La storia si ripete

Leggo sulla Newsletter "Firenze riparte da sinistra" del gruppo della sinistra all'opposizione  nel Consiglio comunale di Firenze, l'articolo sotto riportato, che parlando di inceneritore, mi ha riportato indietro di quasi 50 anni e, in particolare, alla lotta che ha visto protagonisti, insieme con gli abitanti del quartiere de Le Torri, anche quelli di S. Quirico, Legnaia, il Ronco, con la Casa del Popolo de Le Torri, punto di riferimento. La segreteria della sezione del Pci, di cui facevo parte, mi ha incaricato di essere presente e intervenire come suo rappresentante in un'affolatissima assemblea. Sono intervenuto e il giorno dopo, in via Baccio da Montelupo, mi sono ritrovato, su indicazione dell'Assemblea - in particolare delle donne, presenti in massa - ad essere il punto di riferimento di una grande manifestazione davanti ai cancelli dell'ASNU, che ha portato avanti la decisione di non far uscire i camion addetti alla raccolta della nettezza nel capoluogo toscano. Quattro giorni di blocco, poi la firma di un accordo con l'ASNU, concordato con l'allora sindaco Bausi. L'amministrazione Bausi, di fronte alle difficoltà di trovare luoghi dove depositare i propri rifiuti, prende la decisione di dare il via alla costruzione dell'inceneritore nel territorio di Campi Bisenzio, lungo l'Autostrada del Sole. Una struttura che ha creato non pochi problemi, sin dal momento dell'appalto e fino alla sua chiusura per tutti i guai ambientali riscontrati nel corso del tempo. La Storia si ripete, anche per quanto riguarda la consigliera del gruppo "Firenze riparte da sinistra", Donella Verdi, che, ai tempi del blocco della raccolta della nettezza a Firenze, era, poco più che ragazzina, a fianco a me. Sempre sul pezzo, come ci hanno insegnato i nostri maestri di allora, i Ruggero Berlincioni, gli Otello Dolfi e i Rolando Bartolozzi. 

Ricorso al Consiglio di Stato su inceneritore, Grassi, Verdi e Trombi: “Politica sostiene l’azione dei privati?”



“Al fianco della cittadinanza che lotta contro gli inceneritori. Domani il gruppo sarà in piazza sotto la Regione”

“Abbiamo appreso attraverso la pagina Facebook delle Mamme No Inceneritore che QThermo avrebbe depositato il ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR sull’inceneritore di Case Passerini. – dichiarano i Consiglieri comunali Tommaso Grassi e Giacomo Trombi, insieme alla Consigliera Donella Verdi del gruppo Firenze riparte a sinistra – Non siamo sorpresi anche se abbiamo, in tutta onestà, sperato che non venisse fatto un ricorso contro la decisione dei giudici toscani. Seppur siamo consapevoli che è legittimo impugnare la decisione in un grado di giudizio gerarchico, è interessante sapere che ne pensano i soci privati. Oppure Alia al pari delle società private opera per difendere interessi di parte e finanziari?”.
“Dal 2004 si parla dell’inceneritore di Case Passerini, tra tempo perso in discussioni politiche, in riunioni tecniche che avrebbe dovuto autorizzare l’opera, poi dimostratesi illegittime e i cui atti sono stati annullati, in procedure in cui l’unico tutelato era il portafoglio del privato, nel frattempo poco o nulla è stato fatto invece per migliorare l’impiantistica esistente, ampliandone le capacità quantitative e qualitative, in vista di un aumento dei materiali riciclati, con una raccolta differenziata che invece che puntare sul porta a porta esteso in gran parte dei Comuni, viene portata avanti con cassonetti con calotte con chiavetta elettronica, o cassonetti interrati. Tutti concentrati sull’inceneritore si è perso di vista l’obiettivo, ben chiaro a chi invece si batte contro l’impianto di Case Passerini, di innovare e migliorare la gestione dei rifiuti, migliorando le prestazioni sulla raccolta differenziata.”
“Si è assistito, negli ultimi mesi sempre con maggior frequenza, ad un incremento dei casi di abbandono illegale dei rifiuti, sia attorno ai nuovi cassonetti, sia interrati che a chiusura elettronica, con una invasione delle zone ancora con i cassonetti tradizionali da parte di coloro che vogliono truffare la collettività, per esempio evadendo la tassa sui rifiuti e quindi non avendo le chiavette per i cassonetti con le calotte. Poco ha fatto il Comune, anzi tagliando i fondi per gli ispettori ambientali di Alia ha persino peggiorato la situazione.”
“La politica sostiene quindi l’azione dei privati? Da Nardella al presidente Moretti, ancora non si rassegnano ad aver perso davanti al Tribunale regionale e le tentano tutte pur di non perdere la faccia. Il Governo intervenga legislativamente e la Regione Toscana tolga la previsione dal piano dei rifiuti, decida una volta per tutte se essere coerente con le parole del suo Presidente, oppure se chinare la testa anche di fronte a questo quadro. Noi non abbiamo dubbi, siamo stati, siamo e saremo al fianco della cittadinanza che lotta contro gli inceneritori, degli amministratori che alle parole hanno dato seguito con i fatti, come a Sesto Fiorentino col sindaco Falchi, e continueremo a dare battaglia dentro e fuori le istituzioni per cambiare la gestione dei rifiuti, rispetto a quella presentata come unica via possibile, basata su impianti vecchi, obsoleti e inquinanti. Domani, per tutto questo, il gruppo consiliare sarà in piazza sotto la Regione con i comitati di Scarlino”.

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