L'IMPOTENZA

Ci è stato raccontato che si prova una sensazione tremenda quando si è rimbalzati da una parte e dall’altra, impotenti, contro i muri di gomma che caratterizzano la politica, non importa se quella larinese o molisana. Anche se di colori differenti, questi muri sono, però, composti tutti con la stessa materia, la gomma. Per questo non sempre sono chiari i ruoli dei diversi contendenti, come pure della stessa maggioranza e opposizione, nel momento in cui questi si mostrano muri di gomma, capaci, cioè, di svolgere una unica funzione, quella di rimballarsi, come fosse una palla,la povera vittima, ad eccezione di chi, nel rispetto della propria dignità non si vende neanche per tutto l’oro del mondo.
Si può dire che per il potere (“chemmannà è meje che fottere”) e, quasi sempre, per il denaro (fare cassa come dicono quelli di Comunione e Liberazione), sono molto numerosi quelli che sono disposti a tutto, anche a passare sul corpo della madre; cancellare i buoni insegnamenti e i buoni propositi e rinunciare ai valori. Come sono altrettanto numerosi quelli che si vendono al potere e, il più delle volte, lo fanno ricevendo in cambio poche molliche di pane, quasi sempre avanzi della tavola
Ecco, gli insegnamenti e i valori, quelli che sono tuoi e quelli che appartengono alla politica, stravolti dalla cultura dello spreco, che non contempla, per esempio, il valore del rispetto.
Il rispetto per l’altro; per il diverso; per il territorio, quale contenitore di storia, di cultura, di ambiente e di paesaggio, di tradizioni; per il pianeta, che, proprio per la mancanza di rispetto, sta morendo, e noi con lui. È il rispetto il pilastro della democrazia, della libertà.
E poi i propositi, cioè le idee, i sogni, i progetti, i programmi, che servono a far conoscere questi progetti e, con essi, costruire il domani, incentivando la informazione e la comunicazione, azioni essenziali entrambe per un ampio e pieno coinvolgimento di quelli che si vogliono e si devono rendere protagonisti.
Tutto per non vivere quella sensazione brutta della impotenza, che, poi, porta alla resa; per non mettere il potere nelle mani di una casta, che ha una sola preoccupazione ed è quella di perpetuare se stessa, escludendo la maggioranza dei cittadini, in pratica i veri e soli protagonisti di un progetto che guarda al futuro e al bene comune.
Quanti sono oggi a vivere questa sensazione tremenda che è l’impotenza? Noi pensiamo la stragrande maggioranza delle persone per bene. Ed, allora, è a queste persone per bene che bisogna rivolgersi. Lo diciamo a Larino Viva, che, in questi tre anni di vita ha prodotto messaggi importanti, di rivolgere a queste persone la sua attenzione ed il suo l’invito a diventare protagonisti di quel processo di rinascita di cui ha profondo bisogno e urgenza Larino e il Molise.
La sensazione di impotenza, ripetiamo, è un dolore grande, un urlo che uno, per la paura che gli altri possano ascoltarlo, si tiene dentro senza, però, riuscire a soffocarlo.


A VOREIE

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