Dop, Igp e Stg: garanzie per il consumatore


Dietro ogni prodotto a marchio DOP o IGP, c’è l’identità del territorio. La qualità è nell’origine, e l’origine è il territorio con il suo patrimonio di storia e di cultura, ambienti e paesaggi, tradizioni, produzioni e biodiversità.Il territorio è, anche, l’uomo, l’altro grande protagonista della qualità, che lo interpreta e lo rappresenta, colui che riesce a legare il prodotto al piacere del gusto e della bellezza, alle emozioni che un paesaggio, un vino, un piatto riescono a dare, nel momento in cui sono espressioni di “originalità”. Ecco perché nella storia la denominazione o indicazione geografica di un prodotto della terra o, anche, dell’artigianato, diventa, soprattutto se riferita alla qualità, motivo di una scelta. La denominazione è il modo più semplice per chiedere o offrire, memorizzare o riconoscere un prodotto da un altro e attribuire ad esso il giusto significato e, così facendo, marcare le caratteristiche del prodotto stesso.Un fatto che trova, in momenti lontani e diversi della storia dell’uomo, anche il bisogno di fissare delle regole, soprattutto di salvaguardia e tutela di un prodotto proprio nel rispetto dei suoi valori qualitativi e di originalità, ma che, solo agli inizi del ‘900, in Francia, diventa sistema con la tutela riservata ai grandi vini, quale frutto della storia, della cultura, del “terroir”.Un processo che in Italia, al di là di qualche pur significativo esempio nel passato, prende il via negli anni ’60, con il DPR 930 sulle denominazioni di origine dei vini e la istituzione di un Comitato Nazionale per il riconoscimento di queste denominazioni. Le eccellenze agroalimentari, contrassegnate da questi marchi europei, rappresentano una sicura garanzia per il consumatore per l’insieme delle procedure, che portano al riconoscimento del marchio, e per l’insieme delle peculiarità, che sono riportate nel disciplinare di produzione di quella data prerogativa, che, così, rappresenta una vera e propria carta di identità per il prodotto, nel segno delle seguenti caratteristiche di tipicità:- trasparenza e tracciabilità: chi sceglie una DOP, una IGP o una STG, sa che può risalire al produttore e avere la possibilità di conoscere tutte le fasi che hanno portato quel prodotto ad arrivare,con quelle caratteristiche, nelle sue mani, tanto da poter dire “so come è stato fatto, mi posso fidare e, quindi, posso comprare sapendo di mangiare con un orientamento alla qualità”. Sta qui il significato di garanzia;- origine della qualità: cioè del rispetto del territorio e del fattore umano, che rende il prodotto inimitabile ed esclusivo, visto che con quelle caratteristiche non può essere realizzato in nessun altro luogo. In questo senso un prodotto di eccellenza diventa motivo di preservazione dell’ambiente e, quindi, elemento di garanzia e di stimolo di sostenibilità dei processi produttivi dal punto di vista ambientale e di tutela del territorio;
- sicurezza alimentare e genuinità del prodotto: in contrapposizione alle produzioni di massa ed alle logiche di chi opera per soddisfare la quantità e non la qualità della domanda riferita ai bisogni del consumatore. In pratica i prodotti di eccellenza portano ad affermare una idea di produzione e di alimentazione che risponde ai nuovi bisogni del consumatore, anche se questi bisogni riguardano, purtroppo, solo una piccola parte dei quasi 6 miliardi di bocche da sfamare nel mondo, che, nel 2050, a detta degli esperti, diventeranno ben 9 i miliardi di persone che abiteranno questa nostra Terra, sempre più ridotta nella parte della disponibilità di terreno e, quindi, di sviluppare l’agricoltura e con essa, mettere a disposizione cibo adeguato. Sta qui il grande tema della sicurezza alimentare posto, come punto centrale, nella discussione e poi dichiarazione finale del G8 Agricoltura, svoltosi in Italia nell’ultimo mese di Aprile. La necessità, prioritaria, di rilanciare la lotta, quanto mai doverosa, alla fame, ma anche di porre l’agricoltura e lo sviluppo rurale al centro della crescita economica sostenibile. Una crescita che passa attraverso un aumento delle produzioni agricole e di disponibilità di cibo, ma che si afferma solo con un’agricoltura di qualità, capace di valorizzare al massimo il territorio e, in questo modo, mettere a disposizione del consumatore il meglio che il territorio esprime con la cultura di un mondo ricco di valori com’è quello delle famiglie contadine, dei coltivatori. Ciò può avvenire ed affermarsi, anche in tempi brevi, se, attraverso iniziative di informazione e di promozione del valore e del significato delle DOP, IGP e STG, si stimola l’attenzione e l’interesse del consumatore, così come si propone l’iniziativa della Maratona del gusto e delle bellezze d’Italia.

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