre presidenti con i quali ho avuto l’onore e il piacere di collaborare quando dirigevo l’Ente Mostra Nazionale Vini-Enoteca italiana di Siena ( il primo, prof. Luciano Mencaraglia, straordinario maestro, non c’era più), ho lanciato una petizione “Salviamo L’Enoteca Italiana di Siena per dare ancora più futuro al vino italiano e più immagine alle nostre eccellenze agroalimentari e alla nostra gastronomia”. Una iniziativa che non ha avuto successo visto che, poco tempo dopo, c’è stata, con la dichiarazione del suo fallimento, la chiusura definitiva dell’Ente Mostra Nazionale Vini, nato nel 1933. Il fallimento per debiti accumulati nei dieci anni dopo la conclu

Se il Consiglio oleicolo internazionale dimentica la Giornata della Terra

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Il 22 aprile si è celebrata la Giornata della Terra, ricorrenza fortemente voluta dalle Nazioni Unite, sotto la cui egida il Coi opera. Dall'istituzione internazionale che difende e promuove l'oliva e l'olio d'oliva un silenzio tombale Il Consiglio oleicolo internazionale si è dimenticato di celebrare la Giornata della Terra, ricorrenza che l'Onu ha voluto il 22 aprile di ogni anno. In questa occasione tutte le redazioni dei giornali sono state invase di comunicati che ricordavano, commentavano, approfondivano un tema legato all'avvenimento del giorno, tanto più che il Presidente americano Joe Biden ha voluto una conferenza internazionale con i leader mondiali proprio in tale occasione. Hanno partecipato tutti ai festeggiamenti, tranne il Consiglio Oleicolo Internazionale, che pure è nato ed opera sotto l'egida delle Nazioni Unite. Non un comunicato o un messaggio, non un commento o una dichiarazione del Direttore esecutivo Ghedira. Abbiamo atteso, spera

La giornata mondiale della Terra

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di Pasquale Di Lena Oggi 22 Aprile la 51a edizione di una giornata, che vuol'essere, non una festa, ma un’occasione per riflettere sul momento difficile che la Terra vive e sulla necessità di ragionare insieme per bloccare un processo perdente, rimuovere le cause e trovare soluzioni valide per avviare un nuovo tipo di sviluppo, rispettoso dei beni che la Terra, con grande generosità, mette a disposizione dell’umanità. Mi torna in mente la notizia “il 22 Agosto u.s. la terra ha dato tutto quello che poteva dare”, diffusa dai media lo scorso anno e il riferimento era al mondo intero, con l’Italia che aveva anticipato a marzo il consumo delle risorse a disposizione. Una notizia, che, per la verità, non ha preoccupato i più e, per come stanno andando le cose in Italia e nel mondo, continua a non preoccupare. È importante insistere e far sapere che se si continua di questo passo quando il giorno da 22 Agosto passerà al 1° dell’anno, di terra ce ne vorranno due, che, come si sa, no
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di Umberto Berardo Gli ultimi dati Istat ci dicono che la popolazione del Molise al 1° gennaio 2021 era di 296.547 abitanti, residenti in 214.629 negli 84 Comuni della provincia di Campobasso e in 81.918 nei 52 Comuni della provincia di Isernia. Dal 1951, quando contava 406.823 abitanti, la regione ne ha perso 110.276 riguadagnandone molti soltanto e soprattutto in Comuni come Campobasso, Termoli, Venafro, Isernia e Boiano tra il 1971 e il 1991 per merito di un processo di industrializzazione che si realizzò secondo la logica dei poli di sviluppo fortemente penalizzante per le aree interne. Il Molise in quei venti anni passò da 319.807 a 330.900 abitanti; poi il declino è continuato inesorabile fino ad oggi in quasi tutti i Comuni ad eccezione di taluni in saldo positivo come Termoli (+228,1%), Campomarino (+173,3%), Venafro (+94,0%), Isernia (+88,4%), Pesche (+86,9%), Campobasso (+66,8%), Ferrazzano (+39,6%), Macchia d’Isernia (+18,8%), Sant’Agapito (+13,6%), San Giacomo degli Schiav

Il nord continua a promuovere il sud

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Anselmo Panini, intellettuale di Brescia, valorizza mons. Juan Gerardi Conedera Vescovo titolare di Guardialfiera Mentre Alberto Sana intellettuale bergamasco continua a promuovere il Molise nel nord, a pubblicare periodicamente altri racconti inediti di Jovine, a preparare la riedizione di “Berlué” e ad approfondire - con Claudio Giunta della Università di Trento - la coralità letteraria dello scrittore guardiese, Anselmo Palini, altro studioso settentrionale, viene ad eccitarsi adesso di Molise. Dichiaratamente antimilitarista e promotore dei diritti umani, fa nascere a Brescia la “Pax Cristi” e “la fantasia della carità”. S’accorge lì di mons. Juan Gerardi Conedera, il Vescovo titolare di Guardialfiera, che in Guatemala ruppe il silenzio contro l’imperialismo, l’oppressione e la dignità umana; del nostro presule martire assassinato il 26 aprile 1998 dagli squadroni della morte e alla cui memoria è dedicata la “Sala Convegni” di Guardialfiera. Su queste pietre d’inciampo, su questi