Diabete, con 4-5 cucchiai d'olio d'oliva il fegato è al sicuro

Pubblicato il 03 ott 2012 da si.sol.olio d'oliva
Esercizio fisico, dieta sana e 4 o 5 cucchiai di olio d’oliva al giorno: è questa la ricetta per proteggere il fegato di chi soffre di diabete di tipo 2 proposta da Angela Rivellese dell’Università Federico II di Napoli al congresso dell’European Association for the Study of Diabetes (Easd) di Berlino. Secondo l’esperta della Società italiana di diabetologia (Sid) il contenuto di acidi grassi monoinsaturi tipico di questo condimento è efficace nel contrastare l’accumulo di grasso nel fegato con cui deve fare i conti l’80% dei pazienti affetti da questa condizione.
Rivellese ha spiegato che gli acidi grassi monoinsaturi, da soli o in associazione con l’esercizio fisico, riducono l’accumulo di grasso del 25-30%, mentre un’abbondanza di fibre ha un effetto riduttivo del 4 -6% al massimo, da sole o con il movimento.
Gli acidi grassi monoinsaturi sono perciò estremamente utili per i diabetici, che vanno incontro a steatosi epatica nell’80% dei casi: la steatosi infatti è correlata all’insulino-resistenza, può essere coinvolta nell’insorgenza e nella progressione del diabete, e può avere altre conseguenze deleterie sulla salute.
Per arrivare a questa conclusione Rivellese e colleghi hanno assegnato 45 pazienti affetti da diabete di tipo 2 con livelli di zuccheri nel sangue stabilizzati a uno di quattro possibili gruppi, il primo dei quali ha seguito per 8 settimane una dieta ricca di carboidrati e fibre adatta in caso di diabete. Nello stesso periodo il secondo gruppo ha seguito lo stesso tipo di dieta, cui ha, però, abbinato due volte a settimana un po’ di esercizio fisico. Il terzo e quarto gruppo hanno introdotto nell’alimentazione olio d’oliva, limitando il consumo di pane e pasta e, nel caso del quarto gruppo, aggiungendo l’attività fisica.
Rivellese ha spiegato che l’effetto sul grasso nel fegato è stato consistente
e che, probabilmente, è dovuto al fatto che gli acidi grassi monoinsaturi promuovono il consumo di grassi nel fegato.
In effetti quello dei ricercatori napoletani non è il primo studio a svelare le proprietà salutari dell’olio d’oliva. I benefici associati al suo consumo sono tali da aver portato anche alla sua vendita in farmacia.
Quest’olio non è, però, l’unica fonte di grassi monoinsaturi: se non si arriva ad utilizzarne 4-5 cucchiai al giorno è possibile fare il pieno di questi preziosi nutrienti anche con le mandorle, le nocciole e i pistacchi.
Via | Adnkronos foto Flickr

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