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Il Molise e la sanità

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d i Umberto Berardo Giovedì 25 maggio nel corso di un incontro di lavoro a Campobasso tra alcuni movimenti nati sul territorio per difendere il diritto dei molisani ad una sanità pubblica di qualità è giunta la notizia che in Commissione Bilancio della Camera il governo nazionale avrebbe introdotto un emendamento per attuare il Piano sanitario Regionale del Molise di fatto rendendolo operativo e sanando tutti gli atti posti fin qui già in essere dal Commissario ad acta e dall'ASREM. Subito social e mass-media sono stati invasi da dichiarazioni di politici, esponenti nelle istituzioni locali e nazionali, che si stracciano le vesti per questo tentativo in atto che a loro dire esautorerebbe il Consiglio Regionale da ogni possibile decisione sull'organizzazione dei servizi sanitari nel Molise. Noi vorremmo sommessamente ricordare che il Forum per la Difesa della Sanità Pubblica di Qualità già nel febbraio del 2016, in un incontro con alcuni consiglieri regionali ed

FORUM PER LA DIFESA DELLA SANITA’ PUBBLICA DI QUALITA’

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Si dice che bisogna mettere in sicurezza i conti del Bilancio Regionale, ma non occorre anzitutto mettere in sicurezza la salute dei cittadini? Governo Nazionale e Governo Regionale, di concerto tra di loro, si stanno adoperando per trasformare in Legge dello Stato un POS che non garantisce ai Molisani il Diritto alla salute secondo l’art. 32 della Costituzione, come i fatti purtroppo dimostrano. Non garantisce neppure la messa in sicurezza dei conti, come i fatti dimostreranno nel prossimo futuro, ma garantisce le somme già versate ai privati su richiesta del Governo e prima che fosse giuridicamente accertata l’esigibilità di quei crediti da parte dei Privati. La recente sentenza del TAR Molise che costringe HERA a rispettare i limiti fissati dall’AIA è un indizio autorevole del perché il piccolo Molise, a cui il Balduzzi nega anche un reparto di Neurochirurgia, passi agli onori della legge di Bilancio Nazionale, esautorando, con questo, il Consiglio Regionale da ogni poss

SAN PARDE E SAN PREMIANE

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VOGLIO, CON QUESTA MIA POESIA IN DIALETTO, ACCOMPAGNARE ANCH'IO SAN PRIMIANE AL SUO RIENTRO NELLA CAPPELLA DEL CIMITERO E VIVERE COSI' LA GRANDE FESTA CHE CHIUDE OGGI DOPO TRE GIORNI DI GRANDI EMOZIONI PER I LARINESI E, ANCHE, PER CHI HA AVUTO ED HA LA FORTUNA DI VIVERLA COME SPETTATORE S À N P À RDE E S À N PREMEI À NE E' pàssate l'ùne de nòtte a campàne sóne e s’devallùne Sàn Pàrde à già saletàte Sàn Premeiàne prìme che n'abbràcce e pù che na s’trétte de màne. Ze sò d í tte dùie parole vel ó ce vel ó ce n'eccòne p'ù càlle n'eccòne p'a s’tànchézze n'eccòne p'ù su ó nne ma màggiormènte pe nù delòre nù delòre de spàlle pe nù c ó lpe d'àreie dùrant'a precessiòne. "A selet ú dene -à ditte Sàn Premeiàne- è na brùtta bès’tie che nen te fà dermì p'i tròppa penziére che t í " "Du ó rme Nanù -ha respu ó s'te Sàn Pàrde- ca demàne è fes’te è na iernàte tòs’te se ce s’tà u sòle,

Trattati di libero scambio, la quiete prima della tempesta

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TEATRO NATURALE - Le riflessioni di Pasquale Di Lena Dei due trattati tanto discussi dopo la loro scoperta casuale, il Ttip e il Ceta, non se ne sente più parlare. Immediatamente dopo l’approvazione da parte dell’Unione europea del Ceta, il 5 febbraio di quest’anno, è calato il sipario. Tutto tace. Non so dire se è “la quiete dopo la tempesta” di leopardiana memoria, visto che il Ceta è stato approvato ed è - anche se in attesa delle approvazioni definitive, che devono esprimere i parlamenti dei Paesi membri dell’Ue - in vigore. Oppure è la quiete che annuncia una tempesta ancora più forte, qual è – a mio parere – quella che porta alla definitiva approvazione del Ceta e, con essa, alla discussione di un identico trattato, il Ttip, con gli Stati Uniti d’America. Un trattato, per il momento, bloccato dal neo presidente Trump, che, nel rispetto delle sue dichiarazioni fatte durante la campagna elettorale, continua la sua battaglia contro i trattati e i globalismi. Uno dei suoi prim

SAN PARDO

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Con il botto e i primi fuochi d'artificio di un'ora fa il giorno dedicato al protettore di Larino ha preso il via. La grande festa, unica, che segna il ritmo della tradizione, valore e risorsa del territorio A FÈ’STE DE SAN P À RDE                                                        Cuànne ù mèse de màgge, e màgge è ù mèse chiù bbèlle, nu paèse mìie è fès’te. A ddòre du hiéne te éntre dénde nsiéme e cuìlle de càgge. A tèrra préne ze prépare e partorì, geraneie e ròse ngòppe i bàllec ú ne cà campàne che sòne e s’devall ú ne. A ggènte è tùtte chiù cuentènte, u sòle ze chemènze e fà sentì, u cìgne cànde e ze reschiàre, ze resèntene a bànde e i prìme spàre. Tènne chiù voje de càndà i campàne. Càvezùne c ú rte, càmìcia spendàte, uàjù che ze prepàrene a prìma chemeniòne àvete, èppène sbòcciàte, cù prìme penziére p’a mòre. E ògn ú ne i vé a uelìie du gelàte. Ze chemènze cù Pàleie pe Sàn Premeiàne pe fenì che Sàn Pàrde fès

BELLA NOTIZIA

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L'Olio di Flora è tra i finalisti del Concorso Oleario Internazionale "Aipo d'argento 2018" in s volgimento a Verona. Grazie alla deliziosa oliva autoctona, "Gentile di Larino", coltivata con metodo biologico a La Casa del Vento di Larino, sul Monte

Andrea Parodi - Non Potho Reposare - Ultimo Concerto ( testo tradotto )

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Trovo questa canzone che ho ascoltato per la prima volta in treno in uno dei miei primi viaggi nel mondo, quello in Germania, allora dell'Est, a Lipsia, per vivere come gruppo del Cipa Araat dell'Alleanza dei Contadini la Fiera agricola di quella città, che ho trovato bella. In treno, dicevo, era notte ed ero con il compagno, Pietro Tandeddu, nel corridoio appiccicato al finestrino a parlare dei problemi del mondo. Non ci conoscevamo e così, stanco, mi sono messo a parlare del mio Molise e della mia Larino. Quando ho finito Pietro si è presentato cantandomi "Non potho reposare", inno della sua terra magica, la Sardegna, e  stupenda canzone d'amore che ho sempre portato nel cuore al pari dell'altra, altrettanto bella, napoletanaa, "Era de magge".