Il giovane Pasquale Di Lena più volte campione di potatura dell'olivo


Pasquale e Alessandro Di Lena
con i genitori Antonio e Livia
 Non è la prima volta che il giovane Pasquale Di Lena sale sul podio e, in particolare, sul suo gradino più alto riservato a un campione di potatura. Anche lo scorso anno, dopo aver vinto, giovanissimo, due edizioni del Campionato regionale, è andato a vincere in Toscana il campionato Nazionale di potatura, riservato ai giovani, risultando al 4° posto di quello riservato agli adulti.
Buon sangue non mente visto che il padre Antonio ha vinto anche lui, dopo numerosi attestati di merito, due volte il Campionato regionale ed ha ottenuto un quarto posto al Campionato nazionale, dimostrando di essere un bravo maestro oltre che un buon padre dei suoi due figli. Non solo Pasquale bravo nell’arte della potatura, ma anche Alessandro, il fratello più giovane di due anni, che ha provato, ancor giovanissimo, più volte l’emozione del podio con un terzo e secondo posto da aggiungere al terzo di pochi giorni fa.
Livia e Antonio, i genitori di questi due giovani campioni, non hanno altri figli, altrimenti ogni campionato – viene facile da dire dopo questi importanti successi - sarebbe solo una questione tutta interna alla famiglia di Di Lena Antonio di Larino.
Non è mai stata un’arte riservata ai più quella della potatura, anche nel passato quando tutti gli olivicoltori si misuravano con essa per non pesare sulle spese aziendali. Ed è un’arte non solo bella, ma importante ai fini della quantità e qualità delle olive raccolte, e lo è più di ogni altra operazione che fa arrivare le olive in frantoio e l’olio in cantina o nella dispensa, nelle latte o nelle bottiglie alla portata del consumatore finale.
Sì, perché la qualità dell’olio dipende molto dalle operazioni che uno fa nell’oliveto, dalle cure e premure che riserva alla terra e a ogni singolo olivo fino alla raccolta e la collocazione delle olive nelle cassette o nei cassoni; dal tempo di sosta in frantoio e dalle modalità di trasformazione delle olive in olio, con un’attenzione particolare alle temperature che assistono la frantumazione, e dai contenitori che trasportano  l’olio e il tempo di sosta in essi. Dipende anche dal tipo di contenitore dove va a sostare, dalle temperature che si susseguono nei locali di sosta di questi contenitori e dalle condizioni igieniche di questi locali, sapendo che l’olio è sensibile agli odori, soprattutto quelli cattivi.
L’Olio, in pratica, diversamente da altri prodotti deve anche ai minimi particolari la sua qualità, in particolare il mantenimento di essa nel corso di uno, due anni al massimo, tempo utile per esprimere ancora tutti integri i caratteri della qualità.
E’, comunque, la potatura il momento più importante e, come, tale, non può essere messa nelle mani di inesperti o di persone poco capaci, ma di professionisti bravi, meglio ancora se artisti come Pasquale e Alessandro, lo stesso Antonio.
Bisogna dire grazie all’ente regionale di sviluppo agricolo e alla sua sede di Larino - punto di riferimento per tutta l’olivicoltura molisana - diretta da Maurizio Corbo che tutti conoscono per questa sua organizzazione del Campionato molisano di potatura e per l’altra sua preziosa creatura, il Concorso “Goccia d’Oro” che premia i migliori oli molisani e che ha contribuito non poco, insieme al panel, alla crescita della qualità del prodotto che dà al Molise il pregio del riconoscimento Dop, il solo delle sei eccellenze Dop e Igp, tutto e solo molisano.
L’attenzione si sposta nel Lazio, a Montopoli di Sabina, in provincia di Rieti, non lontano da Farfa e la sua stupenda Abbazia, sede della prima pubblica audizione per il riconoscimento di una indicazione geografica, quella riservata all’Olio Extravergine di Oliva “Sabina” Dop, sulla base del  Regolamento Ue 2081 del 1992. Per la verità Montopoli di Sabina non è lontano neanche da Canino, il territorio dell’altro EVo Dop “Canino”,  che ottiene il riconoscimento lo stesso giorno, il 2 luglio del !996, in cui, sulla Gazzetta Ufficiale della UE,  viene pubblicato anche l’olio “Sabina”.
Ed ora non mi resta che chiudere con un “in bocca al lupo” a Pasquale, Alessandro e a Samuele Di Bartolomeo di Torella del Sannio, salito sul secondo gradino del podio a Colletorto (preziosa Città dell'Olio), e dire loro e agli tre classificati, Del Ciotto Francesco (4°) Pezzoli Luca (5°), entrambi di Termoli, e Cianfrani Carmelo di Monteroduni (6°), di tornare vincitori in onore del Molise e dei suoi grandi oli.

pasqualedilena@gmail.com

Commenti

Post popolari in questo blog

Nel 2017 il mondo ha perso un’area di foreste grande quanto l’Italia. L’indagine di Global forest watch

Un pericoloso salto all'indietro dell'agricoltura

La tavola di San Giuseppe