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PIZZOLINI

RAGLI&BELATI di Zacc e Bélina Zacc- per il direttore del Tg1, Dell’Utri è stato assolto e così la mafia. Bèlina- un pizzino per Berlusconi

IJE MÓ SÒNGHE MELESANE

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Na cóse è ca une è brezzèse Na cóse è ca une è peièse N’ata cose è ca une è brezzèse e pièese, insomme melesane. Na cóse è chi parte N’empòrte se da u chiane o da mentàgne e na cóse è chi remane é vedé passà i pecueràre e une une nzieme è na mórre d’anemale pe cuis’te o quìll’u tratture. U melesane è cuille che remane, ch’èspètte duje staggiùnne, a premàvére e l’auetunne, prime de resaletà che na s’trétte de mane tutte chille che pàssene e vènne da lentane. C’eie misse cencuant’anne pe capì ch’ija sònghe e mó me vènn’e dice ca sème cuille ch’ejavame na vóte. Eh no! Ne è cuescì Ije sònghe cóm’é cuélla róte ch’èggire sule pe ì énnànze maie pe ternà érréte Cóm’u ‘hiume sciuvele, pe fa é u mare na creiànze, càntune dòpe càntune préte dòpe préte chiacchiaròne o mùte. Ije mó sònghe melesàne é nze descùte Nu ciuochele, nu meràjòne Nu titte, na merèie de cercuele o de mentàgne na lune , nu sòle, na canzòne dòce, na vòreie, nu fauneie ch’èrrivene da lentane, i vóte forte e àt’i vóte chiàne Lari

IL SENSO DELLA IMPUNITA’

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La rosa dei vènti spiega molto bene le caratteristiche che ogni vento ha, soprattutto la provenienza e la direzione. Anche noi vènti abbiamo il nostro luogo di origine, che rappresenta la nostra identità; un dialetto e una lingua, che ci permettono di comunicare con gli altri vènti; le nostre abitudini e, soprattutto, una direzione da prendere tutte le volte che pensiamo e ci mettiamo in azione. Sì pensiamo, perché è nella nostra natura capire il momento, informarci e educarci, fare tesoro delle esperienze vissute, dare spazio alla memoria, progettare e programmare le nostre azioni. Per la verità, abbiamo, a sostegno di questa nostra cultura della progettualità e della programmazione, anche i sogni e ciò ci rende invisi ai più, soprattutto a quelli che hanno (il più delle volte si illudono di avere) la cultura del fare, fine a se stessa, cioè una cultura che serve a poco, se non a niente. Il fare è nei sogni che si realizzano, altrimenti è pura perdita di tempo. Una natura la nostra,

L’acqua: bene comune ecologico, sociale e culturale.

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L' INTERVENTO DI ANTONIO DE LELLIS al convegno "acqua e terra: per un futuro Molise" Problemi e prospettive nel processo di globalizzazione L’acqua non è una merce ma un diritto. Cosa accade con la privatizzazione? L’acqua diventa “un bene economico”, non più un bene comune “senza prezzo”; diventa quindi un bene mercantile “con un prezzo, che si scambia, vende, acquista, accumula, risparmia in funzione dei costi e profitti che la sua utilizzazione implica. I cittadini molisani subiranno quello che gli altri cittadini d’Italia e del mondo hanno già subito: gravi disagi e difficoltà nell’accesso all’acqua potabile, tariffe più elevate per remunerare il capitale privato e la perdita di un bene comune. Bene comune. Il bene comune è diverso dal Bene Totale figlio dell’utilitarismo (filosofia ispirata all’evidenza che se uno pensa a sé fa il bene totale perché esso è la somma di tutti i beni individuali). Il bene comune invece è l’opposto. Quindi bene totale è una sommatoria (s

Ri-sorse

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foto di P. gianquitto 27 giugno 2010 98 views View Comments Post by Francesco Travaglini Qualche giorno fa ho inviato ai miei amici una mail, per informare dell’iniziativa orto in abbonamento (a proposito aiutateci a far girare la proposta ed il form di adesione please! La mail commentava il video sui “giardini” (i campi coltivati dei piccoli agricoltori), che ora sembrano destinati all’estinzione, cosi: Una volta erano giardini, oggi sono distese incolte e cimiteri di viti estirpate. Quelli che una volta erano contadini dal cervello fino ora sono persone demotivate in attesa di ricevere una buona e convincente offerta per coltivare pannelli fotovoltaici o pale eoliche. È tempo di trebbiatura del grano ed è un’ottima annata: si producono 50 quintali per ettaro, ma non bastano a coprire le spese vive considerato che se si è fortunati si vende a 14 euro al quintale. L’uva, quando si vende, costa 25 euro al quintale, olive idem, per non parlare delle aleatorie coltivazioni e quotazioni d

L’importanza del territorio

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Pubblichiamo una "traccia della relazione all’incontro “Acqua e terra. Le risorse per un futuro Molise”, Larino 25 giugno 2010" del Prof. Rossano Pazzagli che ha aperto l'incontro di ieri sera, così come riportato dalla testo della locandina sottostante. Un incontro partecipato da un pubblico attento che ha fatto onore all'iniziativa promossa da Larino Viva e dalla Federazione regionale del Partito dei Comunisti Italiani ed agli altri bravissimi relatori in programma, fra i quali il direttore della struttura Fruttagel Molise, Ing. Pietro Di Paolo, che ha sostituito il Presidente della Fruttagel Egidio Checcoli, impossibilitato a intervenire per un urgente impegno che l'ha tenuto bloccato nella sede di Ravenna. Un incontro intenso, che affrontato questioni di vitale importanza per Larino ed il Molise, che rischiano, entrambi, di perdere il patrimonio più importante, il territorio. Un patrimonio, altresì, fondamentale per avviare quel nuovo tipo di sviluppo di cui h

IL SACCONE

RAGLI&BELATI di Zacc e Belina Zacc- il Ministro, invece di mediare e chiedere il rispetto della Costituzione, delle leggi dello Stato e del contratto; di adoperarsi per l’unità dei lavoratori, dopo il risultato del referendum di Pomigliano, spera….. Bélina – che sparisca la Fiom e, possibilmente, anche la Cgil