SOFFIA IL VENTO, INFURIA LA BUFERA


Leggendo qua e la' n. 90 - da www.larinoviva.it

Noi lo sapevamo che la mossa dl commissario del Pd molisano, On. Bocci, espressamente inviato da Roma, non solo non avrebbe risolto il problema, ma l’avrebbe fatto precipitare, così come è successo l’altra sera a Termoli con il rifiuto della tessera al sindaco della Città e ad esponenti del circolo dell’Udeur.
Si espelle D’Ascanio e altri, che con D’Ascanio collaborano, e i dirigenti che, in periferia, non vogliono rimanere con le mani in mano, che fanno? Espellono prima quelli che vogliono entrare, così evitano di farlo dopo, sapendo bene che questi se hanno chiesto di volersi iscrivere al partito, vuol dire che sotto sotto qualcosa ci cova e, col tempo, finiranno con il creare solo problemi e confusione.
In pratica quelli che dovevano rimettere il proprio mandato per come hanno diretto il Partito, si sono sentiti in dovere di bloccare l’adesione di chi ha pensato di voler dare una mano al Pd a ricostruire un percorso che i rappresentanti dei partiti di centro sinistra sono stati capaci di distruggere in pochissimo tempo.
La segretaria territoriale del Pd, Antonella Occhionero, impegnata nella raccolta delle adesioni degli iscritti al suo partito, tormentata da gente che, a tutti i livelli, continua a restare nonostante la batosta elettorale che qui, nel Molise, è risultata mortale, è stata assalita dal pensiero del perché il sindaco di Termoli ha chiesto la tessera del Pd. Anche perché ormai i posti erano tutti occupati e potevano entrare solo semplici cittadini che non avevano pretese da accampare.
A nostro parere, però, il sindaco lo ha fatto per una sola ragione: quella di essere dentro il partito che più di ogni altro, in questo periodo che l’ha visto sindaco, ha provato a destabilizzarlo. Niente più. Un modo per stare dentro alle decisioni e prevenire le azioni contro di lui e la sua giunta.
Noi lo interpretiamo come un semplice atto di coraggio, ancor prima che una tesa di mano, da parte di chi aveva deciso, dopo averle provate tutte per mantenere in piedi il governo della città, di andare nella tana dei leoni per vedere come calmarli, nel momento in cui non sono scappati per la vergogna.
Così lei e tutti gli altri che con lei hanno dato il loro contributo allo sfascio, non avendo avuto il tempo di fare una riflessione sul proprio operato e di capire quanti danni avevano creato, si son messi a giudicare quelli che volevano entrare, portando il vecchio lapis rosso e blu per dire no e dire sì, come un tempo soleva fare la vecchia indimenticabile democrazia cristiana.
Con quale risultato? Diventare sempre più ridicoli agli occhi dei cittadini, soprattutto quelli che aspettano di sentirsi rappresentati, non da quattro sconsiderati, ma da gente per bene che non è assalita dalla fama di potere.
Per come stanno le cose bisogna sapere che ci vuole tempo per riprendere il filo del discorso. Bisogna crederci e avere la pazienza di aspettare. Gli stupidi provocano sempre danni, ma poi alla fine scompaiano facendosi male da soli.
Noi siamo un semplice vento e non sappiamo fare altro che soffiare. A volte riusciamo a superare ostacoli ed a volte ce la facciamo anche ad eliminarli con l’uso della ragione, la sola che possa far riprendere un discorso che porta a sognare di nuovo l’alba del domani.
U faùneie

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