Assemblea elettiva della CIA – Agricoltori Italiani – Molise




Grande partecipazione e tanta attenzione alla VII Assemblea elettiva della CIA che si è svolta questa mattina a Campobasso. Prossimamente, il 21 e 22 febbraio p.v., a Roma, l’Assemblea nazionale che avrà come tema “Agricoltura – Innovare per un futuro sostenibile” per affermare nuovi equilibri all’interno delle filiere sapendo che la qualità dei prodotti è nel territorio e nei suoi protagonisti, gli agricoltori.

Ai delegati la consegna del documento programmatico ricco di profonde e attente riflessioni e, se preso nella dovuta considerazione e non nelle mani di distratti, in grado di indica la strada giusta da percorrere per ridare al settore primario, quello nato diecimila anni fa, la sua centralità. Una centralità che non interessa solo gli agricoltori e le loro famiglie, ma la società nella sua complessità, che ha bisogno dell’agricoltura se vuole intraprendere un percorso alternativo all’attuale, che è tale se rispettoso della Madre Terra. Un percorso che ha come priorità il pane della vita, il cibo; la cura del territorio,  che vuol dire ambiente sano e bellezza offerta dal paesaggio; ruralità e tradizioni; storia e cultura essenziali per il recupero di valori, in primo luogo la sobrietà.

La relazione del presidente uscente della CIA Molise, Luigi Santoianni, si è soffermata su tre punti:

-          la Pac e la necessità di una sua riforma profonda, in particolare per ciò che riguarda le misure dirette agli agricoltori, il superamento della pratica mortificante dell’elemosina con l’aiuto al reddito ai produttori;

-          l’Agea e il comportamento assurdo di quest’agenzia con i pesanti e ingiustificati ritardi dei pagamenti del dovuto agli agricoltori. Una ragione che pesa fortemente sull’indebitamento delle aziende e, in non pochi casi, causa della chiusura delle stesse:

-          i cinghiali e la loro moltiplicazione con danni enormi per gli agricoltori molisani. Una situazione ormai insostenibile.

I tre punti ripresi dall’Assessore regionale all’agricoltura che, dopo aver ringraziato la Cia della partecipazione al tavolo della concertazione e del prezioso contributo dato, ha parlato del successo delle sue azioni, in primo luogo il dato dell’88% dei fondi comunitari tutti ormai impegnati; dell’abbandono dei centri storici; della perdita di popolazione, un andamento preoccupante per una Regione che registra il più basso numero di abitanti (70)  per chilometro,quadro;  dell’importanza della metropolitana leggera e della necessità e urgenza di azzerare, per chiudere con un passato caratterizzato da errori e perdite, i due consorzi di bonifica di Larino e Termoli.

!977 Costituente CIC.-c'ero anch'io (in terza fila)
con ill mio presidente Alleanza dei Contadini 
della Toscana, Bruno Bartoli
Interessanti gli interventi di saluto  dei rappresentanti delle organizzazioni di categoria ospiti e, non molti ma tutti importanti, quelli che hanno animato il dibattito riportando l’attenzione sulle questioni pesanti che sono alla base della crisi che attanaglia l’agricoltura da 18 anni, manifestatasi per la sua natura strutturale nel 2004. Da allora, una crisi sempre più pesante con qualche centinaia di migliaia di aziende cancellate in Italia e non poche anche nel Molise. Una crisi che è il frutto di politiche errate, suggerite dalla finanza e dalle multinazionali, così accanite contro l’agricoltura e i suoi protagonisti. C’è da dire i  tanti temi riguardanti l’agricoltura sono all’ordine del giorno, non solo degli agricoltori, ma dei cittadini tutti, quali il clima, le disuguaglianze, la perdita di territorio, il solo grande tesoro che abbiamo. Per gli  agricoltori serve capire di più e meglio la necessità di stare insieme se si vuol essere forti e decisivi per un diverso rapporto città-campagna e, soprattutto, per la conquista del mercato, al fine di ottenere il giusto reddito , non con le elemosine, ma con la vendita dei prodotti, contrassegnati da qualità e diversità, come sono le eccellenze agroalimentari molisane. La scelta di un’agricoltura contadina, che non ha niente a che vedere con quella industrializzata. Un’agricoltura all’insegna della biodiversità e della sostenibilità, biologica, libera dai condizionamenti delle multinazionali, al servizio del territorio e dei consumatori.

Prima della chiusura dei lavori l’elezione del nuovo Presidente, Nicola Potalivo, imprenditore  di Montenero di Bisaccia, già presidente della locale cantina sociale, già vicepresidente che va a sostituire, dopo i due mandati previsti dallo statuto, Luigi Santoianni.

L’augurio di buon lavoro al neo presidente, al direttore Campolieti e alla struttura preparata e così appassionata, ma, in particolare, ai bravi agricoltori, i grandi protagonisti della CIA, un’organizzazione che ha nel suo Dna il domani dell’agricoltura italiana.

pasqualedilena@gmail.com

Commenti

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