“Piccolo Grande Molise” 1


prima parte del mio intervento scritto consegnato alla presidenza dell'incontro di questa mattina al Mario Pagano di Campobasso promosso dall'Associazione ex consiglieri regionali e dall'Associazione stampa del Molise.


  Il Molise, anche se con un territorio limitato sotto l’aspetto della superficie (4.438 Km², di cui più della metà (54%) montagne, il resto fondamentalmente colline, visto che le pianure sono tre e molto limitate), è, però, ricco di valori e di risorse.

Un vero e proprio scrigno che merita ogni considerazione per le potenzialità che esso può esprimere e, nel momento in cui questo accade, diventare occasione di cambiamento e di affermazione della molisanità, proprio quando essa viene messa in discussione da attacchi provenienti da più parti, la gran parte sconsiderati e puramente propagandistici, alla sua autonomia.

Cosa fare per affermare la molisanita’

Sono convinto che il Molise, con la sua autonomia, ha dato quello che poteva dare nella progettazione del suo sviluppo e deve continuare a farlo con più capacità e forza, se il molisano e, soprattutto, la sua classe dirigente e politica, prende nella dovuta considerazione il significato ed il valore del territorio. Importante per capire che esso è il solo bene che il Molise ha. Una vera e propria miniera dalla quale estrarre risorse preziose che servono per programmare e progettare il domani.

Considerare il territorio e avere la forza e la capacità di salvaguardarlo, tutelarlo e valorizzarlo, approfittando dello sbandamento prodotto dalla pesante crisi, per far diventare il Molise un esempio per il Paese e per l’Europa.

Ha, del resto, la dimensione, conformazione e collocazione (nel cuore del Mediterraneo) giuste per esserlo e, soprattutto, i caratteri propri di un territorio vocato, grazie alla sua diffusa ruralità, all’agricoltura e al turismo.

Ed è proprio questa sua fondamentale risorsa, l’agricoltura (la gemma più preziosa dello scrigno), il primo esempio da offrire al Paese con la sua funzione di volano e la sua collocazione al centro di un nuovo tipo di sviluppo.

Il territorio e la sua agricoltura, lungo un percorso segnato dalla sostenibilità, per rilanciare l’economia e la società quale via d’uscita dalla crisi che soffoca il nostro Paese e la nostra Regione. 

Affermare questo vuol dire spendere tutte le risorse messe a disposizione e spenderle per programmare e progettare un’agricoltura all’altezza del compito e del momento difficile che viviamo. Un momento, ripeto, che ha bisogno di essere rimosso in tempi ristretti se si vuole dare alle nuove generazioni la speranza e la fiducia nel domani.

In questo senso dico anch’io - e lo dico con grande forza - che nel Molise ci sono le possibilità di una svolta verso il futuro, si tratta solo di cogliere questa grande opportunità.
continua

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