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“Frammenti di storia”, il libro di Emilio D’Ambrosio, un larinese emigrato in Lombardia

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C’è un libro che racconta un “viaggio tra sentimenti, emozioni, solidarietà”, scritto da Emilio D’Ambrosio, un larinese che, non ancora ragazzo, arriva a Pioltello, un paese attaccato a Milano, nel quartiere di Seggiano. Il titolo è “Frammenti di storia”. Frammenti che, però, fanno la storia di un individuo, della famiglia, dei luoghi e delle comunità frequentate. Una storia di emigrazione e di adattamento, crescita e affermazione di un ragazzo che vive prima lo studio e poi, una volta giovane, la fabbrica, le lotte sindacali, la parrocchia, l’Associazione, il partito, il consiglio comunale, il quartiere, dando, con grande generosità e nei campi più diversi, il suo contributo. Quando da partecipante e quando da protagonista, un ruolo  che lo porta a essere ancor più determinato per quel suo innato senso di responsabilità. Tutta colpa della frana che, nel 1960, aveva colpito un lato del centro storico di Larino, con le case del vicolo delle Fate e quelle che contornavano piazza

Solo se uniti il mondo agricolo può far sentire la sua voce

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Restare uniti è  l' unica arma in nostro possesso. Non facciamoci disarmare.   Dobbiamo, con  i nostri limiti, non demordere ed  incamminarci uniti  verso questa strada intrapresa, verso  l’obiettivo di salvaguardare l’agricoltura, la salubrità alimentare, il territorio. Per il bene di tutti. di GIORGIO SCARLATO La manifestazione della “Guerra del grano”, quella di venerdì 29 luglio scorso tenutasi a Termoli, così come in tante parti d’Italia, indetta dalla Coldiretti regionale, ha avuto il suo effetto mediatico. L’augurio è che con oggi il mondo agricolo, tutto, abbia davvero avviato quel dialogo costruttivo con i rappresentanti istituzionali. Per quanto si è sentito dal palco termolese, tutti hanno dato il via per un  segnale forte che lascia ben sperare circa la predisposizione di una piattaforma di iniziative che verrà sottoposta e discussa con le rappresentative agricole dei produttori e, di più, con gli operatori del settore agricolo e che non potrà, c

Belle iniziative dal Molise

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Borghi d’Eccellenza    E FESTA E’ STATA !!!! Quartiere Campobasso Nord, Chiude il Campus dell’estate 2016.. Giorno di commozione, di arrivederci ma soprattutto di colori …. La festa di fine campus tenutasi al Parco Cirese ha conclamato, senza ombra di dubbio, la bontà del lavoro svolto dai Volontari dell’Associazione “ Quartiere Campobasso Nord”. Un parco gremito sino all’inverosimile, ha suggellato il patto tra la politica e la gente , senza sé e senza ma… Non si era mai vista una partecipazione così copiosa, attenta ed emotiva e, la politica, la Regione con il Presidente Vincenzo Cotugno, la Provincia con Rosario De Matteis, il Comune di Campobasso con gli Assessori Emma De Capua e Stefano Ramundo, hanno dovuto arrendersi difronte ad una platea di oltre mille persone, all’organizzazione, impeccabile, del campus e della festa di fine campus, al cospetto di Don Vittorio Perrella, sempre attento e partecipe ad ogni iniziativa del Quartiere. Quel filo sottile di

Grano, sì al blocco dell'import , no allo sciopero della semina

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Non sono d'accordo con "lo sciopero della semina", l'ultimatum del Presidente della Cia, riportato dalla stampa che ha dato il giusto risalto alla giornata di mobilitazione della stessa organizzazione in tutte le sedi regionali. Sono d'accordo, però, con il resto del suo ragionamento.   E' da due anni che parlo, con alcuni articoli, ai produttori di grano e alle loro organizzazioni di "sciopero", non della semina, ma " dell'acquisto dei prodotti che servono alla coltivazione del grano" e raccogliere quello che la terra dà. Una "rivoluzione" seminare e non acquistare quello che più pesa sul bilancio di un raccolto. Questa volta, se ci sarà questo sciopero, a doversi preoccupare saranno i petrolieri e le multinazionali dei concimi, degli antiparassitari, dei pesticidi  Continuo a credere che vale la pena seminare, senza, però, essere schiavi dei fornitori. Seminare per produrre grano ancor più di qualità e, cogliere l&#

IL MOLISE ANCORA UNA VOLTA UN ESEMPIO PER L’OLIVICOLTURA ITALIANA

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Il salito inaugurale del sindaco di Termoli, Angelo Sbrocca e, fianco il presidente nazionale delle Città dell'Olio Tre giorni intensi, ricchi d’iniziative, quelli che hanno caratterizzato la Tappa di Girolio 2016. Partita da Termoli Venerdì, con una sosta sabato a Campomarino e, la domenica, a Guglionesi Un ritorno alle origini, quello delle Città dell’Olio, che ha il significato di una grande opportunità per l’olivicoltura e l’olio molisani, se gli attori che hanno firmato il protocollo d’intesa, Regione e Associazione Nazionale Città dell’Olio; il coordinamento molisano dell’Associazione; le organizzazioni professionali e cooperative;  gli stessi produttori, hanno la voglia e il coraggio di affrontare le problematiche  che caratterizzano il mondo dell’olio e decidono di fare: dell’olivicoltura, il punto di rilancio dell’agricoltura molisana; dell’olio, l’immagine di un territorio. Se ben colta questa opportunità il Molise può tornare ad essere, così com’è

TERRITORIO INTOCCABILE, UN INVITO AI SINDACI

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in anteprima da CITTADELLOLIOMAG.IT Disegno di Ro Marcenaro Qualche settimana fa, a Pesaro, in occasione di un convegno su “Biodiversità olivicola – leva di marketing per l’olivicoltura italiana”, organizzato dall’Enohobby dei Colli malatestiani in premessa della consegna dell’Orciolo d’Oro, il prof. Fontanazza ha parlato di un’Italia che accusa un forte bisogno di Olio extravergine di oliva. Volendo e dovendo dare una risposta alla domanda interna ed esterna di olio extravergine di oliva, ci sarebbe la necessità – a detta del prof. Fontanazza - di impiantare altri 600mila ettari di olivi da aggiungere al milione e poco più di ettari attualmente censiti. L’illustre relatore ha parlato di nuovi impianti e non degli olivi e oliveti abbandonati che, facendo una ricognizione delle situazioni nelle principali regioni olivetate, sono un buon 40% del milione e più di ettari di olivi censiti. In pratica, tra le superfici da recuperare e quelle da coltivare con nuovi impianti, que

Guerra del grano in Italia, prezzi in picchiata: "Basta import selvaggio"

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ho deciso di postarlo sul mio blog per evidenziare il ritardo di analisi delle organizzazioni. Della situazione pesante, gravissima, della raccolta del grano ne ha parlato, su questo blog, prima Giorgio Scarlato il 28 giugno e poi io il 5 luglio, cioè 15 e 12 giorni fa. E, intanto, l'agricoltura muore Guerra del grano in Italia, prezzi in picchiata: "Basta import selvaggio" La Cia-Agricoltori italiani denuncia i movimenti speculativi che hanno portato al crollo del prezzo dei chicci del 50%. Secondo i mugnai l'Italia paga una carenza infrastrutturale per quanto riguarda lo stoccaggio × La speculazione mette in ginocchio i produttori di grano e fa imperversare una vera e propria guerra nei campi italiani, con prezzi sul campo crollati fino al 50% rispetto ai valori medi delle passate annate, largamente al di sotto dei costi produttivi per gli agricoltori. "Tra l'altro, per un grano che quest'anno risulta ottimo