SPUTE CA' C'ENDEVINE

Leggendo qua e la' n. 144 -


Avevamo appena scritto dell’assalto alla diligenza ed ecco che i titoli dei giornali ci dicono che avevamo previsto bene.
S.E. Bregantini, persona nota al mondo per la sua forza e il suo coraggio e, soprattutto, per la sua intelligenza e la sua sensibilità, nel momento in cui si è lasciato prendere dalla difesa della Cattolica, ha posto il fianco di chi l’aspettava al varco per accusarlo di partigianeria e di difesa di un interesse della sua Chiesa.

Detto questo, crediamo che la situazione della sanità molisana è grave e pesante e, per noi che non da oggi la raccontiamo, questa difesa dell’orticello personale da parte di Monsignor Bregantini è certamente un errore, visto che la gente, soprattutto quella più debole e, come tale, bisognosa, non può capire la difesa del particolare a scapito del generale, cioè di quel bene comune, il patrimonio di cui ognuno di noi ha bisogno per dare risposte alla propria salute.


Un errore, ripetiamo, che porta, anche, a giustificare il silenzio assordante intorno alla vicenda sanità e, per quel che più ci riguarda, dell’ospedale di Larino, a partire - a proposito di vescovi - dal titolare della Diocesi Termoli-Larino e dai rappresentanti istituzionali in Provincia e in Regione, che la vicenda della Cattolica ha svegliato dal sonno profondo nel quale erano caduti.


Sono questi i petali di una margherita da sfogliare e da prendere in considerazione, che, meglio di altri spiegano la cultura politica di una classe dirigente che non riesce a cogliere (non diciamo prevenire), i segnali che lancia una data realtà, meno che mai a proiettare, con la progettualità e la programmazione, questa realtà, per renderla migliore domani, quando a viverla saranno le nuove generazioni.


Non più di ieri, dicevamo, avevamo raccontato dell’assalto alla diligenza da parte dei protagonisti della politica che, dopo aver taciuto su tutto quello che succedeva a Larino e nel Molise, con la vicenda della Cattolica, hanno riavuto il dono della parola.


Basta leggere i comunicati stampa riportati dai giornali in quest’ultima settimana per conoscere gli scatti dell’opposizione in Regione e della maggioranza in Provincia, in particolare dei Leva e dei D’Alete (segretario regionale del Pd, il primo e capogruppo dello stesso partito, nonché vice presidente del Consiglio, il secondo) o dei Bonomolo, con l’alzata di scudi contro i tagli alla Cattolica.


Consiglieri regionali che si sono guardati bene, insieme agli altri, Pangia e Totaro, in particolare, dal richiedere alla Presidenza del Consiglio, quando era il momento e ne valeva la pena, cioè due anni fa, un consiglio monotematico sulla mozione firmata da Chieffo e Petraroia (maggioranza e opposizione) e che loro si sono guardati bene dal firmare. Non sappiamo se dietro suggerimento di qualcuno o solo perché essa riportava pari, pari, il testo della mozione di Larino Viva, votata contro dalla maggioranza del Consiglio comunale di Larino.


Prendersela solo con Brigantini vuol dire far finta di non sapere come sono andati i fatti e ciò che è peggio, nascondere altre verità, che - è la nostra esperienza a dirlo - non è mai casuale.


Ma, come si sa, il gettone di un jukebox quando cade sceglie sempre il disco che gli è stato ordinato di scegliere e far suonare.


A Voreie.

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