Vino italiano: l’export aiuta a superare l’impasse
Nonostante il momento di instabilità e
dati altalenanti in diversi mercati, l'export di vino italiano è la vera forza
trainante del prodotto Made in Italy.
Nonostante l'instabilità costante legata ai riflessi di dinamiche geopolitiche, che non aiutano la crescita del commercio, e il quadro complessivo molto difficile che il mondo del vino si trova a dover affrontare, nel primo trimestre 2018 il valore dell’export vinicolo ha segnato ancora un rialzo del +4,5%.
Nonostante l'instabilità costante legata ai riflessi di dinamiche geopolitiche, che non aiutano la crescita del commercio, e il quadro complessivo molto difficile che il mondo del vino si trova a dover affrontare, nel primo trimestre 2018 il valore dell’export vinicolo ha segnato ancora un rialzo del +4,5%.
Una crescita in calo sul 2017,
nonostante si siano superati gli 1,38 miliardi di euro, con una flessione pari
al -9% in volume, passando dai circa 4,9 milioni di ettolitri di vini e mosti
esportati nel primo trimestre del 2017 ai 4,5 circa milioni di ettolitri nello
stesso intervallo di tempo di quest’anno.
DOP e IGP però crescono: i primi segnano
una crescita del +12,2% in volume e del +10,4% in valore, mentre i secondi
fanno registrare un calo del -12,8% in volume e del -6,5% in valore.
Il grande merito va ai tanti
imprenditori italiani che hanno saputo fare scelte strategiche sia in vigna, lavorando moltissimo sulla qualità, che
in ambito commerciale, cogliendo le opportunità di crescita derivanti dai
nuovi mercati di consumo del vino.
Negli ultimi cinque anni, ovvero tra il
2012 ed il 2017, le esportazioni di vino italiano nel mondo sono cresciute
in valore di oltre il 25%: l’export, rappresentando una porzione importante
del mercato del vino italiano, continua a confermarsi come vera opportunità.
Un’opportunità che va colta e per la quale sono necessarie attività continue di
marketing e comunicazione per mantenere salde ed accrescere le quote di
mercato.
Pamela Guerra – ufficio stampa di Iron3
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