Non solo caglio: il cardo mariano aiuta la lotta ai tumori

da Qualeformaggio

foto Pixabay©Sin dall’alba dell’umanità, il cardo mariano (in inglese “milk thistle”, cardo del latte, ndr) è conosciuto nel mondo per il suo potere di coagulare il prodotto della mungitura delle lattifere, tant’è che ancor oggi è molto utilizzato da chi produce formaggi a caglio vegetale (quello vero, non il microbico, ndr) ovvero dall’industria che fornisce caglio ai produttori di quel tipo di formaggio, molto apprezzato dai vegetariani e da chi ami la tipica nuance amarognola che quella sostanza conferisce al prodotto.
Ma il cardo mariano ha diverse caratteristiche in più, alcune già conosciute dal mondo scientifico e dall’industria del farmaco. Contiene ad esempio un principio attivo denominato silimarina, utilizzato per secoli nella cura dei disturbi del fegato e del dotto biliare. Bene, la silimarina, che non è un composto bensì una combinazione di diversi componenti, è stata studiata dai ricercatori sino a scoprire che una di queste componenti, la silibina, possiede delle prerogative di notevolissimo valore.
Gli studiosi della Ncu (National Cancer Unit) di Bethesda, nel Maryland (Stati Uniti), hanno quindi approfondito i benefici dovuti all’uso di queste sostanze in diversi tipi di cancro - leucemia linfoblastica, tumori della prostata, del seno, della testa e del collo -  giungendo alla conclusione che proprio grazie alla silibina, la silimarina ha il potere di ridurre diversi effetti negativi dovuti ai trattamenti chemioterapici: dalle eruzioni cutanee alla mucosite e non solo. In sostanza la silimarina ha la capacità di stabilizzare le membrane cellulari, stimolare la sintesi degli enzimi e le attività di disintossicazione del paziente e di neutralizzare un’ampia gamma di radicali liberi.
Nel documento online ad uso dei pazienti, intitolato semplicemente “Milk Tistle Pdq(*)” (un booklet in inglese, con molti approfondimenti chiari, facilmente accessibili) la Ncu offre tutte le principali informazioni riguardanti le conquiste della scienza in materia: dai dosaggi ai potenziali effetti collaterali della sostanza, dalle Faq (Frequently Askly Questions) alla posizione dell’Fda (Food and Drugs Administration) su questo tipo di prodotto, disponibile sul mercato come integratore alimentare. Il volumetto, che attinge al database creato dai ricercatori, risulta facile da sfogliare e completo e offre tutte le informazioni sulla Cam (Complementary Alternative Medicine) e sugli autori della ricerca.
Come ci si aspetterebbe in una sintesi destinata al paziente e ai suoi familiari, il documento descrive i dosaggi e i potenziali effetti avversi. Gli autori evidenziano che la maggior parte dei pazienti non avvertono gravi effetti indesiderati e quelli a cui capita (in genere per sovradosaggi) registrano fastidi gastrointestinali, tra cui diarrea, bruciori di stomaco, nausea e vomito.
Il booklet permette di attingere informazioni direttamente dalla sintesi sanitaria che il Comitato ha revisionato e pubblicato nel 2017, con facoltà di navigare a ritroso nella cronologia delle pubblicazioni effettuate a partire dal 2013. Una risorsa concepita per essere aggiornata nel tempo e sempre disponibile per chi ne avesse bisogno.
Una curiosità, infine, riguarda una delle notevoli proprietà della silibina estratta dal cardo mariano, già utilizzata in soluzione endovenosa per trattare la tossicità dell’Amanita falloide, forse il più conosciuto fungo mortale esistente.
30 aprile 2018
(*) Negli Stati Uniti Pdq (Physician Data Query) del National Cancer Insitute è un’istituzione sceintifica e sociale di assoluto rilievo, specializzata nel garantire agli americani un rilevante servizio di informazione sui temi del tumore e di tutto ciò che attorno ad esso avviene nel mondo della ricerca scientifica

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