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Visualizzazione dei post da marzo, 2015

IL MOLISE DEL GUSTO ALL'OLEONAUTA DI ROMA

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Non servono grandi spazi per fare grandi cose, ma idee, persone capaci   e una dose giusta di passione di chi di un evento ne diventa il protagonista. L’Oleonauta, a poco più di un chilometro in linea d’aria dal Lungomare Toscanelli di Ostia, è, più che un negozio di olio e confetture varie, una teca attrezzata che accoglie bottiglie, barattoli, pubblicazioni e mette tutto a disposizione di una clientela di intenditori   e di esperti, oltre che di un normale consumatore. Simona Cognòli è l’anima di questo delizioso ambiente, dove senti scorrere, liscio come l’olio, il tempo, che ha visto sabato scorso animarsi, dalle 19 alle 23, di esperti di enogastronomia, blogger e giornalisti, richiamati dal Molise e dalle sue eccellenze: dal tartufo all’olio; dalla birra artigianale al vino; dal caciocavallo ancora fresco a quello stagionato, essenziale per una delle tante bontà di Agnone, la “zuppa a la Santé”; dalla soppressata e mitica ventricina (il salume che si scava e non si taglia) al

Franco Battiato - Era de maggio (1999)

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OSPEDALE, CHE FARE?

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Al consiglio comunale che c’è stato l’altra sera al Palazzo ducale di Larino c’ero anch’io ad ascoltare il refrain dei politici e amministratori locali, che hanno dato l'impressione di non rendersi conto della situazione pesante e, ormai, giunta alla fine di un percorso che limiterà e renderà difficile la cura della salute dei molisani, se non sono di Campobasso e d’intorno, o, anche, di Pozzilli, cioè tra Venafro e Isernia. E’ infantile, politicamente, pensare, com’è successo l’altra sera, di risolverla accusando il Presidente della Regione, di Laura Frattura, della sua assenza (anche per me ingiustificata visto il consenso ricevuto a Larino), oltretutto   non prendendo atto che erano assenti anche gli altri rappresentanti della politica e delle istituzioni, anche quelli che da Larino sono stati premiati con i voti ed ora “governano”     questa regione. Fare questo vuol dire non prendere in considerazione il vero grande assente, il popolo di Larino. Un’assenza che è piename

Roberto Murolo - Reginella

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IL MONSIGNORE

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Per brindare alla primavera, ai produttori che da domani saranno al Vinitaly  ed all'amico Benedetto che sarà mio ospite questa sera, ho aperto una bottiglia delle poche rimaste di questo vino, annata 2003, da me dedicato a S.E. Monsignor Tommaso Valentinetti che, se non fosse stato per la coincidenza con la morte di Papa Paolo II, l'avrebbe presentato con me a Verona, al Vinitaly del 2005. Un vino che ha avuto subito un grande successo e il consenso delle più importanti guide dei vini italiani. Fatto con uve "Montepulciano" della Fattoria di Vaira, che ho avuto il piacere di dirigere. Uno dei quattro vini di prestigio dell'azienda di Petacciato, due bianchi "Donna Francesca" e "Bianco di Flora" e  un altro rosso "Cavalier Francesco", con un "Solo bianco" e "Solo rosso" a rappresentare il vino della quotidianità capace di arredare ogni giorno la tavola e di soddisfare il gusto e la salute del consumatore. Tu

Benvenuta Primavera

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il benvenuto alla primavera appena entrata. Un giorno, il 21 Marzo, a me particolarmente caro perché mi riporta al giorno della primavera del 1987 a Siena nel Palazzo Patrizi in via di Città dove nasceva l'Associazione Nazionale delle Città del Vino. Un'idea del mio caro amico Elio Archimede di Asti che io, insieme con il Sen. Margheriti, ho promosso grazie all'Enoteca italiana. Fra poco saranno passati 30anni da quel lieto evento che ha arricchito di idee e di iniziative il mondo del vino. Un mondo che da domani fino al 25i si ritroverà a Verona a vivere la 48a edizione del Vinitaly, con un mercato del vino italiano in crescita sulla spinta soprattutto degli spumanti e una perdita costante, però, di superficie vitata. Anche il mondo del vino è l'Italia delle contraddizioni e non da oggi. Un brindisi con tutti voi a questa bella giornata con un vino del 2003, "Il Monsignore", appena scaraffato, che ho voluto e presentato al Vinitaly del 2005. 

Il 2° Concorso “Bonolio Salus Festival” premia due oli molisani: Di Vito Giovanni dI Campomarino e L’olio di Flora di Larino

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Pasqualedilenainforma Il Concorso, organizzato dalle Associazioni   GastroliArt e Duc in Altrum con la regia del Dr. Vincenzo Nisio, ha   come scenario il Matese campano con il suo piccolo centro, Gioia Sannitica , contornato da ben sette borghi all’ombra di due montagne di oltr 1300 metri, Monte Monaco di Gioia e Monte Eubano . Nella categoria Fruttato leggero, primo e secondo classificato sono risultati l’olio extravergine di oliva del Frantoio oleario Di Vito Giovann i di Campomarino e L’Olio di Flora de La casa del Vento di Larino. Due oli che, non da oggi e insieme con altri importanti oli delle 18 varietà che rappresentano la biodiversità olivicola molisana, sono messaggeri dell’olivicoltura regionale che, in questi ultimi giorni, ha fatto sentire più di un’eco all’esperto ed al consumatore esigente di olio di qualità. Un nuovo riconoscimento per due oli già vincitori, nel mese di dicembre a Larino, dei premi del Concorso Goccia d’Oro. Per L’Olio di Flora che

“Territorio e Politica, riflessioni su possibili nuovi cicli economici del Molise”

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Un successo l’iniziativa che ieri sera c’è stata a Campobasso, nella sala degli incontri dell’incubatoio in via Monsignor Bologna, aperta da un intervento del Prof. Rossano Pazzagli, al quale ha fatto seguito il mio, quello di Maurizio Marino, giovane promotore di una fattoria sociale a Montemitro e di altri, atutt’interessanti, del pubblico presente. Al centro della riflessione, il territorio, che, a partire dalla nascita del movimento   “NO Stalla, Sì Molise Bene Comune” e dalla sua vittoria con la rinuncia della Granarolo, la più grande industria del latte, a realizzare nel Molise una stalla esagerata (12.000 manze bisognose di uno spazio pari a 100 ettari di terra e acqua necessaria per una paese di 120.000 abitanti), ha fatto capire che non può essere più dimenticato o tenuto ai margini. E’, questo bene comune, un capitale da spendere e da mettere in giro per renderlo patrimonio di un nuovo pensiero politico.   Un territorio colpito, emarginato, distrutto dal modello di

Pesticidi nella frutta e nella verdura. A rischio prodotti esteri e fuori stagione

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da Italiaatavola 16 Marzo 2015 n° 363 La frutta e la verdura del mercato conterrebbe più pesticidi rispetto a quella della Gdo, lo sostiene un servizio de “Le Iene”, che ha mostrato i risultati di analisi effettuate su alcuni campioni dell'ortomercato. All’interno di frutta e verdura vengono riscontrati anche sostanze bandite dalla Comunità europea Fare la spesa nel posto e nel modo corretto non è così semplice come si pensa, anche in Italia, patria del buon cibo e della Dieta mediterranea. Ai numerosi casi di sequestri per contraffazione alimentare - che Italia a Tavola è solita denunciare con prontezza - si aggiunge la sfortunata possibilità di acquistare degli alimenti dannosi per la nostra salute, perché contengono pesticidi oltre i limiti imposti dalla legge. La più recente indagine sul campo è stata effettuata da Nadia Toffa, del programma tv “Le Iene”, che si è recata all'ortomercato di Milano (per vedere il servizio completo de Le Iene clicca qui ). Nel ser

L'Expo delle multinazionali del cibo

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  Teatro Naturale - Editoriale       di Pasquale Di Lena Appare sempre più evidente che lo scontro è tra chi lavora la terra, la cura, e, attraverso il cibo prodotto, ne sente i profumi e i sapori per offrire al consumatore la qualità, quella che ha un’origine strettamente legata al territorio, e tra chi questa terra, quando non la divora per dare spazio al cemento e a miniere e cave, la sfrutta con un’agricoltura intensiva che la inquina e, nel tempo, la distrugge solo per produrre quantità. Lo scontro è, quindi, tra un’agricoltura contadina e quella industriale. La prima, l’agricoltura contadina, è quella che, mentre mette a disposizione dell’uomo un cibo di qualità, si preoccupa anche della salute dell’ambiente, cura il paesaggio, alimenta la biodiversità e la stessa cultura che il cibo con i suoi differenti prodotti esprime. La seconda, quella industriale, invece, sotto l’azione di forti e crescenti concimazioni, pesticidi, semi OGM - essenziali per ottenere la quantità

“Piccolo grande Molise” 4

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                         Territorio e agricoltura non obblighi ma grandi opportunità                             Bisogna scommettere e investire, il prima possibile, sul territorio, la ruralità e la sua agricoltura, che qui, nel nostro Molise, è sempre stato ed è rimasto il settore primario. E’ la sola possibilità per uscire vincenti dalla crisi e diventare esempio per le altre regioni e paesi.   Il territorio e l’agricoltura, non come obblighi ma come grandi opportunità per affrontare il globale. In pratica, vedere come   esaltare la propria identità per diventare con gli altri protagonisti del glocale forza di confronto dialettico con il globale. Cioè, il glocale che si confronta con il globale senza annullarsi, ma facendo valere i suoi caratteri per mantenerli distintivi e, con la visibilità e il racconto, renderli attraenti, appetibili, trasformando i produttori in protagonisti.   Un confronto che diventa possibile e porta a dare quelle risposte che il territorio, la su

la cultura passe-partout del mercato

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E' la cultura il passe-partout che permette a un prodotto di entrare in un mercato. Un sorriso e una stretta di mano, il non lasciarsi dimenticare, una pubblicazione che lasci insieme al tuo olio o al tuo vino. La cultura è l'anima della comunicazione e senza comunicazione il tuo prodotto rimane in cantina o nel vaso d'acciaio insieme al Molise che, non a caso, pochi conoscono. Nella presentazione è scritto: Grazie ai miei amici olivi che mi hanno guidato lungo i sentieri erbosi, stupendi percorsi di migranti ed emigranti, ho scoperto l'anima del Molise, questa terra mia che sempre mi emoziona. Se la scrittura aiuta a scoprire l'anima ed a riempirla di nuove emozioni, è, però, la memoria che permette di trasmettere al lettore la voglia di venire in questa regione.  Essa ha forme e contenuti di una città, quasi ideale, per poter sentire subito il bisogno di ritrovare qui, nella terra dell'accoglienza e dei colori, delle ombre chiare e scure, e, anche

L’8 MARZO, LA FESTA DELLA DONNA

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  Anni fa, quando ero segretario della Sezione del PCI “San Quirico-Legnaia”, che aveva la sede nella grande Casa del Popolo di San Quirico in via Pisana a Firenze, l’8 Marzo era il giorno più bello, con le donne della sezione e della Casa del Popolo, che, giorni prima, con grande cura preparavano la festa per ricordare che era anche un giorno di lotta e di speranza per un mondo migliore. e modulo Un mondo che ci sarà se c’è parità, pur nella distinzione tra la donna e l’uomo,sempre, però, nel pieno rispetto . Erano gli anni della grande scesa in campo delle donne che io ho vissuto con particolare interesse ed attenzione. Ricordo la cura con cui le donne dispiegavano la bandiera della pace con i tani poezzi di stoffa cuciti a mano dalle più anziane che quel giorno non smettevano di raccontare alle più giovani. Mi sono reso conto nel corso degli anni che, con l’avanzare della società consumistica e perdita crescente dei nostri valori di solidarietà e di reciprocità, rispetto e s

Dare la colpa alla Xilella fastidiosa per salvare le multinazionali della chimica

prof. Giuseppe Altieri   Disseccamento degli Ulivi del Salento a causa dell'Uso dei Disseccanti chimici Glifosate (roundup) e similari, antilombrichi ed abbandono colturale...    Da un personale, approfondito e ripetuto sopralluogo nelle zone soggette,  gli ulivi disseccano principalmente a causa: - dell'uso dei Disseccanti chimici, Glifosate (Roundup e similari) e/o Glufosinate ammonio cui si aggiungono Paraquat ed altre sostanze, i cui recipienti si ritrovano diffusi tra gli uliveti, prodotti tossici che squilibrano i quadro micro e macro-biologico degli Agroecosistemi, a favore degli agenti Patogeni, indebolendo le coltivazioni. - cui si aggiungono interventi "antilombrichi", perchè i poveri vermi, non sapendo più cosa mangiare, escono dalla terra e si ritrovano tra le foglie e le olive cadute... ed allora si pensa bene di consigliare agli agricoltori di ucciderli con "Tiofanate Methil" (fungicida chimico molto tossico), quando sono anima

Larino sede nazionale dell’ASI, l’agenzia che promuove investimenti in Italia e in Russia

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il saluto del sindaco di Larino. Alla sua destra Leonardo Cascitelli   Larino è da oggi, grazie a Leonardo Cascitelli e dopo l’inaugurazione della sede Nazionale dell’ASI (Agenzia Strategica per gli investimenti) in via Cluenzio, 28, ubicata in via Cluenzio, 28, il pilastro di un ponte che collega la città frentana a San Pietroburgo nella Regione di Leningrado, la più prossima all’Europa con i suoi confini con la Finlandia e l’Estonia. No Milano o Roma o Bologna, ma Larino il centro nazionale che si rapporta direttamente Con l’Ente Statale Agenzia strategica per gli investimenti   della più importante Regione della Russia e di una città, San Pietroburgo, nota anche come la Venezia del Nord,   straordinariamente bella che, con la sua arte e architettura, parla soprattutto italiano. la rappresentante della delegazione russa Tante e importanti le opportunità d’investimento reciproco tra Molise e Leningrado, Russia e Italia, nei settori strategici dell’economia, in primo lu