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SOLOMON, ASSIDU E LA GRANDE VERZA

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l’agricoltura dei giovani Seconda puntata   Era un po’ di tempo che non avevo più notizie della cooperativa “I colori della terra” di Campolieto e dei suoi soci, in particolare i ragazzi arrivati in questo bel paese del Molise interno, posto sotto la mitica SS 87, non lontano da Campobasso e da quella piccola chicca di architettura che è la chiesa Di Santa Maria della Strada nel comune di Matrice. Edificata nel 1148, lungo il braccio tratturale Cortile – Centocelle, che ancora collega due tratturi, Castel di Sangro-Lucera e Celano - Foggia, è un dei più importanti esempi dell’architettura romanica nel sud Italia, non a caso monumento nazionale.   Qualche giorno fa l’invio da parte di Mario Ialenti di una bella foto scattata da Nicola Del Vecchio, di cui parleremo in una di queste nostre puntate, con Solomon e Assidu felici di mostrare   la loro maxi verza prodotta nell'orto in permacultura di San Giovanni In Galdo.   Un’altra raccolta dopo quella dell’estate, il

Città dell’Olio, da 20 anni l’impegno nella tutela dell'extravergine italiano

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 da ITALIAATAVOLA L’associazione nazionale Città dell’Olio ha celebrato alla Camera dei Deputati i suoi 20 anni di impegno nella valorizzazione del patrimonio olivicolo italiano e nella promozione delle cultura dell’olio extravergine ROMA - L’associazione nazionale Città dell’Olio celebra i suoi vent’anni di attività di promozione nella valorizzazione dell’olivicoltura italiana e della cultura dell’extravergine, prodotto principe dell’agroalimentare di qualità. Lo ha fatto alla Camera dei Deputati proprio mentre nella sede istituzionale si svolgevano le consultazioni per il nuovo governo. Una circostanza significativa perché ci si attende dal nuovo esecutivo una particolare attenzione per i problemi del mondo agricolo che chiedono centralità. Il successo del nostro agroalimentare nel mondo è in continua crescita e in particolare lo è quello dell’extravergine, che paga la sua eccellenza con i più numerosi tentativi di imitazione e di contraffazione. Nella foto, da sinistra: Mari

HA VINTO IL TERRITORIO

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Il comunicato stampa della Granarolo, che è appena arrivato, ha fatto tirare un sospiro di sollievo al territorio molisano, ai molisani che ne conoscono il valore e il significato, a quanti si sono adoperati ed hanno espresso il proprio dissenso e, soprattutto, a noi del Comitato NO Stalla - Sì Molise Bene Comune, che lo abbiamo difeso sin dal giugno scorso quando Ruta ha dato il grande annuncio a Larino. La decisione, a detta della Granarolo, è il frutto della volontà espressa dai molisani di non gradire un insediamento che avrebbe danneggiato irreparabilmente il Molise, in particolare la sua agricoltura e la sua zootecnia.   Noi, ribadendo il nostro No, diciamo che la Granarolo ha fatto bene a non avventurarsi nel Molise di una classe politica e dirigente inaffidabile e, se ci possiamo permettere, rinnovando l’invito, diciamo di rinunciare definitivamente al progetto che non si adatta certamente al Molise ma, neanche, al resto dell’Italia. Una classe politica e dirigente c

ALTRO CHE “LA QUESTIONE È CHIUSA E LA STALLA NON SI FA PIU’”!

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Il comitato ha fatto bene a non fidarsi del parole di Ruta che, dopo aver tirato il sasso, ha ritirato la mano, dicendo che il progetto Granarolo non si faceva Più perché il Molise non voleva. Il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) – Presidenza del Consiglio dei Ministri – nella seduta di oggi e come ultimo atto del governo Letta, ha approvato sette contratti di filiera di competenza del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, tra i quali quello del “Rancho Granmanze” della Granarolo, da noi detto “Stalla” di 12.000 manze, che, come sappiamo, verrà a profumare le campagne del Basso Molise, in particolare quelle larinesi, grazie alla messa a disposizione, da parte del Vescovo De Luca, dei terreni del Seminario di Larino in contrada Monte Arcano. Tanti, tanti soldi, con una parte consistente destinati alla Granarolo che, lo abbiamo ripetuto più volte, non ha mai smesso di tenere in azione la sua squadra di lobbisti e di avvalersi

L’UNITA’ DEI MOLISANI

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Serve l’unità per salvare il territorio da insediamenti come la grande stalla della Granarolo o la realizzazione di un’autostrada, che non ha senso per il Molise, e altro ancora che è nella mente e nelle mani della politica che rappresenta o governa il Molise. Il problema non è il Vescovo, che pure ha la colpa di non aver capito o riflettuto più di tanto sul significato e il valore strategico del territorio per il futuro del Molise, nel momento in cui ha messo a disposizione della grande stalla della Granarolo i terreni del Seminario di Larino, ma il modo in cui Ruta & Co.   hanno ritirato la mano dopo aver lanciato il progetto e verificato che la strada non era così spianata come pensavano. E, c’è di più, pesa la mancanza d’iniziativa del governo regionale, che sa bene che il progetto sta andando avanti e ogni giorno che passa rende più difficile esprimere e far valere la propria contrarietà. Il consiglio regionale, stimolato dalla sola opposizione del M5S, ha mostrato s

IL TEMPO DELLA TINTILIA DI DI MAJO NORANTE

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12 anni e più di vita per un vino sono pochi solo se è un grande vino e la Tintilia di Di Majo Norante del 2001, che io e Flora abbiamo stappato pochi giorni fa in onore di cari amici, Barbara e Luca, di Siena, è risultato piacevole e accattivante, già saggio ma non vecchio, ancora pieno di vita con i suoi delicati profumi, il suo colore rubino intenso e il suo sapore con note di spezie evidenti.   Volevamo fare bella figura con i nostri cari ospiti ed onorare nel migliore dei modi la vitivinicoltura molisana facendo loro degustare, bevitori da sempre di Brunello, Chianti e Vino Nobile di Montepulciano, una nostra identità, la Tintilia, ma di un'annata lontana, quella che ha aperto la strada a questo vino principe del Molise.   Infatti, l'azienda Di Majo Norante è stata la prima a imbottigliare questo vino che stava sparendo e che, io e l'amico Michele Tanno, abbiamo avuto la forza e il piacere di rilanciare. Non è un caso la scelta dell'etichetta che riport

IL RICORDO DI EDILIO PETROCELLI

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  di   Tobia Paolone Caro Edilio, sono passati quattro mesi dalla tua scomparsa, un tempo relativamente breve per tornare a parlare e far parlare la tua voce attraverso questo numero di altri Itinerari dedicato interamente a Civitanova del Sannio che, grazie alla tue capacità editoriali, possiamo ammirare in tutto il suo splendore passato e presente. Avevi deciso, convincendomi, che la rivista doveva assumere questo taglio culturale e ti sei impegnato fino all’ultimo affinché lo avesse. N’è testimonianza la busta con cd e bozza pazientemente composta che hai lasciato nelle mani di Umberto, tuo figlio, perché la consegnasse l’indomani a me. Avevi pensato, in quel momento, che fosse davvero la fine e volevi adempiere ancora una volta alla tua “missione”. In questi quattro mesi sono tornato spesso con la mente ai tuoi discorsi, alle nostre “chiacchiere”, che avevano per tema la politica e l’editoria molisana. L’editoria, appunto, perché ti era sembrato così strano,