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Come aumentare la fertilità dei suoli mediterranei, riducendo le emissioni di CO2

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Strettamente Tecnico Bio e Natura Bio e Natura 21/02/2019 La concimazione organica ha un’elevata potenzialità di aumentare il tasso medio annuo di stoccaggio del carbonio organico ben oltre l’obiettivo del 4‰, con un accumulo superiore di quindici volte nei seminativi e di oltre venti volte nelle colture legnose La concimazione con materiali organici (come letamazioni, residui organici e sovesci) risulta essere la tecnica agronomica che, in misura maggiore, influisce positivamente sulla fertilità dei suoli e sulla capacità di ridurre le perdite di carbonio, aumentandone lo stoccaggio. È quanto è emerso dall’analisi effettuata dal CREA in collaborazione con il MCC, Mercator research Institute on Global Commons and Climate Change, di Berlino, che, per la prima volta, ha valutato la capacità dei suoli agricoli delle regioni a clima mediterraneo di raggiungere l’obiettivo stabilito dall’iniziativa “4 per 1000: Soils f

A rischio la bioviersità agricola mondiale

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Tracce   Mondo 22/02/2019 Allarme della Fao che lancia il primo rapporto globale sullo stato della biodiversità, base dei nostri sistemi alimentari. Delle circa 6.000 specie di piante coltivate per il cibo, meno di 200 contribuiscono in modo sostanziale alla produzione alimentare globale e solo nove rappresentano il 66% della produzione totale E’ stato lanciato oggi dalla FAO Il rapporto sullo Stato della biodiversità mondiale per l'alimentazione e l'agricoltura che - primo nel suo genere - presenta preoccupanti prove che la biodiversità che sta alla base dei nostri sistemi alimentari sta scomparendo, mettendo a rischio il futuro dei nostri alimenti, dei mezzi di sussistenza, della salute umana e dell’ambiente. Una volta perduta, avverte il rapporto, la biodiversità alimentare e agricola - vale a dire tutte le specie che supportano i nostri sistemi alimentari - non può essere recuperata. Con biodivers

Chi è la sedicenne svedese che ci fa scioperare tutti i venerdì per l’ambiente

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Ritratto di Greta Thunberg, la ragazza che ha ispirato il movimento Friday For Future e che si è scagliata contro Juncker e l’Unione europea Di Mattia Barro M attia Barro Ultimi articoli di Mattia Barro Chi è la sedicenne svedese che ci fa scioperare tutti i venerdì per l'ambiente La musica italiana è diventata internazionale solo a Napoli Cardi B agli Oscar del porno non è una conquista femminista Tutti gli articoli L’appuntamento è ogni venerdì. Gli studenti saltano scuola e si avviano verso municipi, piazze, parlamenti. Camminano verso i luoghi che rappresentano governi e politica. Scioperano in modo pacifico in nome del cambiamento climatico e del riscaldamento globale. Una protesta nata dal basso con degli obietti e delle proposte concrete: riduzione del 50% delle emissioni entro il 2030 e azzeramento entro il 2050, valorizzazione della conoscenza scientifica e maggiore risolutezza politica sul tema. Non solo slogan, ma

L’ecologismo dei poveri come strumento di democrazia

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Ad Alta Voce - 19 febbraio 2019   Mai come ora la decennale crisi sta palesando l’insostenibilità  politica e sociale di un modello di sviluppo che dimostra ogni giorno la sua inadeguatezza. Diseguaglianze in aumento, cambiamento climatico e rifugiati ambientali sono tutte facce di una stessa battaglia non più rimandabile che la politica sembra voler ignorare e scaricare sui più deboli. Un gruppo di ricercatori europei, analizzando i dati sui richiedenti asilo di 157 paesi forniti dell’UNHCR, i dati dell’ indice SPEI (The Standardised Precipitation- Evapotranspiration Index) e del Center for Peace and Conflict Research dell’Università di Uppsala (Svezia), ha dimostrato il nesso causale che lega i tre fattori. Un nesso allarmante che, in Italia, la Rete dei Numeri Pari denuncia da anni e vi contrappone l’educazione popolare, l’ orizzontalità, la giustizia sociale, il mutualismo, la creatività e la decolonizzazione del potere, strumenti e pratiche che l’ecologismo dei poveri u

Con il bio avanza un nuovo modo di fare agricoltura e di vivere il territorio

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Il bio mondiale vale 92 miliardi di euro. Italia seconda nell’export Inserito da GREE§NPLANETE  il 20 febbraio, 2019 - 06:54 IFOAM (la Federazione internazionale dei movimenti per l’agricoltura bio), l’Istituto svizzero di ricerca sull’agricoltura biologica (FiBL) e Agrarmarkt Informations-Gesellschaft (Ami) hanno presentato i dati del settore alla 30esima edizione di BioFach, che si è chiusa sabato 16 febbraio a Norimberga. Le vendite al dettaglio di prodotti biologici in Europa hanno superato nel 2017 (per il 2018 i dati a consuntivo non sono ancora pronti) i 37 miliardi di euro , segnando +10,5% rispetto al 2016. Sono aumentati i produttori europei: + 4%, mentre le superfici coltivate a bio nell’UE hanni registrato una crescita di un milione di ettari. L’Italia con 1,9 milioni di ettari e 68 mila coltivatori è al secondo posto

L'intressante articolo di Antonio Di Lalla su La Fonte

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Ho appena finito di leggere l’articolo di Antonio Di Lalla riprtato sul n’1 de “il periodico dei terremotati o di resistenza umana - La Fonte”, che riporta in prima pagina il vestito degli internati nei campi di sterminio, messi in piedi dai nazisti, e la scritta “Si vive bene se si sta dalla parte degli oppressi(G. Franzoni). Si vive meglio quando gli oppressi si ribellano( E. De Luca). A pagina 3 la riflessione di Antonio Di Lalla che, facendo tesoro della memoria, spiega molto bene il momento che viviamo, quando scrive “Ho la sensazione che la notte incombe ancora. Purtroppo. Nel 1938 si cominciò con le leggi razziali e si finì con i lager e i forni crematori”. Per poi continuare e sottolineare una verità “l’olocausto non fu un incidente di percorso ma l’inevitabile conseguenza delle discriminazioni e del rifiuto degli ebrei, zingari, omosessuali, ecc.. Se la Politica – Continua l’autore dell’articolo – anziché combatter la corruzione, il non rispetto delle regole comunitari

Ieri a Isernia con i medici per l'Ambiente a parlare di "Cambiamenti climatici - salute, agricoltura, territorio"

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N uovo incontro su “Cambiamenti climatici - Salute, Agricoltura, Territorio”, promosso dall’Associazione Medici per l’Ambiente, ieri pomeriggio a Isernia, nella sede dell’ordine dei medici. Dopo il saluto del presidente, Fernando Crudele, gli interventi del geologo Sergio Baranello, che ha parlato dei disastri idrogeologici nel Molise e dei rischi che corre il territorio regionale; Gianfranco Spensieri che ha parlato del clima; Pasquale Di Lena che ha parlato di agricoltura e del suo essere artefice e vittima dei cambiamenti climatici; Gennaro Barone e Leo Terzano, medici dell’Isde di Campobasso, promotori dell’iniziativa che si sono soffermati con dato ed esempi sui tanti rischi dei cambiamenti climatici per la salute umana. Un’importante azione d’informazione quella dei medici molisani per l’ambiente che deve continuare perché tutti si rendano conto dei pericoli di una situazione sempre più complicata. Una matassa che spetta alla politica, ai gruppi dirigenti sbrogliare, ma spetta