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Ecco perché si pente lo scopritore della patata OGM

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da GreenPlanet - Inserito il 16 novembre, 2018 - 07:58 Pandora’s Potatoes , un libro destinato a fare discutere, il cui autore, Caius Rommens , è stato direttore di ricerca della Simplot Plant Sciences dal 2000 al 2013, dopo aver abbandonato Monsanto per guidare l’équipe che sviluppava una patata geneticamente modificata che ora è venduta  in 4.000 supermercati negli Stati Uniti. Rommens rivela nel suo libro di essere oggi preoccupato dei risultati della sua ricerca, portata avanti per 13 anni passati a sviluppare con successo la prima patata OGM. Il libro racconta come il ricercatore sia passato appunto dall’entusiamo - sostenuto dall’obiettivo di produrre un tubero geneticamente modificato per resistere alle ammaccature e agli imbruttimenti e alla peronospora , e che potesse essere usato per produrre patatine fritte meno cancerogene - ad una profonda preoccupazione. I dubbi di Rommens partono dallo stesso meccanismo di cui si

GIUSEPPE PUCHETTI, SINDACO DI LARINO, E’ IL NUOVO PRESIDENTE DEL BIO-DISTRETTO DEI LAGHI FRENTANI

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Il giorno 12 di novembre, presso la sede legale e operativa in Piazza Duomo in Larino, si è riunita l’Assemblea generale del Bio-Distretto dei Laghi Frentani, alla quale hanno partecipato D’Ambrosio Donato, Sindaco di Santa Croce di Magliano, Macchiagodena Nicolino, Sindaco di Montorio nei Frentani, Pietropaolo Antonietta in rappresentanza dei Produttori, Ponte Pellegrino Nino, Sindaco di Montorio nei Frentani, Primiani Raffaele, Sindaco di Ururi, Puchetti Giuseppe, Sindaco di Larino, Di Lena Pasquale, Presidente del Comitato Scientifico, Di Stasi Giovanni e Giusti Iolanda, Consigliere del Comune di Larino Il giorno 12 di novembre, presso la sede legale e operativa in Piazza Duomo in Larino, si è riunita l’Assemblea generale del Bio-Distretto dei Laghi Frentani, alla quale hanno partecipato D’Ambrosio Donato, Sindaco di Santa Croce di Magliano, Macchiagodena Nicolino, Sindaco di Montorio nei Frentani, Pietropaolo Antonietta in rappresentanza dei Produttori, Ponte Pell

A Cinque vini molisani le “Quattro Viti” della Guida dell’Ais, Vitae 2019. Ancora una volta la Tintilia, miglior vino del territorio

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 foto da Italia tavola La guida racconta che sono un milione i sommelier iscritti all’Ais -, l’associazione diffusa su tutto il territorio nazionale, titolare della guida Vitae, la più ricca in assoluto – che sono andati nelle aziende vitivinicole ad assaggiare, nel corso del 2018, a degustare i vini e a fare la selezione. Ben 15.000 i vini oggetto di questo lavoro intenso e impegnativo. Nel Molise , come in tutte le altre regioni, si sono mobilitate le varie delegazioni per quest’opera meritoria, che nel momento i cui giudica e seleziona,   promuove, con il vino, territori vocati nel momento in cui ne diventa testimone.  Sono cinque le aziende molisane che, con altri   609 vini delle altre regioni, hanno ottenuto riconoscimento più prestigioso,   le “ Quattro viti ”. il Falanghina del Molise Oravera 2017 - Terresacre 1703 L’Indovino Rosso 2015 - Cantine Salvatore 1700 Tintilia del Molise Macchiarossa 2014 - Claudio Cipressi 1694 Tintilia del Molise S 2015 - Cantine Cata

Il “Don Luigi” della Di Majo Norante, uno dei 45 vini premiati a Merano Wine Festival

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Dopo il successo de “I tre bicchieri” del Gambero Rosso, l’importante riconoscimento dato al vino “Tintilia del Molise”, doc 2015, prodotto dalla nota azienda di Campomarino, un altro significativo successo con l’ambito Award Platinum Culinaria e Aquavitae, questa volta assegnato al Don Luigi “Molise rosso” doc 2014. Uno dei 45 vini premiati di un campione di oltre 5000 vini, di cui mille quelli selezionati, dopo un anno di degustazioni in giro in Italia e all’estero, del fondatore del Merano Wine Festival , Helmuth Köcher, con la sua squadra di degustatori.   Il Molise,   grazie al Don Luigi, anche questa volta c’è ed è una delle 10 regioni rappresentate dai vini vincitori. pasqualedilenainforma

La Molisana è risultata, con la De Cecco, la pasta migliore per il Salvagente

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Meno residui nella pasta, crescono le paste bio GreenPlanet - Inserito il 10 novembre, 2018 - 09:47 La rivista Il Salvagente ha analizzato 23 pacchi di pasta (penne) alla ricerca di pesticidi, glifosato, micotossine e proteine e anche per scoprire quali siano le migliori alla prova cottura. I risultato è che, rispetto a ricerche precedenti, quando un pacco di pasta su 3 in vendita in Italia era prodotto con grano straniero, la situazione è in miglioramento. La materia prima è diversa dal grano, canadese e statunitense in particolare, spesso contaminato dal Don e con residui di glifosato elevati. Ciò peraltro è confermato dai dati ISTAT sulle importazioni cerealicole: dal 2016 ad oggi, il grano canadese è passato da oltre un miliardo di chili a 43 milioni nel primo semestre 2018; nello stesso periodo, il grano duro statunitense è sceso di quasi il 60% , mentre il grano francese

Vino, le stime confermano l'Italia produttore leader

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Con una stima europea di 49,5 milioni di ettolitri, il Belpaese si conferma davanti a Spagna e Francia. Si attendono i dati ufficiali. Intanto è già scattato l'allarme prezzo di Lo renzo Pelliconi L'Italia si conferma il primo produttore mondiale di vino Fonte foto: © Igor Klimov - Fotolia L'Italia mantiene il primato per la produzione di vino , con 49,5 milioni di ettolitri, davanti alla Spagna (47 milioni) e alla Francia (46 milioni). E' questo il dato principale che si evince dalle stime sulla produzione vinicola diffuse dalla Commissione europea , in linea con le previsioni vendemmiali dell' Osservatorio del vino di Uiv-Ismea , presentate al ministero dell'Agricoltura a settembre. La produzione italiana rimane in testa grazie all' importante incremento (+16%) rispetto al 2017. " Constatiamo con piacere che i dati forniti dalla Commissione europe

Toscana, un progetto per rilanciare l'olivicoltura

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da Agronotizie Firmato un protocollo di intesa tra regione, Associazione nazionale città dell’olio ed Ente terre regionali toscane per far crescere l’importanza anche economica del settore olivicolo toscano, dalla promozione al recupero degli oliveti abbandonati Un oliveto sulle colline toscane Fonte foto: Matteo Giusti - Agronotizie E' stato firmato in questi giorni un protocollo di intesa tra la regione Toscana, l'Associazione nazionale città dell'olio e l'Ente terre regionali toscane, con un obiettivo ambizioso : rilanciare e promuovere l'olivicoltura toscana.  L'idea è quella di attivare un percorso di collaborazione per promuovere progetti di sviluppo della filiera olivicola e olearia regionale, di valorizzazione degli oli extra vergini di oliva di qualità certificata e dei relativi territori di origine, di tutela ambientale e paesaggi