IL MOLISE HA BISOGNO DEI MOLISANI E NON DI NOVELLI INDIANI

un angolo di Campolieto
La politica, quella molisana in particolare, con un ruolo , in mancanza di partecipazione, di semplice rappresentanza dei partiti, è passata sempre più nelle mani di pochi uomini che hanno bene in mente la regola del ricambio, cioè dell'attesa, il saper aspettare il proprio turno

Il vuoto dell'opposizione, che non è solo quello che si deve e si può esplicare all'interno di una istituzione, ma anche all'esterno, lo porto a conferma di questa mia idea.

A una realtà così fatta la risposta peggiore è la rassegnazione e, nel caso di una reazione, una ribellione a pioggia e fine a se stessa.

A mio parere c'è (so bene che non è facile) una sola alternativa al sistema molisano di governi e governatori concordati e funzionali al gruppo di potere che ha in mano le istituzioni ai vari livelli, ed è l'aggregazione delle tante associazioni e dei tanti movimenti che lottano per un Molise che ha assicurato il suo futuro e il futuro delle nuove generazioni.
in fondo i Monti Dauni
La lotta contro l'insediamento di una stalla di 12.000 manze, che ha visto vincere il territorio contro la pochezza di idee, da una parte, e la massa di interessi, singoli e di partito, dall'altra, è un momento da non dimenticare.
anfiteatro di Larino
Un esempio per nuove battaglie che servono per difendere il territorio molisano da altre invasioni e penso soprattutto al riciclaggio dello zuccherificio in centrale a "bio" metano, ciò che vuol dire la fine della nostra agricoltura, quella contadina in particolare.

Penso anche agli inceneritori, ad altre centrali di produzione di energia, cioè a opere che danno enormi profitti a scapito dell'ambiente e dell'occupazione; alla sanità pubblica stracciata per favorire i privati; alle frane e alle condizioni delle nostre strade; all'abbandono dei borghi e dei centri storici; alla scarsa attenzione per la salvaguardia, tutela e utilizzo del nostro patrimonio culturale, in particolare quello archeologico.

Baccalà e patate
Penso a questo e ad altro ancora, e, mi viene in mente la pietra preziosa degli indiani d'America, scambiata con culi di bottiglie e la promessa di non essere scacciati dal proprio territorio!
Il Molise non ha bisogno di novelli indiani, ma dei molisani, quelli che non sono abituati a fare calcoli di ogni tipo, ma a mettere, insieme con altri, a disposizione della sua esistenza e del suo futuro, l'anima, il cuore.
pasqualedilena@gmail.com

Commenti

Post popolari in questo blog

Nel 2017 il mondo ha perso un’area di foreste grande quanto l’Italia. L’indagine di Global forest watch

Un pericoloso salto all'indietro dell'agricoltura

La tavola di San Giuseppe