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Visualizzazione dei post da dicembre, 2020

31 dicembre 2020-lettera di Gaspero Di Lisa

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Agli Associati. Questo anno bisestile, giunto alle sue ultime ore, si farà ricordare per le tante indesiderate restrizioni, imperativamente imposte alle nostre consuetudini e stili di vita. L’ampio campionario delle richiamate privazioni si protrarrà (per effetto dell’ultimo decreto del Governo) fino alla Befana, che - a sua volta – arriverà con ritualità inusuali. Viene naturale e spontaneo, pertanto, lamentarsi del vissuto disagio e, a compensazione delle sofferenze patite, saccheggiare il vocabolario, per congedare il 2020 in malo modo, mentre riserveremo dolci parole di benvenuto al 2021! Ripetiamo la storia di sempre: attribuiamo alle stelle la colpa di quanto avviene sulla Terra! Siamo certi della colpevolezza delle congiunture temporali e della innocenza dell’uomo, che di esse è soggetto, artefice e protagonista? Quanto è accaduto: ci è stato mandato da Giove o è effetto di nostri comportamenti? La mente di riporta reminiscenze di letture omeriche, narranti la situa

La nostra speranza

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Siamo, cari amici, sempre più grati a L’Olio di Flora che ci ha dato la possibilità di conoscere alcuni di voi e di rincontrare persone a noi care, fino a diventare filo conduttore di un rapporto salutare che, da raccolta a raccolta, dura un intero anno. Per noi è importante cogliere questa occasione della fine di un anno tremendo qual è stato il 2020, non solo per inviare un saluto e un augurio, ma anche per trasmettervi la nostra speranza. Quella che il 2021 sia l’inizio di quel nuovo domani di cui ha bisogno il mondo per uscire definitivamente dalla pandemia che ci sta tenendo in ostaggio, ormai da sette mesi, e scongiurare la prossima. Il nostro augurio di Buon Anno è che le paure accumulate in questi sette mesi si trasformino presto in voglia di fare e fare insieme, e, che presto tutto scorra liscio come l’olio. Con questo augurio inviamo a voi ed a tutti i vostri cari I nostri migliori saluti. Flora e Pasquale

Caro(per niente)2020

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di Italo Di Sabato FINALMENTE siamo arrivati al tuo epilogo. Per colpa tua e del fottutissimo virus che ci hai scatenato contro, il mondo è addirittura più cattivo di prima. Non possiamo più né stringerci la mano né abbracciarci. Persino quando sotto le mascherine sorridiamo gli occhi si assottigliano modellando equivoci sguardi assassini. Ho dovuto rinunciare al mio hobby preferito: fermarmi a chiacchierare per strada con chiunque. Comunque, se io dovessi pensare solo a me stesso, se cioè volessi tracciare un bilancio di quest’annata, quindi su di te in rapporto alla mia persona, ti direi che per me non è andata male. Rallentare il mio ritmo di vita e ridurre i consumi non mi hanno nociuto. Anzi, ho potuto studiare, scrivere, dedicarmi ai miei affetti. Ma siccome per me il pianeta non è abitato da tanti individui replicanti Italo, bensì è un ingranaggio variegato e collettivo di cui amo essere parte, mi lasciano sgomento le privazioni, le sofferenze e i lutti che hai provocato a mi

IL TERRITORIO

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Lettera del 21.10.2016 del mio fraterno amico Nicola Picchione di grande attualità goà pubblicata il 13 Aprile c.a. Caro Pasquale, foto di Nicola Picchione     qualche notte fa non riuscivo a prendere sonno come mi capita sempre più spesso e i miei pensieri vagano molto; a volte si fermano su un argomento che inizio a rimuginare. Mi venne in mente il tuo TERR e ci ho girato intorno a lungo. Pensavo: “Se nascerà il TERR sarà la prima tessera che prenderò per un “partito”, cioè per mettermi decisamente da una parte. Poiché anche i nomi hanno un senso profondo, mi è venuto in mente, bisognerebbe trovarne uno che colpisca gli eventuali arruolabili. Bisogna evitare le idee romantiche sul territorio, anche perché ormai non abitano più nel cuore e nella mente degli uomini. In fondo, il territorio può sembrare una entità troppo astratta, lontana: una ideologia.  Invece è concreto. Il territorio se ne frega di noi.  Accetta tutto, possiamo anche offenderlo. Reagisce 

Amare la propria lingua

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Soprattutto quando non se ne sente alcuna necessità

I tre giri

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Oggi è il giorno di Santo Stefano e la mia città, Larino, ha una chiesa, equidistante dalla Cattedrale e a quella della Madonna, non lontana dal monumento dei caduti in guerra, dedicata a questo Santo, da tempo chiusa. In questo giorno , sin dal mattino ancora velato di buio, la Chiesa diventava il centro di un rito, i tre giri da far fare agli animali per salvarli dai possibili mal di pancia che, se succedeva, erano una vera iattura per i padroni, per la gran parte piccoli coltivatori. Fino agli anni ’60 erano poche le case sparse nella vasta campagna della capitale dei frentani e la gran parte della stalle, spesso veri e propri buchi, erano a fianco o sotto le abitazioni dei padroni in ogni parte del centro abitato. Tre giri in onore di Santo Stefano e intorno alla sua piccola chiesa per scongiurare- come prima dicevo- mal pancia degli animali, non solo, anche per i proprietari che il giorno prima, Natale, l’avevano passato, con tutta la famiglia e i parenti, interamente intor

GLI “AUGURI SCOMODI” DI DON TONINO BELLO

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AUGURI SCOMODI Carissimi, non obbedirei al mio dovere di vescovo se vi dicessi “Buon Natale” senza darvi disturbo. Io, invece, vi voglio infastidire. Non sopporto infatti l’ idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario. Mi lusinga addirittura l’ ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati. Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli! Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio. Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio. Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, str

La Pac, un KO definitivo per le piccole e medie aziende agricole

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di GIORGIO SCARLATO Ma davvero si sa in cosa consiste il Green New Deal (Nuovo Patto Ambientale), questa rivoluzione sostenibile, questa svolta ambientale che vuole dare l'UE? In sintesi dovrebbero essere misure concrete, nuove leggi ed investimenti da realizzare nei prossimi 30 anni, utili all'emergenza dei cambiamenti climatici. Il Green Deal europeo dunque, riguarderà tutti i settori dell'economia, in particolare i trasporti, l'energia, l'edilizia con i relativi settori industriali quali quello dell'acciaio e del cemento, i prodotti tessili, le sostanze chimiche e l'agricoltura. Si tratta di una legge europea sul clima e sulla politica ambientale-economica-sociale capace di attuare in maniera sostanziale una strategia di crescita mirata a trasformare l'economia della UE per un futuro sostenibile, ed arrivare entro il 2050 ad emissioni gas effetto serra pari a zero. Questo in generale e nel pensiero collettivo. Ma sarà proprio così? In riferimento

Turismo dell’Olio: l’osteria del mare termolese punta a vincere!

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 TERMOLIonline.it -  ATTUALITÀ domenica 20 dicembre 2020 di La Redazione     Benedetto Salvatore " Olio Benedetto "; la brava chef Solly Tomasone ; Rosetta D'Uva , uno dei titolari del Ristorante " Oyster fish" ; Nicola Malorni , vice presidente dell' Ass. Naz.le Città dell'olio e presidente della coop. sociale KAIROS , che produce l'olio " ASPEn " evo dagli olivi di Guardialfiera, da una settimana Città dell'Olio 2/3 incuriositi da notizie che hanno fatto il giro della regione e dell’intero Paese in poche ore, in ristoranti come quello della costa molisana, certamente abituati a valorizzare i prodotti del territorio, ma mai così attenti ad un prodotto, come l’olio extravergine molisano, che oggi sembra, grazie all’azione di promozione attivata dall’Associazione nata proprio in Molise, nel 1994 a Larino, da un’idea del larinese Pasquale Di Lena, uno degli oggetti del desiderio di questo tormentato 2020. Eh già, perché seppur vero è

IL MANIFESTO DELLA CONVERGENZA

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                         LASOCIETA' DELLA CURA - Fuori dall'economia del profitto   l'immagine è di  Alessandra Sicuro, Albero della vita, Mosaico di Otranto, 2016 USCIRE DALL'ECONOMIA DEL PROFITTO, COSTRUIRE LA SOCIETA' DELLA CURA Premessa Un virus ha messo in crisi il mondo intero: il Covid 19 si è diffuso in brevissimo tempo in tutto il pianeta, ha indotto all'auto-reclusione metà della popolazione mondiale, ha interrotto attività produttive, commerciali, sociali e culturali, e continua a mietere vittime. Dentro l'emergenza sanitaria e sociale tutt* abbiamo sperimentato la precarietà dell'esistenza, la fragilità e l’interdipendenza della vita umana e sociale. Abbiamo avuto prova di quali siano le attività e i lavori essenziali alla vita e alla comunità. Abbiamo avuto dimostrazione di quanto sia delicata la relazione con la natura e i differenti sistemi ecologici: non siamo i padroni del pianeta e della vita che contiene, siamo parte della vita sulla T

Una beatitudine di vita dall’innaturale tristezza di un Natale anomalo

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di Vincenzo Di Sabato   In quest’ultimo scorcio del 2020, sperimentiamo incredibilmente la “beatitudo” della gioia, attraverso l’innaturale tristezza natalizia, alitando atmosfere romantiche a Guardialfiera, pur senza il suo Presepe Vivente alla 34^ figurazione e senza cianfrusaglie. Natale agli arresti domiciliari! Tempo di ineludibile smarrimento, ma favorevole a farci scoprire il silenzio, ovattato nella muta Parola Divina, stillata dal cielo e scrosciata sulla Terra; un silenzio magico per scandagliare e degustare la purità della concreta venuta di Cristo. Valicando epidemie e pandemie, Gesù torna a nascere nei cuori, distanziato dai negoziatori diplomatici e dalle conferenze stampa. Torna a rafforzare il Natale nel suo valore autentico, se appena ricordiamo a noi stessi cos’è Natale, svuotato di consumismo fatuo e di retorica sentimentale. Torna tra una folla di umili, di modeste speranze, per mettere a punto il mistero del vivere, che non è un indovinello, né un