La situazione dei consorzi di bonifica porta ad aggravare la già pesante crisi dell'agricoltura molisana
di Giorgio Scarlato Prendo spunto da un articolo letto su Termolionline del 29 luglio scorso avente titolo "Consorzio di bonifica integrale larinese: le richieste dei consorziati", dove, l'ennesimo movimento agricolo regionale, il MAM, movimento agricolo molisano, ha tenuto un incontro a Larino. I punti nodali (?) dibattuti sono stati: a) l'accorpamento al consorzio di bonifica "Trigno e Biferno" di Termoli; b) il relativo commissariamento avvenuto; c) la chiusura della sede e la relativa concessione all' ARSARP (ex Ente di Sviluppo); d) il riordino dei consorzi di bonifica regionali. Un appunto e senza nessuna polemica. Il Comitato spontaneo agricolo "Uniti per non morire"del quale faccio parte, da ben 8 anni e tre assessori regionali, ha portato avanti la problematica riferita soprattutto all'interconnessione costo-beneficio e funzioni degli enti consortili regionali. Questioni mai ritenute importanti,né dalla politica regio