Bélina a Zacc: TU VU FA NAPULITANE


Bélina- So che tu preferisci fare il Presidente della Repubblica perché sei un tifoso di Napolitano: vicino al popolo, serio, saggio, colto, a modo, persona gentile, affabile, umana, disinteressata, al disopra delle parti, Stato, vicino alla gente, per niente banale e meno che mai volgare. Uno che non sa raccontare le barzellette, non sa cantare, che non ha la capacità di provocare una regina e di farla sbottare per il troppo fastidio, come di chi ha intorno a sé un moscone. Uno che ha il rispetto delle regole e, soprattutto, della magistratura; non si lascia ricattare; pensa al bene comune e non agli affari; non sa cos’è la demagogia e nemmeno che cosa vuol dire approfittare dei disagi della gente per fare campagna elettorale. Un signore, un vero signore; una persona per bene che non ha né una radio, né una televisione e, neanche, un giornale. In pratica non è accompagnato né da un codazzo di giornalisti alla Giordano e né da portavoce alla Bocchino, Gasparri, Capezzone o quell’altro di cui non mi ricordo mai il nome.
Zacc – Fede?
Bélina- non è Fede, quello è un caso umano tutto da studiare, come l’emaciato Bondi, che sembra vada in giro portandosi dietro sempre una colica di fegato o renale. E non è neanche Puiatti, il traslato. Neanche il piduista Cicchito.
Uno che vive la sua vita per servire e mettere le pezze al suo padrone non è un nome che merita di essere ricordato
Insomma se tu vuoi fare Napolitano, nessun problema, io faccio il Presidente del Consiglio o, se vuoi, il padrone delle televisioni. Ho bisogno di uscire un po’ da questo mio ruolo di dover sopportare tutto e tutti solo perché pecora. Basta! Voglio essere aggressiva, trasgressiva, scherzosa, provare l’emozione di vivere in ville e palazzi e scappare per fare più di una scappatella in Abruzzo, tra brava gente e godere aria pura. E’ tempo di rimboccarsi le maniche, di smetterla di pensare alle responsabilità, alle regole. Ora c’è da pensare alla ricostruzione di un potere di affaristi che, se non ci fossero, bisognerebbe inventarli, per fare delle frane e dei terremoti una vera, grande emozione.


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