LA TERMOLI CHE SERVE AL MOLISE

Abbiamo letto di sfuggita il titolo di un articolo di Camilleri che invita la sinistra a unirsi contro Berlusconi per liberare l’Italia da uno che governa il nostro amato Paese come fosse uno dei tanti uffici delle sue amorevoli segretarie, in attesa della deriva.
Un invito di grande attualità che esprime tutta la nobiltà del personaggio, che, a 84 anni, non si stanca di avere a cuore e difendere i valori che l’hanno sempre guidato nella vita.
Valori che altri non hanno, come quelli della onestà e della solidarietà, che un tempo erano il punto di orgoglio di chi militava nel Partito comunista italiano e, così, si sentiva diverso.
Non basta un appello, per quanto nobile esso sia, a rimettere a posto i cocci rotti da chi continua a vivere l‘appartenenza alla sinistra con il gusto dell’affare personale e dell’inciucio, che ha come fine la divisione all’interno delle forze di sinistra e, non so se coscientemente o no, la voglia di servire i potenti del centro destra.
Fino a quando questi saranno, ai vari livelli, i protagonisti del Pd, non c’è da sperare nell’unità della sinistra, anche perché, ammesso che ciò possa succedere, la sete del potere e i vecchi vizi li rimetterebbero subito in azione, come a dimostrare di essere i portatori della peggiore politica, quella che ha messo in sella Berlusconi e ha tolto il fiato alla opposizione.
Infatti ciò che più meraviglia è che, negli ultimi tempi, lo fanno in modo sfacciato, senza coprirsi di vergogna, ma alla luce del sole.
Ci riferiamo alle vicende molisane che hanno portato alla riduzione ai minimi termini della sinistra dopo la gestione Ruta-Massa: lo strapotere, suo malgrado, di Michele Iorio in mancanza di una opposizione; la consegna alla destra del Comune di Larino; gli attacchi al presidente della Provincia di Campobasso, D’Ascanio, ed a quanti lo hanno sostenuto, fino alla espulsione dal partito; i tentativi più volte ripetuti di far cadere l’amministrazione Greco fino a riuscire nell’intento, con la conseguenza di portare la città del litorale, strategica per sconfiggere i disegni del centro destra molisano e del nucleo industriale, al voto, con i botti, non a caso, del presidente del Cosib, Del Torto.
Peccato che la Erminia Gatti si sia prestata al gioco di tutti quelli che, l’altro giorno, aveva intorno a sé al momento della presentazione, da Ruta a Totaro, da Leva a d’Ambrosio. Chissà dov’era Pardo Antonio D’Alete da Larino
Più sbagliano e più si mettono in mostra; più dividono e più si sentono bravi e utili alla società.
Con questi signori la destra è libera di fare quello che vuole, allo stesso modo quando ha permesso la installazione della turbogas: nucleare, inceneritore, insediamenti chimici, eolico e solare selvaggio e altro ancora.
Ecco l’inciucio permanente, che serve a confondere le idee anche a chi ha mille ragioni per ribellarsi alle volgarità, alle bugie ed alle ingiustizie e, cosa, ancora più grave, alla distruzione dello stupendo territorio del Basso Molise, che è la sola e unica risorsa, la vera identità di chi lo abita.
Per queste e per altre ragioni la sola speranza, anche per il futuro di Larino, è una Termoli che ha la forza di salvaguardare le sue vere vocazioni e il suo territorio, fondamentali per il Molise; di liberarsi dal rischio di cadere nelle mani delle multinazionali e dei grandi interessi speculativi.
In questo modo Termoli diventa la speranza di un futuro che apre all’immagine di un Molise che utilizza il suo territorio per produrre le bontà che promuovono la ricca tradizione culinaria della Regione; arricchire il primato della biodiversità e della ruralità; sviluppare il turismo e farlo vivere 365 giorni l’anno; utilizzare la storia e la cultura per spenderla sul mercato e renderla patrimonio delle nuove generazioni; unire il mare con i territori dell’interno che hanno ricchezze enormi da mettere a disposizione del turismo. Termoli, come tutto il Molise, ha un forte bisogno di aria pulita per respirare a pieni polmoni e trainare così il Molise verso il domani, che non lascia scappare i nostri giovani e faccia arrivare al loro posto affaristi e gente di malaffare.
A voreie

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