SOLO CHI SEMINA RACCOGLIE


È proprio vero che quando uno semina qualcosa sempre lo raccoglie. E mai come oggi è tempo di seminare per programmare e, così, avere la possibilità di raccogliere domani, o, è il caso di dirlo, il domani. È questo quello che hanno pensato i giovani dell’Associazione di promozione sociale “I COLORI DELLA VITA” di Campolieto, quando hanno deciso, con il loro tutore Mario Ialenti e i tanti nuovi amici di Campolieto, di stare insieme e dar vita a un progetto che aveva come obiettivo la semina di terreni abbandonati e, anche di quelli, messi a disposizione per rilanciare l’attività che è sempre stata primaria nell’area, l’agricoltura.

C’è da dire anche che è una emozione grande quello che uno prova quando raccoglie i primi frutti della semina che ha riguardato mais “Agostinella”, grano “saraceno”, ortaggi e fra questi le preziose zucchine che si prodigano più di altri a dare i loro frutti.

E sono proprio le zucchine, come segno di un’alimentazione all’insegna della sobrietà e della buona salute e, quindi, di buon auspicio, i primi frutti raccolti dai ragazzi de “ I colori della vita”. Tutto questo a pochi giorni dalla stipula del contratto di adesione alla cooperativa della curia vescovile con la messa a disposizione, da parte del primo più convinto sostenitore dell’iniziativa, Mons. Bregantini, di 11 ettari di terreno non lontano da Campolieto  e di Giovanni e Carmela Maiuro della loro azienda in San Giovanni in Galdo, in particolare gli olivi della varietà “Sperone di Gallo”, che possono rappresentare con il loro squisito olio un importante veicolo dell’immagine della cooperativa.

Una realtà che può diventare un esempio per le aree interne nel Molise e la speranza di rilancio delle stesse  che, per chi conosce e sa cos’è il Molise, sono l’anima e il cuore di una Regione che ha nella sua “arretratezza” della sua ruralità e della sua agricoltura, e, soprattutto nei piccoli diffusi progetti, il suo futuro.

Il giorno 23 p.v. la presentazione del progetto CAMPO-LIETO, che vede protagonista la cooperativa “I colori della vita”, in occasione dell’incontro internazionale “Programma SEE – Progetto AGRO-START” in programma alle ore 18.30 proprio a Campolieto.
 

pasqualedilena@gmail.com

 

Commenti

  1. Come sai, continuo a coltivare l'orto e credo di essere diventato un discreto ortolano. Non pochi giovani tornano alla terra ma sono sempre pochi (la foto che hai messo mostra, mi sembra, gente immigrata che lavora nel campo. I prodotti agricoli sono ancora malpagati e gli agricoltori debbono soggacere a intermediari, commercianti se non alla malavita. La loro merce è spesso deperibile. In Italia e in particolare nel Meridione abbiano la fortuna di un clima ottimo per frutta e verdura. Non solo lo stiamo avvelenando ( ormai da tempo rinuncio alla mozzarella di bufala...)ma preferiamo merce che spesso viene dall'estero bella ma insapore e chissà come trattata. Le ridotte possibilità economiche favoriscono prodotti a basso costo di scarsa qualità. Il Molise dovrebbe capire che potrebbe emergere se si dedicasse ad una agricolura di qualità e se si dotasse di strutture commerciali e manageriali adeguate.
    Non c'è molto da sperare.
    Nicola P.

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    1. io non riesco a essere bravo anche se mangio tutto quello che l'orto mi dà. Ieri le prime zucchine e il primo cetriolo. Ora aspetto di assaggiare il primo pomodoro. Non ho niente da aggiungere alla tua riflessione se non rimarcare la necessità di una strategia di marketing che, a partire dai miei colleghi della seconda metà degli anni '90 che hanno affossato quell'idea, ancora di grande attualità, che si chiamava "Piacere Molise" che anche tu hai vissuto insieme con me. Ciao mio caro amico

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  2. è una vita che cerco di spiegare quello che tu dici senza significative risposte. Da politico e amministratore me li sono trovati tutti contro a partire dalla presentazione della legge "Piacere Molise" del 1995 ed oggi me li ritrovo da spettatore spietati contro questa nostra terra. Per fortuna ci sono anche le eccezioni a darti nuova forza, nuovo coraggio.

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  3. pasquale gianquitto7 luglio 2013 alle ore 23:06

    Mi sembra di rivedere Monsignor Valentinetti quando ha puntato su di te per far ripartire l'azienda agricola Di Vaira a Petacciato.

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  4. grazie Pasquale. Un sogno che stava diventando realtà e che solo la stupidità degli uomini è riuscito a distruggere. Poveri uomini

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