Girolio d’Italia scopre il Fortore e rilancia le città dell’olio del Molise

Con la seconda tappa di Girolio d’Italia nel Molise, tre giorni ricchi di tante iniziative in tre piccole ma deliziose Città dell’Olio di Sant’Elia a Pianisi, Macchia Valfortore, Colletorto, che guardano il Fortore e l’esteso lago di Occhito, il secondo in Europa tra i laghi artificiali. Tre giorni intensi di riflessioni su uno dei comparti più importanti della nostra agricoltura che, con i caratteri dei suoi paesaggi unici, firma i nostri territori più belli, sia nelle limitate pianure o dolci colline della fascia litoranea delle regioni meridionali che in quelle, altrettanto dolci, delle regioni del centro e del nord Italia dove gli olivi hanno il respiro di un lago o di un mare.

Un Girolio che ha confermato le premesse della prima tappa di Matera, in Basilicata, e che, risalendo lo stivale fino a metà dicembre, si affermerà come la più grande iniziativa promozionale dei territori olivetati e dei 400 possibili oli monovarietali offerti da quello straordinario patrimonio, unico al mondo, di biodiversità. L’iniziativa più importante delle tante messe in piedi dall’Associazione Nazionale delle Città dell’Olio, guidata dall’inossidabile presidente Enrico Lupi, che, sabato a Macchia Valfortore, con il direttore Antonio Balenzano e i cinque vicepresidenti, ha concordato, nel corso di un incontro con il Presidente della Regione Molise, Paolo Di Laura Frattura e l’Assessore Vittorino Facciolla, la stipulazione di un protocollo d’intesa tra la Regione e le città dell’olio, l’associazione che è nata, ventuno anni fa,  proprio qui nel Molise, a Larino.

Tre giorni intensi di riflessioni sul comparto olivicolo molisano e nazionale, con gli interventi d’illustri docenti dell’Università del Molise, che hanno aperto la discussione sulle malattie dell’olivo (Filippo De Curtis), Biodiversità e paesaggio olivicolo (Sebastiano Delfine e Antonio De Cristofaro), Gli “impegni” di Milano e i nuovi sentieri per la valorizzazione dell’olio extravergine (Angelo Belliggiano). A parlare della politica olivicola con i sindaci delle città dell’olio del Molise, ci hanno pensato i due vicepresidenti dell’associazione nazionale, Antonio Sorbo di Venafro e Benedetto Miscioscia di Andria, e i rappresentanti delle organizzazioni professionali, cooperative e delle Op (organizzazioni dei produttori), l’On. Laura Venittelli, membro della Commissione agricoltura della Camera, responsabile della pesca, che ha raccontato dei risultati della sua commissione e del Parlamento per l’olivicoltura, non ultimo l’approvazione dopo decenni di attesa del Piano Olivicolo e la dotazione di 32 milioni di euro per rilanciare, con gli interventi delle regioni, il comparto e renderlo competitivo sul mercato globale.  L’Assessore regionale all’agricoltura e all’ambiente, Vittorino Facciolla, si è soffermato sui programmi comunitari recepiti dalla Regioni e le risorse a disposizione con l’approvazione del Psr. Particolarmente interessante l’intervento, tutto politico, del consigliere nazionale di Pax Christi, Antonio De Lellis, con spunti e riflessioni sulla Enciclica di Papa Francesco “Laudato Sii”, che hanno completato il quadro di una situazione, ben più grande del comparto olivicolo, riferita al cibo, alla natura, al pianeta che sta morendo per colpa dell’avidità di un sistema fallito da un po' di tempo.

La Carta di Milano, che Girolio d’Italia porta in mezzo alla gente, quale eredità di Expo 2015, partita con  un impegno ambizioso, quello di “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”, è un valido documento che riporta alla realtà di un mondo che perde ogni giorno suolo e, con esso, il cibo, la prima vera energia per la vita. Energia vitale di cui c’è sempre più bisogno per assicurare la sicurezza alimentare ai 7 miliardi e più di uomini e donne, bambini che popolano il pianeta e ciò è possibile se si afferma la sovranità alimentare che la Carta di Milano in gran parte riporta.

Anche di olio, soprattutto di qualità, il mondo ha sempre più bisogno al pari del nostro Paese che importa oltre sette milioni di quintali, in una fase in cui l’olio ha già iniziato ad affrontare il giro di boa che porta a nuove prospettive, non ultima quella di un consumatore sempre più attore che ha bisogno di un comparto, quello olivicolo, ben attrezzato a dare le risposte che, nel caso del nostro Paese, sono tutte nella qualità e nella biodiversità.

Due i testimonial: Leonardo Colavita, molisano di Sant’Elia a Pianisi, già presidente dell’Assitol e ora vicepresidente della Federalimentari, protagonista, insieme con fratello Enrico e gli altri membri della famiglia, di Colavita SpA, la più grande azienda olearia tutta italiana che, partita da Sant’Elia oggi è la più conosciuta in America e su altri 70 e più mercati del mondo; Antonio Mastrantonio di Colletorto, giornalista conosciuto e stimato, che per anni ha curato la pagina agricoltura del grande quotidiano economico, il Sole24Ore, prima di dirigere il settimanale Agrisole.

Bella e indicativa la manifestazione di apertura, a Macchia Valfortore, del Museo civico di Storia naturale, ricco di esemplari che popolano un territorio di straordinario interesse naturalistico. Un punto di partenza, come rilevava un esperto venuto da Firenze, e non di arrivo del visitatore come nel caso di un Museo d’Arte, che può aiutare a far conoscere una realtà ancora incontaminata.

Con Girolio d’Italia 2015 nel Molise il dibattito si è fatto più serrato e il domani dell’olivicoltura italiana sarà più a portata di mano se si ha voglia di programmare e progettare il futuro di questo fondamentale comparto della nostra agricoltura.


pasqualedilena@gmail.com

Commenti

Post popolari in questo blog

Nel 2017 il mondo ha perso un’area di foreste grande quanto l’Italia. L’indagine di Global forest watch

Un pericoloso salto all'indietro dell'agricoltura

La tavola di San Giuseppe