I VESCOVI DI ABRUZZO E MOLISE SULLA SITUAZIONE AMBIENTALE DI BUSSI

 

 
 
 
“La Chiesa ha la responsabilità per il creato e deve far valere questa responsabilità

 anche in pubblico” (Caritas in veritate, 51).
 

            È a tutti nota la situazione dell’area industriale di Bussi sul Tirino in provincia di Pescara e la contaminazione delle matrici ambientali nei pressi degli impianti e nelle aree limitrofe, tanto da essere definita “la più grande discarica di rifiuti chimici di tutta Europa”.

            Come Pastori della Conferenza Episcopale Abruzzese-Molisana, per amore alla nostra gente e alle future generazioni, non possiamo restare indifferenti rispetto ai problemi che riguardano strettamente la parte di terra che ci è stata affidata: “Davvero il pianeta è casa che ci è stata donata, perché l’ abitiamo responsabilmente, custodendone la visibilità anche per le prossime generazioni” (Una nuova sobrietà per abitare la terra, Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana, 2 febbraio 2008).

            L’inquinamento in Val Pescara ha provocato gravi danni all’ambiente e a molte persone e continuerà a provocarne se non si pone riparo con una bonifica integrale, che risani l’ambiente.

Noi vescovi, con un documento del mese di luglio del 2008, Una nuova sobrietà per abitare la terra, abbiamo già fatto sentire la nostra voce riguardo alla nostra terra sempre più minacciata da uno sviluppo che di fatto non tiene conto del “peso” che ha sull’ambiente in cui viviamo.

            Anche Papa Francesco nella catechesi del 21 maggio 2014 ha sottolineato la necessità di custodire il creato: “Dobbiamo custodire il creato perché è un dono che il Signore ci ha dato, è il regalo di Dio a noi; noi siamo custodi del creato. Quando noi sfruttiamo il creato, distruggiamo il segno dell’amore di Dio. Distruggere il creato è dire a Dio: “non mi piace. …E questo non è buono: ecco il peccato…Dio perdona sempre, noi uomini perdoniamo alcune volte, ma il creato non perdona mai e se tu non lo custodisci lui ti distruggerà”.


            Queste parole chiare e profonde richiamano la responsabilità morale di tutti, in particolare chi ha inquinato ed è tenuto a riparare, ecco perché facendoci portavoce delle popolazioni che continuamente si rivolgono a noi, chiediamo che il male fatto, in modo particolare quello della Val Pescara, venga riparato. Dove è stata accumulata la ferita dell’inquinamento, ci sia la riparazione con una bonifica integrale. Questa sarà il segno che è dovuto come giustizia e apertura di speranza.

            Il Signore, risvegli i cuori al senso di responsabilità e conceda un futuro alla nostra terra perché essa possa restare per tutti casa abitabile, spazio di vita per le generazioni presenti e future. 

Pescara, 8 luglio 2014 

+ Tommaso Valentinetti

Presidente della Conferenza Episcopale Abruzzese-Molisana


Arcivescovi e Vescovi della Ceam 

Commenti

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  2. un documento importante che merita di essere letto con grande attenzione. Parla di Bussi e, non solo, dei tanti Bussi che sono ancor più vicino a noi o lontano. Parla della terra che viene divorata invece di essere curata e custodita per le generazioni future. Parla di uno sviluppo che non tiene conto dell'ambiente e, io dico, del paesaggio, cioè del ritratto del territorio che ci circonda, che, quanto più è ricco di biodiversità e delle cura dell'uomo, tanto più è bello. Un documento che serve a dare energie necessarie e fiducia a chi partecipa e si ribella ai "disastri necessari" ed a chi non ha ancora riflettuto sui disastri futuri che vengono proposti e programmati da una classe politica e dirigente che pensa solo al profitto e non sa che esso è la negazione del domani.

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