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Visualizzazione dei post da settembre, 2021

L’ACCCOGLIENZA E’ UN CRIMINE

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Tutta la mia solidarietà a Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace che, oggi, è stato condannato a 13 anni di reclusione dal tribunale di Locri per presunti illeciti nella gestione dei migranti. Il doppio degli anni richiesti dalla pubblica accusa, che fa pensare a un accanimento. A dimostrare che essere accoglienti è un reato grave, un crimine, non più un valore, così innato nella gente del sud,e che, per quanto mi riguarda, pensando al mio Molise, continua a rendermi orgoglioso. Oggi più che mai. L’ospite è sacro e l’accoglienza è un gesto nobile che i salvini di questo paese hanno ridotto a poca cosa. A proposito, oggi il grande capo di questo popolo di illuminati, ha dichiarato “Sono stufo che in Italia entrino cani e porci”, come a dire che non vuole concorrenti. Pochi giorni fa un altro tribunale, questa volta a Palermo in Sicilia, ha assolto tutti gli imputati condannati in primo grado per la TRATTATIVA STATO – MAFIA dicendo che non c’è stata, “come a dire – sottolinea Silvio Marin

L’intervista di Mercalli

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di Nicola D'Ambrosio mi ha richiamato alla mente alcuni libri di Ivan Illichc che letto negli anni ’70 – ’80, editi da Mondadori: La convivialità, ‘74, Descolarizzare la società, ‘75, Nemesi medica, ‘77, Per una storia dei bisogni, ‘81, Il genere e il sesso ‘84. Passi salienti sulla “società conviviale” dal sito Il tratto saliente della società conviviale che per Illich rappresenta una via d'uscita dal vicolo cieco della società industriale, che produce sempre di più, ma riesce sempre meno a rendere felici e piene di senso le vite delle persone che ne fanno parte, mentre distrugge l'ambiente. Una società conviviale è una società che ha rinunciato al gigantismo industriale, al progresso fine a sé stesso, alle grandi istituzioni manipolatrici, e rimette al centro le persone e i loro bisogni reali. L'uomo conviviale ha meno beni, ma dei beni che possiede ha il controllo completo. Ad esempio, sostituisce l'automobile, che è uno strumento manipolatorio, con la bic

Turismo dell’Olio: il Molise protagonista con nuovi ingressi tra le Città dell’Olio

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c.s. Si è svolta oggi la cerimonia di consegna della bandiera delle Città dell’Olio al Comune di Rotello alla presenza di Michele Sonnessa Presidente delle Città dell’Olio, Nicola Malorni Vicepresidente delle Città dell’Olio, Antonio Balenzano Direttore delle Città dell’Olio, Pasquale di Lena Ideatore dell’Associazione delle Cittá dell’Olio e Giuseppe Puchetti Presidente Bio Distretto Laghi Frentani. Presente al tavolo dei relatori dell’evento dedicato al Turismo dell’Olio anche il regista Simone D’Angelo con la proiezione del film breve “Gocce” , finanziato dal bando Turismo è Cultura 2020 e primo corto in Italia dedicato al tema del Turismo dell’olio. “Siamo particolarmente orgogliosi del rientro di Rotello nella grande famiglia delle Città dell'Olio – ha dichiarato Sonnessa - Ringrazio il Vicesindaco F.F. Massimo Marmorini che con il suo impegno ha dimostrato di avere una visione di futuro del territorio orientata alla valorizzazione dell'olio EVO di questa terra unica

Vaccini e paure

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di Nicola Picchione Il dibattito sui vaccini rimane acceso, spinto anche dalle TV che da esso traggono alimento e guadagno spesso aumentando invece di ridurre confusione e paure. Da dove deriva la paura per il vaccino? Quali motivi spingono i novax e i loro affiliati a trovare ragioni plausibili alle loro paure malgrado le evidenze dei numeri a sfavore delle loro tesi? Motivazioni solo in apparenza razionali. Fobie insuperabili per pochi, assoggettamento psicologico per i più. L’uomo ha bisogno di certezze e crede di trovarle nella religione o nelle ideologie o nella scienza. Ma le ideologie sono evaporate, la scienza elabora teorie e la religione vive fra turbolenze e disagi con meno credenti e divisi in correnti o peggio. Vengono meno i punti di riferimento. La globalizzazione crescente pone problemi, rende incerti, aumenta l’insicurezza, mette in crisi il modello occidentale che credeva di poter essere universale. In crisi le regole sociali in crisi i governi nazionali, in c

Cosa significa davvero pensare all'olivo e al suo futuro

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TEATRO NATURALE. Pensieri e Parole Editoriali 24/09/2021 di Pasquale Di Lena Pensare all’olivo ed al suo futuro vuol dire pensare: all’oggi e al domani della nostra agricoltura; alle tradizioni legate all’olio e alla bontà di un piatto della Dieta più salutare, quella Mediterranea, e sentire il piacere della tavola, l’importanza, oggi, del convivio; alla salute ed al benessere e le tante virtù dell’olio evo al clima (l’olivo e la sua possente capacità di captare CO2); ai luoghi, i suoi paesaggi agrari con al centro i paesi fatti di strette viuzze e minute piazze, i campanili che sovrastano le torri, i castelli e gli antichi palazzi; i cieli alti segnati da sottili orizzonti, emozionanti albe, stupendi tramonti; ai mari poco lontani dagli olivi, che hanno bisogno di territori interni caratterizzati da ambienti sani, puliti, e oli delicati, quelli che meglio si sposano con la cucina da essi messi a disposizione; alle aree interne sempre più deserte ed agli olivi abbandon

Mercalli, “La crescita verde non esiste. Cingolani se ne faccia una ragione”

fONTE - MICROMEGA - Ylenia Sina 21 Settembre 2021 Intervista al climatologo Luca Mercalli. “La risposta dell’Italia in tema di contrasto ai cambiamenti climatici non è all’altezza della sfida. La questione ambientale è già oggi ben più grave della pandemia. Per il clima non esiste vaccino”. “Bisogna cambiare paradigma economico: la crescita infinita in un mondo finito non è possibile. Questo, il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che è un fisico, dovrebbe saperlo. Però nelle sue politiche non vedo alcuna visione sistemica che metta insieme gli elementi per provare a costruire una svolta”. Luca Mercalli, climatologo e presidente della Società meteorologica italiana, non ha dubbi: la risposta dell’Italia in tema di adattamento e contrasto ai cambiamenti climatici non è all’altezza della sfida. Il Sesto rapporto del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc, Intergovenrmental Panel on Climate Change), pubblicato il 9 agosto scorso, è stato più

Uniti per il biologico, crescono i «biodistretti»

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In crescita il fenomeno dei biodistretti: 19 sono nati solo nell’ultimo biennio. Attivi in 646 comuni, coinvolgono pubblico, privato e l’intera popolazione. Dalla Val di Vara al Cilento e ora le Murge: sostegno decisivo per gli agricoltori. Attesa per l’approvazione della legge nazionale (e per i contributi). Tra il 2019 e il 2020 in Italia sono nati diciannove distretti biologici. Per diciannove volte, in ventiquattro mesi, agricoltori, amministrazioni pubbliche, produttori, operatori turistici e associazioni si sono uniti con l’obiettivo di promuovere l’agricoltura biologica sul proprio territorio. «Negli ultimi anni – ha scritto in un recente rapporto l’ente di ricerca governativo Crea – l’approccio condiviso allo sviluppo locale proprio del distretto biologico si è notevolmente diffuso». È una crescita netta che potrebbe continuare e, anzi, accelerare ulteriormente perché, sostiene Alberto Sturla del Crea, «i biodistretti sono laboratori di sostenibilità ambientale, sociale ed

Rischio patrimoniale con la riforma del catasto

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Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 settembre 2021 ........................ Ci vogliono rendere pecore e metterci nelle mani di pastori accompagnati da cani non adatti a governarci ...................... “La riforma del catasto, che ci chiede l’Europa, è illogica per almeno quattro motivi. Il primo: l’aumento degli estimi catastali coinciderebbe, per paradosso, con il lungo periodo di crollo del valore delle abitazioni e soprattutto dei locali commerciali, sempre più danneggiati dal commercio elettronico; il mercato immobiliare, che in futuro soffrirà anche il decremento strutturale della popolazione, e il Molise ne sa qualcosa, ne uscirebbe ulteriormente a pezzi e ciò renderebbe più poveri gli italiani, per i quali il mattone resta la primaria ricchezza. Il secondo motivo: aumentare la tassazione sugli immobili, a cominciare dall’Imu sulle seconde case detenute da un italiano su cinque, accentuerebbe la desertificazione dell’entroterra e delle zone montane del nostro Paes

Il cortometraggio “Gocce”a The Last Twenty, "summit dal basso",

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Borgotufi (Castel del Giudice), il 18 settembre, ha ospitato il cortometraggio “Gocce” di Simone D’Angelo , prodotto dalla Onlus Kairos da un progetto di Nicola Malorni, psicologo analista e vice presidente dell’Associazione Nazionale delle Città dell’olio. Cofinanziato da Regione Molise nell’ambito del bando Turismo è Cultura 2020, il film che sperimenta in Italia il primo format di cinema sociale e olivicoltura sociale per la promozione turistica del territorio e al contempo per la prevenzione delle violenze di genere, è alla sua quarta tappa regionale. La partecipazione di Gocce , riservato agli ultimi della Terra, è stata voluta dagli organizzatori che, conosciuta la storia di Fausto (l’olivo fortunato bruciato da un fulmine e recuperato da Kairós) ha riconosciuto attiguità simboliche utili alla profilazione del messaggio di pace e solidarietà che il summit intende diffondere in Italia e nel mondo. A Borgotufi l’Ulivo di Guardialfiera, ormai simbolo dell’olivicoltura sociale

Sanità, silenzi e ipocrisie

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di Umberto Berardo I problemi e le carenze della sanità molisana si trascinano da anni e si sono incancreniti soprattutto da quando la regione è entrata nel 2007 in piano di rientro e poi è stata commissariata due anni dopo. Da allora i poteri sul settore appartengono al commissario che ovviamente risponde del suo operato al governo nazionale dal quale riceve la nomina. Ho scritto più volte che, a prescindere dalle difficoltà gestionali di natura regionale dei servizi sanitari, le inefficienze del sistema derivano soprattutto dalla volontà politica di spostare progressivamente e furbescamente con il metodo della “rana bollita” l’insieme delle prestazioni diagnostiche, curative ed assistenziali dal pubblico al privato. Si è ingigantita così una sanità ospedalocentrica sempre più affidata alle convenzioni con le strutture private depotenziando quelle pubbliche. L’inesistenza di tante prestazioni in queste ultime e l’assenza pesante dei servizi territoriali ha creato i tanti drammi vis

L'Andalusia deve optare per uliveti intensivi, irrigati e sostenibili

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L’apertura dell’articolo, quisubito dopo riportato, spiega che la quantità esasperata in agricoltura è vincente solo per poco tempo e nega il domani. Una scelta, l’oliveto intensivo, che vuol dire abbandono del super intensivo da parte di un territorio della Spagna che l’ha voluto e sfruttato fino ad ora con le sue tre varietà, e, imposto ad altri Paesi . Sempre più l’Italia, che della diffusione del superintensivo in Spagna ha pagato il prezzo più alto: da primo paese produttore è passato, lo scorso anno, ad essere terzo dopo Spagna e la Grecia, con il rischio che l’imminente raccolta lo porta a diventare quarto dopo la Tunisia, che prevede il raddoppio delle quantità di olive raccolte. Tutto grazie a chi ha avuto, ed ha, nelle mani questo straordinario comparto della nostra agricoltura (organizzazioni professionali e cooperative, Associazioni di produttori e degli industriali dell’olio), che hanno rinunciato a imporre, nel corso dei decenni, un piano olivicolo, dando spazio, soprat

i tre bicchieri del Gambero rosso a Contado Riserva 2017 della Di Majo Norante

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I migliori vini del Molise 2022 Numeri alla mano, il Molise ha complessivamente gli abitanti di un singolo quartiere di Roma. Sono infatti 305mila le persone che vivono in questa piccola regione a statuto ordinario, ricca di zone di montagna e collinari, impreziosita da un piccolo tratto di costa bagnato dal Mar Adriatico. Parliamo di un territorio vario e affascinante, per molti versi ancora intatto sul piano naturalistico, storicamente vocato alla vite. La maggior parte dei vigneti si trova fra Campobasso e il mare, dove quella sorta di grande altopiano digradante verso la costa trova soluzione in fasce collinari dal clima meno estremo, anche se nell’ultimo decennio diversi produttori si sono spinti verso l’alto, coltivando a ridosso delle verdi catene montuose. Tra i vitigni più coltivati annoveriamo l’aglianico, in una veste più immediata e fragrante di quello cui siamo abituati, e il montepulciano, che in questo territorio acquista una tipicità del tutto particolare; tra le uve

LA NOSTRA SPERANZA NEL FUTURO

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di Nicola Picchione Spero che il mio pessimismo sia esagerato per il futuro del nostro Paese e della Terra. I gridi di allarme entrano nelle orecchie di pochi: qualcuno ha affermato che l’uomo deve toccare con mano, direttamente e pagandone le conseguenze, i frutti del malaffare umano. Come i novax che debbono finire in Terapia Intensiva per ricredersi. Nessuno conosce il futuro (nemmeno Gesù a sentire lui che affermò- in Giovanni-: questo lo sa solo il Padre) ma abbiamo creato i presupposti per guasti tragici e cocciutamente continuiamo sulla linea tanto comoda per noi che delle future generazioni importa poco. Siamo stati fortunati, noi della nostra generazione, come mai nella storia. Nel corso della vita abbiamo assistito a cambiamenti e miglioramenti come l’uomo non aveva conosciuto per millenni. Chi ci ha preceduto ha lottato per la libertà e per guadagnare diritti civili. Chi ora sbraita e ha nostalgia per un regime forte non si rende conto del prezzo che pagherebbe lui stesso

Tre chilometri di coraggio

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di Vincenzo Di Sabato Significativo fervore della Provincia di Campobasso a sollievo delle aree ienterne del basso Molise Non è il molto che si apprezza; è il buono. Non è la mole che conta; è la tenacia. Queste perline di sapienza abituale le hanno manovrate taluni tecnici, amministratori, intenditori della Provincia di Campobasso, quelli lontano dai rumori e alla ricerca di interessi collettivi. Costoro nel 2018 e 2019, formulando il programma di manutenzione o di risanamento di Strade Provinciali – forse anche per una dedizione lunga e per un esercizio di riflessione – hanno valutato e favorito una catena di interventi da arrecare a percorsi ricadenti nei territori di Castelbottaccio, Lupara, Guardialfiera, Morrone, Colletorto fino al Ponte Fortore. Ma anche per avvalersi di particolari finanziamenti ministeriali ed europei, erogabili proprio in quei momenti strategici. Alcune di queste provinciali hanno già mutato i connotati, altre li cambieranno fra breve, come la S.P. 73 in

Molise, città ideale in connessione

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di Carlo Infante E’ stato arduo arrivare a Sant’Angelo Limosano, molte strade sono franate e il GPS ignora queste criticità. E’ questo uno dei primi punti di cui tratta William Ciarallo, Sindaco di questo splendido borgo molisano, consapevole di come questo territorio soggetto agli smottamenti delle colline argillose meriti un’attenzione strategica. E’ il destino di tante aree interne del complesso appenninico che oltre a soffrire del rischio spopolamento possono subire addirittura l’isolamento. Eppure con un emblematico ottimismo di volontà Antonio Seibusi e Fridanna Maricchiolo curatori del festival Rocciamorgia. Il Molise di Mezzo rilanciano con un tema ispirato: “Molise, Città Ideale in Connessione”. Dopotutto il Molise è l’equivalente di una città di 300 mila abitanti, come tanti altri centri urbani del nostro Paese. Una città che non raggiunge la popolazione di un quartiere di Roma ma con enormi spazi in una natura incontaminata. Sono questi gli spunti di riflessione che nel di

la guerra, un crimine organizzato dai governi

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Il titolo è del blog che riporta quest'appello di GreenPeace. Vale la pena diffonderlo per far capire che la guerra è solo spreco di risorse ed umanità, follia pura di un sistema, il neoliberismo del dio denaro, cioè della depredazione e distruzione delle risorse e dei valori, del futuro. mentre tutto il mondo affronta la crisi sanitaria, sociale e ambientale più grande di tutti i tempi, mentre i nostri giornali si riempiono di notizie sulla guerra straziante e “inutile” (come se ci fossero guerre utili) in Afghanistan...un’industria ha continuato a proliferare e arricchirsi: è l’industria bellica. Proprio il 2020 è stato l’anno “migliore” per i venditori di armi, grazie ad un record di investimenti pluriennale da parte dell’Unione Europea. E la pace? Solo una bella parola. La guerra invece conviene, forse è per questo che -come rivela il Global Peace Index- i livelli di pace nel mondo sono in costante calo dal 2008. Mentre l’industria bellica guadagna, noi cittadini

La strage degli alberi: una specie su tre rischia l’estinzione

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Agricoltura, disboscamento e cambiamenti climatici le cause. Uno studio britannico lancia l’allarme: una sciagura per l’uomo--------- di Carlo Grande (La Stampa, 02/08/2021) Anche il mondo vegetale, alla base della vita sul pianeta, è al collasso: da un terzo alla metà delle specie arboree mondiali rischia l’estinzione in natura, dice un drammatico report del celebre Royal Botanic Kew Gardens di Londra, tempio della botanica e della ricerca internazionale. E lancia un appello per un’azione urgente, che inverta il declino. Lo studio si intitola «State of the World's Trees»: secondo i ricercatori almeno il 30% delle 60.000 specie di alberi conosciute rischia di scomparire (il doppio del numero di mammiferi, uccelli, anfibi e rettili minacciati messi insieme); 142 specie sono già scomparse allo stato selvatico mentre 442 sono sull'orlo dell’estinzione, con meno di 50 alberi rimasti. Il Madagascar conta il numero di specie arboree più minacciate (sono 1.842), il Brasil

LA NATURA

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di Nicola Picchione Il tuo tema preferito, quasi assillante (ma lo dico in senso positivo) è la Natura e il rapporto con l’uomo che la sfrutta dominato dalla ossessione del danaro sino a ritorcere i danni conseguenti anche contro se stesso, in questo molto simile ai virus che finiscono per uccidere l’ospite che li mantiene in vita determinando così anche la loro stessa fine. Il tuo articolo, però, non è monotematico come potrebbe apparire a una prima lettura: almeno in me ha suscitato varie riflessioni solo apparentemente diverse, come anelli di una stessa catena che è l’umanità come specie particolare e anche pericolosa dove l’individuo non riesce ad amalgamarsi non solo con la Natura ma neanche con la società. Rifletto spesso su questi temi sui quali accennerò, credo con qualche considerazione diversa dalle tue che pure condivido nella sostanza. Forse la diversità sta nella diversa natura: io troppo razionale, tu più sentimentale. Ad esempio credo che un problema e