Le multinazionali delle bevande tornano ad attaccare il vino
Quando l'alcol, non quel poco che c'è nel vino, fa arrampicare sugli specchi chi difende altri interessi. Il ragionamento corretto è quello dell'Inran (Istituto nazionale di ricerca per alimentazione e nutrizione). Mi viene da dire "non a caso soppresso". Il Covid-19 ha fatto capire che abbiamo bisogno di salute, cioè di una sanità pubblica e di una sana alimentazione, che vuol dire cibo di qualità, acqua potabile, aria pulita. Non di cibo spazzatura e di bevande zuccherate, che servono solo ad ingrassare le grandi catene della ristorazione e della grande distribuzione. Il vino è agricoltura, territorio, e, come tale, storia, cultura, tutti elementi che le multinazionali distruggono in cambio di denaro. Il vino è convivialità, voglia di parlare, dialogare, stare insieme, conoscersi, diventare amici. Elemento che ha contribuito, e non poco , alla nascita delle civiltà del Mediterraneo, al suo stile di vita, la "Dieta Mediterranea", è il nemico n