“PIACERE MOLISE” E UNA STRATEGIA DI MARKETING PER SCEGLIERE E CONQUISTARE I MERCATI


Parte terza
Ho parlato di un Ente di gestione della promozione e della valorizzazione del territorio, necessario per stimolare e organizzare una strategia di marketing dei vini e degli altri prodotti del Molise, pensando a una mia idea di diciassette anni fa, “Piacere Molise”, che, per me, è di grande attualità  .

Il mio “Piacere Molise”, che, nonostante le iniziative svolte e l’esistenza di un bellissimo logo, oggi di proprietà dell’Unione delle Camere di Commercio, realizzato da Ro Marcenaro, un innamorato del Molise, non è mai stata realizzato se non quando ha dato vita a una mostra-mercato che, invece, di continuare visto il suo successo, si è fermata alla prima e unica edizione.

Un’idea progettuale che ho anche trasformato in una proposta di leggere regionale (1996), che, però, non è stata mai posta all’attenzione del consiglio regionale perché faceva paura ai miei colleghi di allora e, pertanto, osteggiata.

Infatti, solo con il passare del tempo mi sono reso conto che quell’ostilità era il frutto di un senso del pericolo, innato nel politico molisano, che portava e porta, a costo di farsi male, a bloccare ogni iniziativa di successo dell’avversario e, ancor più, dell’amico.

Un “Piacere Molise”, dicevo, di grande attualità che, così come l’avevo pensato nel 1995, serve alla programmazione regionale e al mondo dei produttori e dei trasformatori, allo stesso turismo.  Uno strumento che, per vivere e dare risposte, ha bisogno della definizione di una strategia d marketing importante per essere protagonisti del mercato, oggi più che mai ricco di concorrenze com’è quello globale, ma aperto alla qualità delle produzioni e alla bellezza delle tradizioni e dei valori espressi dal territorio molisano.

Un Ente di Gestione della Comunicazione di queste risorse e questi valori, o, se impressiona oggi questo termine visto che ce ne sono molti di enti inutili, una cabina di regia delle strutture e degli strumenti che servono alla loro comunicazione .

In pratica, un perno intorno al quale far girare la ruota della comunicazione, che, grazie a una strategia di marketing, stimola e indirizza la commercializzazione dell’insieme delle risorse messe a disposizione dal territorio, tanto più per una realtà piccola ma complessa come il Molise.

Risorse proprie del Molise, come la ruralità e l’agricoltura con i suoi prodotti di qualità; l’ambiente e il paesaggio con la ricchezza della biodiversità; le mille tradizioni, come le feste, molte delle quali legate alla transumanza e alla cucina, al cibo, ai prodotti, ma, anche, alle attrezzature che hanno animato per secoli il nostro artigianato; la stessa storia, di cui è ricca il Molise, la cultura, quali preziosità e valore aggiunto dell’offerta turistica.

Un paniere pieno di offerte speciali che vanno dai prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento, molti dei quali in mano a abili e capaci trasformatori, a quelli del bosco; dal buon mangiare alla bella ospitalità; dalla bellezza della natura alle fonti della storia e della preistoria, cioè tante belle e buone peculiarità che una strategia di marketing è in grado di mettere insieme e di trasformare in conquista di consumatori e di turisti.

In pratica un paniere perfettamente confezionato che ha bisogno di una messa in rete dei prodotti e delle attività con i diversi protagonisti che devono esprimere il massimo della professionalità e, soprattutto, essere capaci di partecipare e dialogare per rendere la conoscenza vincente.

Senza la partecipazione e il dialogo, senza la voglia di stare insieme che, certo, spetta ai singoli attivare ma alle istituzioni stimolare e coordinare, non c’è alcuna possibilità di successo per una strategia di marketing.

Serve una capacità di gestione dello strumento “Piacere Molise” e la presenza di una squadra di professionisti capace di progettare, organizzare e realizzare con successo le iniziative programmate e il materiale di supporto utile a spiegare, prim’ancora il prodotto, il territorio con tutt’i suoi valori e le sue risorse.

Servono strutture capaci di comunicare prodotti e territorio in modo permanente. Penso a una vetrina espositiva regionale, alle strade del vino o dei sapori, alle vigne storiche e agli olivi secolari, ai centri di cultura di questo o quel prodotto, al ruolo delle associazioni come le città del vino, dell’olio o del tartufo, i consorzi, le associazioni degli assaggiatori e sommelier, cioè la creazione di una rete capace di legare diverse responsabilità e professionalità per dare al territorio molisano la forza di un’azione permanente della sua promozione e valorizzazione.


continua

Commenti

  1. Temo che nel politico molisano (ma non solo nel politico) ci sia una tale apatia e un tale egocentrismo e individualismo che lo spingono a rifiutare ogni proposta. Il Molise affonda nella sua apatia. Le iniziative gli danno noia come chi si sente strattonato mentre dorme. Con una aggravante: alla mancanza di iniziative si associa la voglia di tenere lontano chi ha iniziative che diventa un pericoloso avversario. La politica molisana- per quanto ne possa sapere e ricordare-è stata sempre miope, sterile se non per vantaggi personali (da cui i non rari voltagabbani). Portare idee è solo svegliare il cane che dorme, suscita sospetti e un desiderio intenso di contrattaccare per difendere i privilegi che l'appartenenza politica (non importa da che parte)gli ha concesso.

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