Casa Italia, il successo di una formula

Un punto di incontro e ospitalità, all’estero, intorno a una tavola imbandita con al centro una bottiglia di olio e di vino. Una nuova maratona in mome del gusto e delle bellezze del territorio italiano Quando siamo partiti abbiamo posto al centro le risorse e i valori che il territorio italiano esprime e abbiamo fatto bene perché tutto ha cominciato a ruotare intorno ad esso, senza perdere tempo. Lo spunto ce lo aveva dato Göteborg, là dove abbiamo incontrato per la prima volta Casa Italia Atletica ed avuto la possibilità di scoprire spazi enormi di opportunità, tutti incastrati tra le varie iniziative sperimentate sin dalla nascita di questa idea, che la Fidal ha fatto bene a trasformare in una casa itinerante dei suoi atleti e dei suoi dirigenti. Renderla,così, punto di incontro e di ospitalità intorno a un buffet, ricco di colori e di profumi, ed a una tavola imbandita, con al centro una bottiglia di olio e di vino. Il luogo delle riflessioni e del dialogo, ma anche della festa e della spensieratezza, della musica e dell’inno ai successi, animato dal suo promotore Mario Ialenti e dal suo collaboratore, Alberto Villa. Era il 2006. L’anno dopo a Osaka, in Giappone, Casa Italia Atletica diventa vetrina delle eccellenze Dop e Igp, centro di cultura materiale con i seminari e le degustazioni, luogo di incontro tra produttori e rappresentanti delle istituzioni e operatori commerciali del Paese ospite. E questo tutto grazie a Gianfranco Carabelli, allora segretario generale, che fa suo il progetto. Nasce così la “Maratona del Gusto e delle Bellezze d’Italia”, la “vetrina itinerante” che si apre, di volta in volta, nelle grandi occasioni dove l’Atletica italiana, quale espressione anch’essa di identità e, quindi, del territorio, vuole vivere i successi con i suoi campioni. Un originale e straordinario strumento di comunicazione che ha la forza e la capacità di presentare, raccontare, comunicare il gusto e il bello che il territorio italiano esprime. Uno strumento fondamentale perché strategico per la comunicazione, soprattutto di quelle realtà così ricche di significati e di eccellenze legate alla storia ed alla cultura; al contesto paesaggistico-ambientale; alle nostre tradizioni legate alle feste, ai riti, e, soprattutto, alla cucina particolarmente ricca di diversità e di peculiarità per avere prodotti unici per qualità e tipicità. Abbiamo, nel corso delle esperienze vissute con grande entusiasmo, messo allo scoperto la centralità del territorio fino a renderlo minimo comune denominatore o, se volete, anello di una catena che vede da una parte l’Atletica – la poesia secondo Montale – e dall’altra l’alimentazione con la possibilità di avere cibo garantito di qualità, che, per quanto ci riguarda, è da trovare nell’origine, cioè nel territorio. La qualità e la tipicità espressa dalle nostre eccellenze Dop e Igp che per l’Italia rappresentano, insieme alla biodiversità e alla produzione biologica, primati nei confronti degli altri 26 Paesi dell’Europa e cioè la testimonianza della bontà dei nostri territori e della bravura dei nostri produttori e/o trasformatori. E così che abbiamo cantato questi primati in Slovenia, Germania, Austria, Italia, Spagna, America, Belgio, e lo abbiamo fatto con i seminari, le presentazioni, le pubblicazioni, convinti che essi sono i garanti della qualità di cui ha bisogno una sana alimentazione, ma non solo, sono, anche, una straordinaria possibilità per far capire l’importanza del territorio e la sua necessità di salvaguardarlo e tutelarlo. Una necessità e un’urgenza, oggi, per i valori che esprime, non ultima la ruralità e la possibilità di mantenere in vita l’agricoltura e, con essa, quel ricco patrimonio di storia e di cultura, di valori che hanno la forza della sobrietà, del tempo, del rapporto con la natura, cioè gli antidoti del consumismo e dello spreco; la forza per riprendere il cammino minato dalla pesante crisi. In questo senso la adesione di una grande organizzazione professionale dell’agricoltura, la Cia, e la sua preziosa e intensa collaborazione insieme all’Enit, all’Ice, a Buonitalia, a Regioni e province, Camere di Commercio e tanti produttori singoli e associati. Siamo diventati naturali promotori, con la capacità di Massimo, Antonio, Federico, Adriano, gli chef di Casa Italia, della Dieta Mediterranea, oggi patrimonio dell’umanità, che onora la nostra cultura e l’abbiamo addolcita con l’abilità di un maestro di pasticceria, Paolo, testimone di quella fonte di essenza Dop per i profumi e, non meno, per i dolci, che è il Bergamotto di Reggio Calabria. Una stupenda avventura, grazie alla Fidal del presidente Arese e del segretario generale Montalbone; alla sua Fidal Servizi, nelle mani di Rossi e di Grandi, che ha tutta la voglia di continuare la sua corsa per vivere e far vivere ad altri mondi i profumi e i sapori espressi, insieme alla bellezza, dai mille e mille territori di questa nostra incantevole Italia. Una stupenda avventura anche quella vissuta di recente a Gent, in Beglio, dove, insieme a Giovanni Esposito e Diego Di Paolo, abbiamo raccontato le emozioni che ci dà questo nostro Paese con i suoi colori, la sua memoria, i suoi profumi ed i suoi sapori e lo abbiamo fatto alla presenza insieme del nostro Ambasciatore e di ospiti qualificati nel campo del turismo e dell’enogastronomia. Ancora una volta dimostrando che è tempo di dare a questo strumento il respiro necessario della programmazione e l’obiettivo anche della commercializzazione, cioè come renderlo parte di una strategia di marketing di cui hanno bisogno le nostre aziende e la stessa Fidal. E non solo, l’intero sistema Italia che ha bisogno urgente di aggiornamento e nuovi adattamenti. Per fare questo c’è bisogno di un altro nome che dia più forza e chiarezza di quello attuale, Maratona, e diventi in poco tempo anche il logo di quella vetrina particolare ed esclusiva di tutte le eccellenze che il territorio italiano esprime. di Pasquale Di Lena

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