NO, LARINO VIVA NON CI STA




Non ci sta ad essere messa sullo stesso piano di chi ha le colpe della situazione che vive il nostro ospedale.
Il tentativo dell’articolo non firmato, pubblicato su un quotidiano locale domenica 3 gennaio, di voler mettere tutti sullo stesso piano per la situazione in cui versa il nostro ospedale e dare a tutti la stessa colpa domani che decidono la chiusura, non incanta Larino Viva, che, da sola, ha portato avanti la battaglia non di semplice difesa dell’esistente del “Vietri”, come ha cercato di fare Giardino ed il suo vice con la delega della sanità, ma di rilancio della sua presenza e della sua centralità nel territorio Basso Molise.
Lo ha fatto con una proposta articolata che, ultimamente, ancora una volta, i soliti quattro imbecilli di questo nostro amato paese, hanno cercato di disprezzare con la parola “ospizio”.
E noi, con i nostri rappresentanti in consiglio comunale e con una nota diffusa qualche giorno fa, abbiamo ribadito che siamo per “l’ospizio”, visto che per “ospizio” si intende un Centro Regionale Geriatrico di eccellenza (unico in Molise), intorno al quale far ruotare gran parte delle attività che hanno caratterizzato le eccellenze del nostro “Vietri”, come l’iperbarica, il centro diabete, il laboratorio di analisi, il pronto soccorso, e la stessa riabilitazione.
L’unica vera proposta presentata e presa in considerazione, non solo da due consiglieri regionali, di maggioranza e di opposizione, con la presentazione di un ordine del giorno mai discusso, ma dallo stesso presidente Iorio, al punto da pensare di istituirlo a Venafro per salvare quell’ospedale e non avere problemi sul suo territorio che più lo adora e lo profuma di voti.
Nessun’altra proposta, tant’è che quella scopiazzata male del comitato - che noi abbiamo sempre definito l’elenco della massaia che va a fare la spesa - ha meravigliato anche S.E. Monsignor Bregantini, quando, scomodato inutilmente, ha chiesto quale fosse la proposta.
E poi, voler addebitare a Giardino ed alla sua maggioranza l’avvio della mobilitazione a difesa dell’ospedale è pura fantasia: chi ha redatto l’articolo sa di aver scritto una grossa bugia che non si giustifica a meno che non sia stato costretto a dire falsità.
Giardino con il suo vicesindaco (operatore - quest’ultimo - nella sanità più che operatore sanitario, che, per pura dignità, avrebbe già dovuto sentire il dovere di dimettersi dall’incarico di assessore) hanno avuto il compito non facile di mantenere la situazione nell’attesa di una lenta agonia, ricevendo, non sappiamo quanto consapevolmente o inconsapevolmente, un supporto prezioso da parte di un comitato nato all’improvviso una sera di dicembre di due anni fa.
Una persona intellettualmente onesta che ha seguito i fatti nell’arco lungo della vicenda dell’ospedale sa che le cose, in estrema sintesi, stanno precisamente così e che Larino viva, per la sua posizione ferma e coerente, è stata, non una volta, offesa e maltrattata, posta nelle condizioni di non poter esprimere liberamente il suo pensiero da persone che hanno un solo interesse, quello di continuare a succhiare sangue all’ospedale e utilizzare lo stato di difficoltà per farsi ognuno la propria campagna elettorale.
Per essere ancora più precisi, Larino viva, di fronte alla immobilità del sindaco e del suo vicesindaco, ha con i suoi rappresentanti e quelli dell’opposizione, richiesto per ben quattro volte il consiglio monotematico sulla sanità, presentando alla prima di queste sedute, il documento, all’inizio citato, che la maggioranza, compatta, ha respinto. C’è di più, non si è lasciata influenzare dagli altri rappresentanti dell’opposizione quando hanno deciso di cavalcare la tigre del comitato, proprio perché convinti della necessità di portare avanti una proposta che, oggi, com’è stato sottolineato dai nostri rappresentanti in consiglio comunale, è rimasta la sola possibile da far valere in un incontro con Iorio e i massimi responsabili della sanità, se c’è la volontà non solo di salvare l’ospedale di Larino, ma la sanità molisana.
Per tutte queste ragioni Larino viva non ci sta ad essere accomunata a quanti hanno scelto un percorso diverso che oggi, alla luce dei fatti, ha dimostrato solo di aver fatto perdere tempo dando ragione a chi vuole la chiusura dell’ospedale di Larino.
Chi ne ha le responsabilità deve pagare lasciando ad altri di fare quello che ha dimostrato di non saper fare. Ci riferiamo al vicesindaco che aveva, ed ancora ha, la delega della sanità. E’ il caso di lasciare e tornare a fare il consigliere comunale.
Siamo certi che non lo farà, così come abbiamo la medesima certezza che neanche Giardino avrà il coraggio di farlo!

Larino Viva, 4 gennaio 2010

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