CHI VIVRA’ VEDRA’

Sta per arrivare il tempo in cui si comincerà a capire meglio come sono andate le cose che hanno creato le premesse per il ridimensionamento dell’ospedale e poi per la sua chiusura. Sulle spoglie dell’ospedale inizierà la campagna elettorale di tutti quelli che si sono “occupati dell’ospedale”.
Stiamo avvertendo una certa ansia da parte dei soggetti più esposti nel darsi da fare che vogliono da subito aprire la campagna elettorale, per portare alla luce del sole quella che hanno provato a nascondere dietro lo striscione Del Vietri.
Tutto questo è nella normalità delle cose. Uno nasce per difendere il Vietri, ma se poi il Vietri non c’è più bisogna preoccuparsi di occuparsi di qualche altra cosa.
La linea da far passare è quella che sono tutti uguali, in modo da poter sottolineare “noi non c’entriamo con la fine dell’ospedale e ancora meno con la fine che vive Larino”. Noi siamo diversi. Lo dice anche quello che occupa il posto di consigliere comunale o è parte dirigente, da tempo, di partiti che hanno fatto il bello e cattivo tempo in questa città o, peggio, è rappresentante di quella classe medica e paramedica che ha brindato quando la tanto onorevole De Camillis ha fatto scappare la Maugeri.
In pratica la campagna elettorale è già cominciata e già c’è chi pensa alla prima scadenza, quella delle regionali dell’anno prossimo.
Siamo passati, soffiando piano piano, per l'ospedale proprio stamane ed abbiamo notato, come altre volte, una situazione che si fa sempre più insostenibile con reparti privi di personale o con personale dato con il contagocce per esasperare il poco rimasto.
Tutto funziona grazie all'impegno del personale medico e paramedico, nel mentre i veri responsabili tacciono e si mettono al sicuro. Domani se succederà qualche incidente la colpa verrà addebitata ai medici ed al personale che resiste e, vedrete, il giorno che questo o quel reparto o l'intero ospedale chiude la colpa non è di Iorio o dei suoi servi sciocchi, ma del personale che ha fatto e continua a fare più del suo dovere, diversamente da altri che perdono tempo per farsi notare e, cosa incredibile, anche per avere ragione.
Parliamo d reparti che vivono questa condizione da tempo, come l'Hospice e la riabilitazione- lungodegenza, cioè due punti di riferimento per le persone anziane. due luoghi di dolore fisico e, anche, morale nel momento in cui uno tocca con mano cos'è il dolore, quello della persona che soffre e quello del familiare che vede consumarsi come una candela una persona cara.
Alla umanità, che dentro questi reparti si esprime con dosi abbondanti, corrisponde l'ignoranza (non sa) dei più e, cosa, più grave, l'indifferenza di chi amministra l'ospedale e la sanità molisana che, guarda caso, raccoglie nel proprio organico anche il sindaco e il vicesindaco di Larino, Giardino e Quici.
Cioè i responsabili dello stallo, quelli che hanno consumato, inutilmente, la bifernina per andare a dire buongiorno o buonasera a Iorio.
Lo dimostra il fatto che si sono dimenticati di ricordare a Iorio di venire a Larino a parlare dell'ospedale o, ancora peggio, nel momento in cui glielo hanno detto, sicuramente Iorio ha risposto "mavalà", la frase che piace tanto all'avvocato di Berlusconi.
La richiesta delle dimissioni dell’assessore che ha la delega della sanità aveva un senso, ma non è stata accettata da alcuni componenti dell’opposizione, in particolare Puchetti che ha parlato di dimissioni di tutti, non si sa se nel rispetto del comitato o del partito che lo vede protagonista dalle primarie ad affiancare Petraroia, l’unico consigliere che un tempo aveva iniziato a fare l’opposizione. Dopo la sconfitta alle primarie ha pensato di adeguarsi alla situazione e di pensare prima al suo domani e poi a quello del Molise, così anche lui ha aperto la campagna elettorale. Anche questo è normale, dove ognuno pensa solo a come salvare la propria pelle.
È il momento delle scelte strategiche e delle alleanze. C’è già chi sta trovando quali motivazioni dare alle scelte che ha già deciso di fare.
Come si dice, chi vivrà vedrà

A VOREIE



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