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Vendita diretta. E’ boom (+30% in 3 anni) in tutta la Toscana, alla ricerca di freschezza e stagionalità

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By Lorenzo Benocci - AgenziaImpress 24/08/2018 Siena . La vendita diretta, ovvero la spesa fatta direttamente in azienda agricola o nei mercati contadini, è sempre più presente nelle abitudini dei consumatori toscani. Si spende in media sui 25-30 euro, cifra che ovviamente può variare radicalmente a seconda della merce acquistata. Si può acquistare praticamente di tutto, dai vini pregiati alle birre artigianali, dalla pasta fatta con farine di grani antichi alla carne certificata come la chianina o la cinta senese, formaggi stagionati e freschi, ma soprattutto frutta e verdura sempre fresca e di stagione. Senza dimenticare le confetture, miele, pane e legumi. Insomma, tutto ciò che la terra produce viene venduta sul posto o a pochi chilometri di distanza. Già ma quanto incide la vendita diretta sulla produzione vendibile agricola? Secondo la Cia Agricoltori Italiani della Toscana possiamo stimare la vendita diretta delle produzioni agrico

Dati fasulli, tendenza vera: il turismo cresce poco

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la deliziosa Pampanella di San Martino in Pensilis,  un boccone di bontà e di piacere...Piacere Molise Roberto Guiggiani - Agenziaimpress Doveva essere l’anno dell’overtourism, ovvero del numero eccessivo di turisti nelle nostre città d’arte e nelle principali destinazioni nazionali, ed invece sono mesi che questa parola non compare su stampa, tv e siti internet. Al contrario, a mezza voce si dice che – alla fin fine – è un anno a bassa intensità di crescita, fra l’1 e il 2% se tutto andrà bene, mentre a livello internazionale si veleggia sul 5-7%, quindi a tutt’altra velocità. Mi è venuto in mente uno dei film considerati minori di Orson Welles , dal titolo “L’infernale Quinlan” (in originale: Touch of Evil) in cui lo straordinario regista ed attore interpretava un poliziotto che non esitava a fabbricare prove false pur di arrivare all’arresto ed alla condanna di colpevoli veri. In mancanza – come sempre – di dati attendibili e credibili, si mettono in campo anal
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Bifernina Superare le pericolosità dei viadotti sul Lago di Guardialfiera Variante a 4 corsie, su terra ferma, dal Bivio di Lupara allo Zuccherificio di Termoli, finanziata dall’Anas nel 2001                         Vigilia di Ferragosto. Da quel mezzogiorno, da quella mezzanotte, dal crollo del viadotto “Morandi” a Genova, dal numero impressionante di vittime inghiottite nel vuoto, dal risveglio del drago indiavolato nelle viscere di madre terra, la nostra gente è, qui, sbandata e sbigottita. Foto di P. di Lena             La “Bifernina”, la strada che ha aperto il Molise al decollo, è chiusa! Si sta eseguendo la radiografia del rischio. E si trepida per la sua rapida riattivazione. Come già per Genova – come per Cingoli, Apinola, Fossano, Ragusa, Licale – così si trema a Guardialfiera e nel Molise. La Bifernina sarà riaperta, ma i viadotti con la loro fisiologica durabilità, restano.             Giuseppe Conte (il Presidente del Consiglio) ha esclamato a

LA RINASCITA DEL DIALETTO, L’AMORE PER LA TERRA E IL TERRITORIO

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La memoria continua a riportarmi indietro di qualche mese quando, grazie alla brava insegnante Maria Luisa Ranellucci, ho avuto la possibilità di incontrare i suoi allievi della V ª elementare che avevano fatto una ricerca sulle mie poesie in dialetto, raccolte nel libro “U penziere”. Due ore per vivere insieme la bellezza del dialetto, in questo caso di Larino, e parlare della sua importanza - quale espressione alta di un territorio -   soprattutto in   questa fase in cui è a rischio, con i dialetti, la stessa lingua italiana, inquinata da parole inglesi, il più delle volte a sproposito. Ho fatto mia l’emozione delle ragazze e dei ragazzi, soprattutto di chi proveniva da un'altra terra o era nato a Larino da genitori immigrati. Domenico Lanese con i coniugi Di Bello Pochi giorni fa, l’11 di questo mese di Agosto, la bella presentazione, a San Martino in Pensilis, di un dizionario ricco di oltre mille parole, tutte del XX secolo, raccolte e sistemate da un cultore appass

Vendemmia 2018: ottima qualità e produzione prevista in crescita

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I Paesi mediterranei ad alta vocazione viticola hanno tagliato il nastro della vendemmia 2018. Le prime uve sono state raccolte a macchia di leopardo, specialmente nelle aree meridionali quali Andalusia (Spagna), Languedoc-Roussillon (Francia), Sicilia, Puglia e Calabria. Allo stato attuale (scongiurando condizioni climatiche avverse) le produzioni promettono alti livelli in termini qualitativi e un notevole recupero in termini quantitativi, in netto aumento rispetto all’annata agraria 2017 che era stata fortemente compromessa dal maltempo e talvolta da gelate tardive. La previsione produttiva prudenziale in Italia segna un aumento medio del 15-20%, mentre i calcoli di Spagna e Francia hanno evidenziato una crescita rispettivamente del 20-25% e del 27%. In questi giorni i viticoltori stanno attentamente monitorando la situazione meteorologica, al fine di intercettare il momento migliore per procedere con la vendemmia delle varietà precoci che avrà inizio tra la fine di agosto e

Olivicoltura, annata incerta Patuto: «Il clima può condizionarla»

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di Pasquale Di Lena ITALIA A TAVOLA Pubblicato il 21 agosto 2018 | 09:55 P ur sapendo che siamo lontani dalla possibilità di esprimere previsioni riguardo alla prossima raccolta delle olive, è importante capire quale sarà, da ora in poi, il percorso che ci porterà a fare queste previsioni. Il percorso menzionato è il risultato di un impegno che coinvolge un milione e più di olivicoltori e interessa, dove più e dove meno, tutte le regioni italiane, ad eccezione della Val d’Aosta. Alessandro Patuto Ho chiesto a Alessandro Patuto , l’esperto di olivicoltura, che, nella sua veste di presidente della Cooperativa Olearia Larinese , è anche esperto frantoiano, conoscitore e protagonista del mercato. La cooperativa che conosce ed esalta i caratteri della “Gentile di Larino”, l’antica varietà della terra dei frentani, una delle 19 autoctone molisane delle 530 italiane, quella che rappresenta 1/3

Anche noi con tutta Genova unita

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ci inchiniamo di fronte alle salme di morti innocenti  e rivolgiamo il pensiero a chi è rimasto ferito con l'augurio di una pronta guarigione. Viviamo insieme il dolore dei familiari e pensiamo alle centinaia di famiglie che, costrette, hanno dovuto abbandonare le loro case e i loro beni. Non solo oggi, ma tutt'i giorni fino a quando non riusciamo a scardinare il sistema del profitto per il profitto e, al posto del denaro, rimettiamo al centro la Terra con i suoi mari, i suoi oceani, i fili d'erba, gli alberi, gli animali, i paesaggi, la nostra storia, la nostra cultura, le nostre tradizioni. la nostra solidarietà. Non solo oggi se vogliamo girare pagina e avere davvero un nuovo domani.